Di Vincenzo Colozza
Premesso che in Molise in questo momento, da calendario, è consentita la raccolta del tartufo bianchetto, detto volgarmente tuber borchi, fino al 31 marzo;
sentiti i tartufai ed i commercianti di tartufo della regione Molise, in un momento di forte difficoltà economica, sociale e sanitaria, uno sguardo va come sempre alle richieste di chi vive con questa preziosa risorsa del territorio;
un settore fortemente ignorato dalla legislazione nazionale, che cammina da solo senza l’aiuto di nessuno, e che ha solo bisogno di essere promosso e indirizzato confrontandosi con le persone dedite all’attività primaria di raccolta.
Questa proposta, attuata agevolmente in altre regioni d’Italia, nasce dal fatto che l’attività può e deve essere svolta singolarmente, a distanza, e in ottemperanza di tutte le normative sul distanziamento previste per il Covid 19.
Visto che con la zona rossa non si può uscire, quindi la raccolta del tartufo non può essere praticata;
atteso che l’attività di ricerca e raccolta del tartufo è assimilabile ad attività lavorativa;
chiarito che tale attività debba essere consentita sia nel Comune di residenza che al di fuori di questo, in ottemperanza alla normativa nazionale che testualmente recita che “sono permessi gli spostamenti per comprovati motivi di salute, lavoro e stato di necessità”;
sentiti gli psicologi accreditati, che chiedono di riconciliarsi con l’ambiente per attenuare crisi sociali;
in qualità di commerciante di tartufo, di cavatore ed ex presidente dell’Associazione dei tartufai,
Chiede
alla Regione di esprimersi in merito all’attività di raccolta del tartufo, con una delibera regionale tempestiva che consenta la raccolta a condizione che il raccoglitore sia munito dei dispositivi di sicurezza individuali anticovid; lo faccia singolarmente ed abbia sempre con sé tesserino in corso di validità, copia del pagamento della tassa regionale dell’anno in corso e se non fosse titolare di partita Iva, abbia specifica copia dell’attestazione del versamento per sostituto di imposta di 7000 euro, dimostrabile con il modello F24.