Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Stefano Venditti
Differenziazioni All’Italiana. Per Penitenza: Rivalutare La Feccia?
La situazione politica che si vive in questo periodo nel ‘rotto stivale’ è come al solito bassamente volgare per non dire puerilmente spregevole. Lontani sono i tempi nei quali venivano messe in luce certe forme di appecoronamento verso Gli Stati Uniti d’America… o no? Fatto sta che due componenti apicali di ciò che viene definita dirigenza governativa, stanno dando il meglio di loro in fatto di lecca-lecca.
Mai negate amicizia e collaborazione che chi scrive ha avuto col ventisettesimo presidente del consiglio di una o più repubbliche, nate da quell’imbroglio che è stato il referendum del due giugno millenovecentoquarantasei, dati gli oscuri giochi di potere che da sempre regolano la gestione del ‘bel paese’ nel quale è davvero difficile voler dire di avere fiducia, ecco che siccome il mondo è piccolo, viene spontaneo riprendere fra gli altri, (con l’aiuto della nostra perennemente attiva “Mina vagante”, carica letale sempre pronta ad esplodere quando eccitata), un articolo tratto da un giornale in maniera siderale più alto di quello presente, pezzo che a sua volta enfatizza il dire di una collega anche lei in Paradiso rispetto al vostro cronista, professionista che parla in maniera poco lusinghiera di chi ha avuto il coraggio delle proprie azioni: Concita De Gregorio contro Matteo Renzi: “Bin Salman? Una visita non è mai a titolo personale”, “Prima di fare la morale a Renzi, i sinistri la smettano di fare lingua in bocca con Cina, Cuba e Venezuela”. Lo scritto preso in esame inizia così: “Matteo Renzi e la sua attività di conferenziere retribuito alla corte dell’erede al trono dell’Arabia Saudita, sua futura maestà Mohammed Bin Salman, non è piaciuta a tanti. Nella maggioranza che sostiene il governo Draghi sono iniziate le prime critiche all’ex premier, soprattutto da parte di Pd e Cinquestelle.”, vale a dire lo scarto del vecchio partito comunista italiano redivivo che però non si deve chiamare con quel nome, loro dicono “perché la storia non è il presente”, il vostro articolista afferma, in quanto il vecchio partito comunista italiano ha avuti in sé statisti di prim’ordine, per cui, a proposito del presente, si può e deve parlare di scarto della peggior politica.
Quanto appena affermato, viene corroborato dall’atteggiamento di chi, una volta “avvocato del popolo”, dopo la sua performance e constatato che il ‘meglio’ non si lascia per tornare fra la plebe, pur di evitare il definitivo sgretolamento della balena gialla che lo ha issato in ‘cima’, mastodonte, (quella squallida imitazione della più longeva ‘balena Bianca’), nel quale il ‘popolaccio’ stesso da poco ha riposte le sue speranze di resurrezione per rimanerne deluso, tanto da decretarne la quasi sicura fine, il professore, ventinovesimo capo del governo di un luogo che sogna ancora la propria indipendenza, si è messo a cavalcioni della balena dal vago color cinese appena citata, (M5S, Giuseppe Conte ha accolto invito: via a progetto rifondativo. Lungo vertice a Roma con Beppe Grillo), per cercare di non obbligarla a spiaggiare, coadiuvato dalle battute che ormai non fanno più ridere, imposte dalla comicità di chi per questo motivo esige lauto rispetto.
La domanda è come al solito ‘spintanea’: Perché il primo va condannato per aver agito in odor di verità ed il secondo è osannato pur operando immerso nella più bieca e deleteria falsità per cui se ‘In Medio Stat Virtus’, in nome della ‘quaresima’
Si Dovrà Rivalutare Il ‘Figurone’ Del Ventottesimo ‘Capo’ Del Governo Del Regno D’Italia?