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GIORNATA MONDIALE DELLA RADIO: Il Primo ‘Amore’

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

La Prossima Evoluzione

Radio Digitale Noxon A 110

Oggi il potere ‘festeggia’ la Giornata della Radio, come se per un sistema così indipendente sia possibile relegarne gli effetti ad una celebrazione. Di questo personale ‘amore’, chi scrive ne ha trattato talmente tante di quelle volte che sarebbe impossibile richiamare tutti i collegamenti ipertestuali, (scrivendo ‘radio’ sul motore di ricerca a disposizione su queste pagine, si arriva a contare in dieci anni e quasi mezzo, cinquecentotrentuno pubblicazioni esclusa la presente), anche perché porterebbero chi legge ad evitare di farlo per manifesta stanchezza, volendo usare termini ‘educati’. Un link però va ripreso e rimesso nuovamente all’esame dell’intelligenza dei quattro lettori di questo giornale perché in quel caso è stata proposta LA RADIO: Storia Di Questo Mezzo In Tutte Le Salse, in parte vissuta di prima mano dal vostro cronista.

Guardando Al Futuro. – La radio è arrivata ai nostri giorni e sta evolvendo in vari modi, fra i quali ce n’è uno particolarmente interessante che rimette in primo piano la parola, a scapito dell’immagine che avrà anche date tante soddisfazioni, ma ha livellato verso il basso quella cultura che per venir guardata, più che di frasi, ha avuto bisogno di gesti che spesso rasentano lo scimmiesco, con tutto il rispetto per i primati, animali spesso più intelligenti della cosiddetta loro naturale evoluzione. Oggi si sta arrivando a lasciare social più o meno noti perché per fortuna l’intelligenza di chi tollera, dopo tanto attendere, ha deciso di passare al contrattacco, utilizzando, sia pur in maniera figurata, la frase che ogni mercante in fiera urla a chi dà fastidio: “ragazzino, lasciaci lavorare!”. Oggi stanno nascendo nuovi sistemi d’aggregazione che fanno della parola e quindi del contenuto serio, la base della loro esistenza, per cui finalmente, a parere di chi sta redigendo questo pezzo, si arriverà a tornare indietro a quella forma di radio operante per dare la parola a chi ha realmente qualcosa da comunicare, lasciando i vecchi spazi più liberi per il resto della massa, normalmente informe e difficilmente produttiva nel vero senso del termine.

Un motto spesso richiamato su questa testata, è stato coniato da uno dei Maestri della radio italiana, quel Renzo Arbore che dice “Meno Siamo, Meglio stiamo”. Questa sintesi piace poco ad amici di chi scrive, ancora fissati sul numero di lettori o ascoltatori, ovvero sui derivati ‘mi piace’ che spesso sono il simbolo del nulla, quando non frutto di compravendite, alla stessa stregua di ciò che avviene nel parlamento italico, quando si vuole far cadere un governo o se ne gradisce preservare l’integrità. Costoro non hanno la benché minima idea su come si possa realmente usare il parlato a scopi politici e per questo, è molto probabile che in Molise soprattutto, lo sviluppo del saper informare, tardi a venire in soccorso di quei pochi che ancora non sono passati a miglior vita, senza perciò dover morire, visto che per raggiungere tale obiettivo è sufficiente scappare a gambe levate da una terra dove si vive se si sottostà, alla faccia di ogni forma di progresso.

Oggi finalmente si può annunciare quanto già dichiarato qui sotto altra forma a proposito della naturale evoluzione di ciò che nel recente passato è stato ed al presente viene letto. Fra qualche tempo, tutto potrà venir ascoltato, quasi sicuramente in tempo reale e soprattutto anche da chi non sa o non vuol imparare ad utilizzare un computer o dispositivi simili, apparecchi che se pur sembra il contrario, non necessariamente sono il progresso o l’indispensabile. A differenza di quanto si vuol credere, più o meno per calcoli del tutto insensati, quanto nascerà, sarà praticamente a costo zero e se qualche gambatesano volesse anticipare ciò che si sta annunciando, difficilmente il tutto vedrà la luce, in quanto, l’economicità del progetto, cozza frontalmente con il lavoro obbligatoriamente non da poter delegare a terzi compiacenti, necessario per far vivere una tale esperienza. A tempo debito, gambatesanews vivrà sotto altra forma, tornando indietro per via del solo prediligere la parola, (per la gioia smisurata che prenderà il presente giornalista e lo riporterà a ciò che più ama in tema), ma andando avanti in maniera che tal modus operandi porti chi parla ad agire in tutto il mondo. La cosa dovrà davvero preoccupare chi fino ad oggi ha pensato di impaurire il Prossimo mediante mafiosità più o meno scimmiottate perché ricordiamoci che parlare aiuta a vivere, sempre che questa qualità non la si voglia considerare addirittura essenziale.

Chi scrive, per questo, nei tempi passati, ha rischiata per ben due volte la vita e lo Stato ha contribuito non poco a permettere cotanto risultato. Oggi, quello stesso Stato, farà bene a considerare seria la proposta che quando sarà, verrà messa in campo perché chi semina, può darsi pure che muoia, ma prima o poi rinasce con prosperità maestosa, indispensabile arma per generare vaste produzioni di bile, unico ‘verde’ antipatico, ma utile a creare ‘sofferenze’ che per forza e necessità, oltre che per antitesi al discorso finora portato avanti, non potranno che essere davvero ‘indicibili’ e di conseguenza esiziali per chi dovrà patirle.

Questa E’ Una Promessa Solenne: Intelligenti Pauca.