Di Domenico Lanciano
L’otto dicembre duemilaventi la giovane scrittrice Margherita Lao ha finito di scrivere il suo bel romanzo di esordio “Il mare di Marsiglia” un thriller storico condito di fantasia, ma basato su storie veramente accadute e incentrato su quei gruppi di nazisti che usavano bambini e disabili per i loro esperimenti medici così tanto disumani e cruenti da portarli a morte atroce.
In occasione del 27 gennaio 2021, giornata della memoria, l’autrice intende renderlo fruibile via internet per ricordare tutte le vittime di quell’immane olocausto.
Il racconto nasce e si sviluppa, per circa metà delle 111 pagine, in una villa davanti al mare di una Marsiglia dei primi anni 70 dove si è rifugiato, sotto falso nome, un pentito che cerca la lista dei nomi di quei criminali nazisti.
Ma alla ricerca di tali nominativi vanno pure hitleriani che agiscono ancora in clandestinità e la mafia marsigliese.
Tra un colpo di scena e l’altro, Margherita Lao ha pure il tempo di narrare una bella e inattesa storia d’amore tra Brigitte, una ragazza francese complice dei marsigliesi, e Massimo, il giovane romano il quale, inconsapevolmente, porta nel suo “carillon” un foglietto con i nomi che tutti cercano. Quel “carillon” proviene dalla Calabria jonica, dove la nonna del ragazzo aveva avuto le confidenze del nazista poi pentito, durante l’occupazione tedesca e poco prima dell’arrivo degli alleati in transito dalla Sicilia verso Roma.
Dopo un conflitto a fuoco nella villa di Marsiglia, il ragazzo e la ragazza riescono a fuggire ma per non rivedersi più. L’uno si rifugia a Genova e l’altra riesce a far perdere le proprie tracce, ma il romanzo lascia intendere che poi raggiunge gli Stati Uniti. Dopo Genova Massimo si sposta a Trieste per apprendere il metodo di Franco Basaglia che porterà alla umanizzazione degli ospedali psichiatrici. E ne diventa divulgatore in tutto il mondo.