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Lacrime Di Coccodrillo

Di Vittorio Venditti

Ma è proprio tutta colpa dei politici?

Quante volte già ho provato a riflettere sulla situazione di decadentismo, (politico e non solo), che il mondo d’oggi vive e quante volte ho data l’intera colpa alla cosiddetta “casta”, in grado di pensare esclusivamente al proprio tornaconto personale?

Oggi, volendo essere sempre più “Voce fuori dal coro”, provo a spostare l’obbiettivo delle mie farneticazioni, dai politici a chi li elegge a propri rappresentanti, sperando di rimestare un po’ nel torbido e di far venire a galla qualche altra faccia del problema.

Partiamo da quanto ho scritto domenica scorsa, a proposito del fatto che la gente, gemente e piangente in questa valle di lacrime, così facendo, molto spesso ad arte, demanda i propri problemi a chi, secondo Questa, è stato eletto per risolverglieli.

Ma dev’essere proprio così?
Non sarà che siamo abituati a scambiare anche la solidarietà con il Diritto, pretendendo quest’ultimo là dove dovremmo attenderci la prima delle cose citate?

Così, si possono leggere articoli che pretenderebbero di ottenere ciò che nel duemilaundici nessuno si dovrebbe sognare di chiedere, non fosse altro che per cultura acquisita, sempreché si sia andati a scuola per studiare, non per scaldare sedia e banco assegnati.

A che mi riferisco?

Mi riferisco al fatto che a Gambatesa c’è ancora chi non riesce a distinguere il fatto che lo scuolabus non è un diritto, posto che l’obbligo scolastico dev’essere osservato da tutti alle stesse condizioni e che non si può dar colpa all’amministrazione municipale, (qualunque ne sia il colore politico), se un bambino ha la propria abitazione più o meno lontana dalla scuola che deve raggiungere.
Piaccia o nò, ai sensi dell’articolo tre comma uno della nostra tanto vituperata Costituzione, siamo tutti uguali di fronte alla legge e nessuno può accampare diritti reputandosi un gradino più in alto degli altri.

Bene dunque ha fatto il nostro Sindaco, pur avendo lasciate le scuole aperte, (le strade ieri erano perfettamente transitabili, anche molto più di oggi), ad evitare di mettere a rischio l’incolumità del personale addetto agli scuolabus.

D’altra parte, in tanti casi in molti non siamo andati a scuola per uno o più giorni, ne la nostra cultura ha subito per questo grossi cambiamenti a livello cognitivo.

I grossi cambiamenti, se mai, la nostra cultura li ha subiti dal fatto che, proprio andando a scuola, non si è ricevuto il giusto insegnamento, utile ad aiutarci nella vita futura e, nel caso in cui fossimo diventati politici, utile ad aiutarci a servire meglio il prossimo; ovviamente sto parlando di gente che è voluta entrare in politica, restando onesta.
Tutto questo discorso non vale per i ladri.

Ma perché la butto sempre sui politici?

Perché, proprio questa mattina me ne è capitata una che la dice lunga sulla cultura di certi politici; sta a sentire e fa decidere alla tua intelligenza.

Com’era già accaduto ieri, avendo voglia di lavorare e non volendo prendere a pretesto la nevicata dei giorni scorsi per “lavorare all’italiana”, non facendo niente per qualche giorno, ho deciso di partire, con una delle mie auto, adeguatamente equipaggiata.

Giunto in prossimità della strada che immette dalla SS 645 verso la contrada di Colle Dell’orso, (Campobasso), veniamo fatti segno da altri automobilisti provenienti dalla direzione contraria al nostro senso di marcia, di non avventurarci per la strada che avevamo presa.

Forse, con troppa leggerezza, chi era alla guida dell’auto su cui viaggiavo, non ha tenuto conto del consiglio gratuitamente arrivato, ed ha proseguito sulla via intrapresa, finché è stato possibile.

Che era successo?

Semplicemente che, per incuria dell’assessorato alla viabilità del municipio di Campobasso, sulla strada in questione, precisamente alla rampa prima del passaggio a livello, si era formato un lastrone di ghiaccio che vietava a chiunque, fuoristrada compresi, qualsiasi possibilità di proseguire.

Dopo aver fatto dietrofront ed aver raggiunta la destinazione del viaggio per altra via, mi sono preoccupato di telefonare al municipio di Campobasso e, parlando con la segreteria del locale Sindaco, ho sentito ciò che non avrei mai voluto sentire:
Uno dei livelli più bassi di cultura acquisita.

Dopo aver comunicata l’esperienza appena vissuta, ho chiesto alla mia gentile interlocutrice se l’assessore al ramo avesse tenuta in considerazione l’ipotesi di cospargere le strade municipali di sale, in maniera da rendere meno probabile la creazione delle lastre di ghiaccio, come sopra descritte.
La Nostra, con un candore che mi ricorda il modo di agire di mia nipote, mi ha risposto:
“ne abbiamo già parlato con l’assessore Cefaratti, e lui mi ha confermato che ha impartito questa mattina stessa l’ordine di buttare sale sulle strade. Ora farò aggiungere anche la strada da Lei indicata”.
Per la serie: prima si fanno scappare i buoi, poi si chiude la stalla!

A questo punto, con una calma di cui mi sono poi meravigliato anch’io, ho detto a questa signora che il sale, se mai, l’avrebbero dovuto spargere ieri sera, atteso che i rivoli d’acqua dovuti allo scioglimento della neve erano presenti già da ieri e che in mancanza di sale, ma con la temperatura che per effetto della notte, sarebbe scesa, i rivoli stessi sarebbero diventate le lastre di ghiaccio che avremmo trovate sulla nostra strada questa mattina.

Non ci vuole la profezia di una zingara per capire che il ghiaccio si forma a causa della discesa della temperatura.
Lo avesse compreso l’assessore alla viabilità del municipio di Campobasso o chi per lui, questa mattina non avremmo patiti i disagi di cui ti ho raccontato.

Al di là di tutto questo, se veramente il Nostro avesse ben monitorata la situazione, avrebbe potuto evitare i disagi di cui sopra, semplicemente ponendo all’incrocio fra la SS 645 e la strada incriminata, un segnale di provvisorio divieto d’accesso, in maniera da indicare che su quella strada non tutto era regolare, permettendo agli automobilisti avveduti di proseguire sulla SS 645, magari arrivando alla tangenziale, così da raggiungere le loro destinazioni per altra via.

Tutto ciò, ovviamente, anche tenendo conto di quanto detta l’attuale momento di crisi, per cui si deve, quando possibile, ridurre all’osso ogni spesa e ti assicuro, questa soluzione sarebbe stata applicabile quasi a costo zero.

Sempre parlando della cultura dei nostri politici, che dire del fatto che da anni si enfatizza la modernizzazione delle amministrazioni statali e non solo, presentando come in una bella vetrina i passi avanti fatti da suddette amministrazioni, a proposito di informatizzazione?

Intanto c’è da dire che i Nostri sanno vendere bene la pelle dell’orso, dimenticando però di cacciarlo ed ucciderlo per prelevarne la stessa pelle.

A che mi riferisco?

Ad esempio ai siti istituzionali, presenti ormai ufficialmente dallo scorso Capodanno in tutti i municipi d’italia.

Una maidunata nazionale?

Forse sì, atteso che i servizi promessi spesso non funzionano.

Non parliamo poi dell’accessibilità!

Si parla del rispetto delle leggi, poi sono proprio coloro che le redigono e le promulgano i primi a non rispettarle.

Un valido esempio è dato da quanto già detto a proposito del sito istituzionale del municipio di Gambatesa.

Sabato scorso, constatato il fatto che, contrariamente a quanto si era detto anche su questo sito, www.comune.gambatesa.cb.it non risultava totalmente accessibile, pur di aiutare chi ne è stato nominato addetto a risolvere il problema, mi sono presentato al municipio, munito del mio portatile, con regolare autonoma connessione ad internet, proprio per dimostrare quanto lamentavamo e cercare di trovare una soluzione valida.

La risposta?

Totale disponibilità a risolvere il problema, massima comprensione e solidarietà. Ma anche tanta volontà di burocratizzare il problema stesso.

Si è temporaneamente deciso, di comune accordo, di aggiornarci a fra una settimana sperando che nel frattempo, si sia trovata la soluzione al problema.

Che c’entra tutto ciò con la mancanza di cultura?

C’entra! C’entra!
Se chi ci amministra avesse avuto un miglior insegnamento, avrebbe compreso senza mezzi termini che:
1°: qualsiasi cosa, prima di essere presentata al pubblico va verificata;
2°: ogni suggerimento dato da chi si ha di fronte, andrebbe preso in considerazione.

A parte tutta questa storia, e non volendo uscire dal tema informatizzazione, sarà anche il caso di ricordare ai nostri politici che già una volta, chi ha venduta la pelle dell’orso senza averlo preventivamente cacciato, è stato sbugiardato dalla storia.
Parlo della bella figura che il Duce fece nel 1938, nel presentare sempre gli stessi aeroplani ad Hitler; sono stati talmente ben presentati che, in concorso con tutto il resto, ci hanno permesso di perdere la guerra.

Così, va detto per ciò che riguarda l’informatizzazione delle amministrazioni.

Sarebbe il caso, innanzitutto di costruire le giuste infrastrutture che quasi non esistono, poi, di preparare a dovere chi deve gestire le stesse infrastrutture.

Certo! Finché avremo problemi di collegamento ad internet, come in questi giorni, (un po’ di neve ha interrotto il collegamento di Vodafone che, salvo imprevisti, verrà ripristinato solo sabato prossimo), finché ci saranno questi problemi, la “guerra” allegoricamente simile a quella di cui sopra, sarà bene neppure pensare di iniziarla!…

In definitiva:

Come già detto, tutto ciò di cui parliamo, gira e rivolta, porta sempre al problema principale:
Abbiamo ottenuto ciò che abbiamo richiesto, con il nostro voto, con il nostro comportamento e con la nostra innata volontà di evitare con cura di fare qualsiasi sacrificio.

Che Vogliamo Di Più?