Di Marco Frosali
L’INGRIPPONE: Sesta Tappa
Giovedì 26 Luglio 2012: il giorno della destinazione X!
Dove andremo a fare danni oggi?
Ma soprattutto, qual’è la destinazione X?
E’ un luogo segreto stabilito dalla CGPelle che non tutti possono visitare!
Un luogo magico e incantato, il cui accesso è privilegio solo di poche fortunate persone…ma come abbiamo fatto per avere tale onore?
Diciamo che a Gambatesa, c’è una persona anonima che chiameremo Mr. X, il quale, per mezzo di un intermediario (Mr. Y), ci ha fatto ottenere dal governo centrale di tale località, il visto per poter accedere all’interno delle sue mura!
Ripartiamo dunque da Verona verso le 9 del mattino, proseguendo lungo la SS12 in direzione Nord, risalendo così l’Adige (ieri invece, l’avevamo disceso…mah!), attraversando sempre vigneti…
e castelli…
Prima però facciamo scalo tecnico a Rovereto: Sara necessita di un rabbocco dell’olio motore, così ci fermiamo presso un autoricambi, ma ce lo fanno pagare a peso d’oro (27,65 euri!) li mortacci loro!
Da ebay lo avrei pagato la metà!
Eseguito il rabbocco, continuiamo nel viaggio e ripassiamo da Trento, ma stavolta proseguiamo per Bolzano:
ieri per la fretta, ci siamo dimenticati di dare battaglia anche ai SudTirolesi!
Breve sosta e visita al centro di Bolzano…
…anche questa, città molto accogliente e ben tenuta, ma soprattutto quasi priva di traffico visto che molti vanno in bicicletta…
…come testimoniano i vari parcheggi per biciclette, pieni fino all’inverosimile!
Intanto, dato che è ora di pranzo, ne approfitto per mangiare ad un chioschetto un bel panino con wurstel cotto al vapore e mostarda (del tipo Meraner) dopodiché, verso le 13, io e Sara ripartiamo per la destinazione X!
In pratica abbiamo rifatto il percorso inverso di ieri…ma perché tutta questa strada?
Perché mai non abbiamo effettuato la visita in questione ieri?
Ci siamo persi qualcosa?
Forse voi! Intanto vi rimetto una foto della tappa di ieri…
…per rinfrescare la memoria!
Ancora niente?
Vabbé…andiamo avanti!
Procedendo verso Merano e da lì verso il Passo dello Stelvio (Sara inizia a sudare freddo!!!), giungiamo nel piccolo comune di Lagundo, molto noto agli amanti della birra in quanto…
…sede del santuario di San Luppolo da Merano, ovvero il birrificio della Forst!
Meta di Pelle…grinaggio per molti Pelle…grini!
Nonostante tutto, l’ingresso è riservato ai pochi fortunati che hanno ottenuto il ‘visto’…io ovviamente, per mezzo dell’intercessione di Mr. X e Y, sollecitati dal direttivo CGPelle sono riuscito ad ottenerlo!
Così io e altre 39 fortunati Pelle…grini riusciamo a varcare le soglie del santuario, e veniamo accolti dal vice Mastro birraio che ci farà da guida.
La visita inizia dalla fase finale della produzione della birra: l’immagazzinamento e la carica sui camion!
Non potevo credere ai miei occhi: mai viste tante casse di birra e tanti fusti tutti insieme!
Passiamo in seguito a visitare il reparto dove avviene l’imbottigliamento della birra, reparto in cui le bottiglie vengono dapprima lavate e controllate una ad una per 7 volte…
…dopodiché passano alla fase di imbottigliamento su una imbottigliatrice che lavora al ritmo di 42 mila bottiglie all’ora, ovvero 1920 casse di birra, sufficienti a caricare 3 TIR!
Ma qualcosa si inceppa nel processo di imbottigliamento e alcune bottiglie si rovesciano, riversando a terra il prezioso contenuto…
Dopo che l’addetto ha sistemato tutto togliendo le bottiglie rovesciate e fatto ripartire il processo, la nostra troupe esce dal reparto imbottigliamento e passa al reparto dove avviene l’infustamento della birra, dove la velocità è di ben 1020 fusti/ora!
Successivamente usciamo all’esterno, dove la nostra guida ci fa notare l’architettura della struttura: questa infatti è molto particolare per volere dei proprietari del birrificio, la fam. Fuchs, in modo tale che ben si integri con il paesaggio circostante!
Passiamo così all’ala nuova del birrificio…
…progettata e realizzata in soli 16 mesi!
Quando le cose funzionano!
Prima di entrare notiamo un camion che sta caricando qualcosa, e c’è un forte odore di malto:
infatti sta caricando i residui di malto fermentato che restano alla fine del processo di cottura e fermentazione del mosto, che avviene appunto nella nuova ala e che dura circa 2-3 mesi!
Ma cosa se ne fanno di tutto questo malto?
Lo danno in pasto alle mucche!
Infatti, a quanto sembra, migliora la produzione e la qualità del latte!
Tornando al processo di cottura del mosto, questo avviene dopo che il mastro birraio sceglie la miscela di frumento adatta per la produzione di un determinato tipo di birra:
infatti, a seconda della temperatura alla quale il frumento viene tostato, avremo una diversa colorazione, che va da un colore chiaro (temperatura più bassa), fino ad un colore scuro (temperatura più alta).
La quantità di frumento scelta per quel tipo di miscela darà la colorazione alla birra in base al tipo di frumento tostato presente in quantità maggiore!
Dopo aver composto la miscela quindi, si passa alla fase di bollitura del mosto, che avviene in speciali silos…
…e dopo la cottura inizia il processo di fermentazione, il quale avviene dopo l’aggiunta di lievito Saccharomyces.
Questo tipo di lievito, al termine della fermentazione, viene fatto riprodurre in speciali celle frigorifere…
…e riutilizzato almeno 20 volte, dopodiché viene dato in pasto ai maiali (Però! Maiali e mucche da queste parti li trattano bene!).
Il tutto, come detto in precedenza, dura circa 2-3 mesi, a seconda del tipo di birra che si vuole produrre.
La birra prodotta però è una ‘birra giovane’ e non si può bere!
Necessita di altre 4 settimane di maturazione, delle quali la prima a 4°C, mentre le altre a -1°C per la fermentazione secondaria!
Il processo di produzione, termina poi come abbiamo iniziato la visita: ovvero con l’imbottigliamento/infustamento della birra, e la sua distribuzione!
Alla fine della visita, dopo aver conquistato un altro trofeo di guerra…
…il mastro birraio/guida ci consegna dei buoni per la degustazione di un buon bicchiere di birra al vicino ristorante all’aperto (che fa parte sempre della fabbrica).
E anche se poi dovrò guidare per tornare a Verona…nu’ C’ncion m’u facc’ u’ stess!
Aaahhh…e quant’era buona!
Breve visita al vicino negozietto di gadget, dove ho ricevuto ben 5 medaglie al valore…birrìle!
Prima della partenza però ho voluto esprimere tutta la mia gratitudine, spedendo una cartolina dal santuario a coloro che hanno reso possibile questa piccola visita al santuario che ogni buon Gambatesano vorrebbe visitare: ovvero il direttivo della CGPelle, il famoso Mr. X del quale possiamo svelare l’identità…
…colui che mi ha fatto ottenere il pass grazie anche all’aiuto del Sig. Di Cesare di Campodipietra!
Li ringrazio per avermi permesso di carpìre i segreti di come si fa una buona birra: acqua di fonte, frumento di prima scelta, aria pulita e paesaggi incontaminati…e sai cosa bevi!
Detto questo, io e Sara ci incamminiamo verso la via del ritorno a Verona: sono le 16.30 e dobbiamo percorrere circa 200 km!
Arrivati a Trento però seguiamo le indicazioni per andare verso Riva del Garda (perchè?), ma non facciamo la strada della tappa di ieri, bensì una più lunga e mooolto più panoramica, che ci porta a vedere il bel laghetto di Toblino incastonato tra alte montagne, quasi in una gola
Lungo la strada, nei pressi del lago, un camionista che avevo superato alcuni km fa, mentre scattavo le foto inizia a strombazzare e mi saluta.
Io penso “Mo quist che vò?”
Dubbio risolto quando sul retro del rimorchio leggo Trasporti xxyz Ascoli Piceno…Sara è targata AP!
Avrà pensato che anch’io fossi delle sue parti!
Continuando su questa strada sbuchiamo a Riva del Garda, passando da Arco.
Da qui andiamo a Torbole, ad usufruire dei 30 euri lasciatici gentilmente ieri dal turista tedesco!
Così faccio il pieno a Sara e, passando da Rovereto, torniamo sulla SS12 e ci dirigiamo verso Verona!
Sara però inizia ad accusare qualche problema all’impianto elettrico: con tutta l’acqua venuta giù ieri a Verona, probabilmente qualche cavetto si è ossidato così, ad ogni sconnessione del fondo stradale, il faro anteriore si spegne!
Alla fine si è proprio spento del tutto!
Fortuna che era ancora giorno…però con i fari spenti non avrei potuto circolare!
Intanto l’Adige ci fa compagnia disegnando paesaggi pittoreschi…
…accompagnandoci fino a Verona, dove arriviamo alle 20.
Anche stasera esco dal campeggio, scendo la famosa scalinata di Castel San Pietro e vado a fare un giro per il centro di Verona.
Dopo aver cenato stavolta in un Mc Donald’s nei pressi di Porta Nuova, ed essendo molto stanco per la lunga ed estenuante tappa odierna, come mazzata finale mi sorbisco anche i famigerati 200 scalini per rientrare al camping e vado a letto alle 23.
Domani si riparte per la penultima tappa!