Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Marco Frosali E Raffaele Salvione
La ‘Tradizione’ Che Non C’E’
“Quale Sarà Il Miglior Segno Del 2021? Er Segno Della Croce!”, gesto da praticare anche di fronte a chi è morto. E’ il caso della Tradizione di Gambatesa per antonomasia, nata con un senso più di tre secoli or sono da similitudini provenienti dalla storia dell’antica Roma, variata in tanti modi in Molise e non solo, (qui un valido esempio), atteso che la voglia innata di riscossa dal potere sia intrinseca in ogni suddito, senso di libertà ormai ucciso in questo paese di morti/viventi, come più volte ripetuto su queste pagine.
Quest’anno, la scusa si è presentata su un piatto d’argento alla stessa stregua della testa di Giovanni il Battista, sotto forma di ciò che dalla voce presente viene definito l’affare ‘Coviddi’, variante che si può considerare cardine del problema fino ad un certo punto, dato che per le ragioni esposte nei link in tema di cui sopra, difficilmente, (tolti compaesani emigrati e parenti o amici degli amici, compresi i pochi camperisti irriducibili che ormai sono parte integrante del tessuto/vissuto locale), semplici turisti o cultori delle tradizioni popolari avrebbero perso tempo nel non divertirsi per seguire ciò che è prettamente nostrano, difficilmente da veicolare verso menti forestiere perché per attrarle non è sufficiente dire a chi arriva a godersi lo ‘spettacolo’ che “può introdursi a piacere negli ambienti che ospitano le squadre in procinto di cantarne a chi riceve questo tipo d’assembramento, facendo ciò che più gli aggrada”, stante l’esser restii degli obbligati ospiti che evidentemente evitano proprio di far entrare gruppi che contengono individui sconosciuti o solo che sono troppo imponenti, quindi difficili da gestire. Chi si è arrogato il diritto ad avere il possesso di un marchio, mai registrato da chi che sia perché sarebbe l’antitesi alla manifestazione stessa, oggetto di questo scritto, l’altro ieri ha pensato bene di abbindolare chi vuole per forza crederci, mediante l’assegnazione di premi, null’altro che premi, nati dalla voglia di darsi arie, proveniente da gente che in altra maniera non verrebbe considerata nemmeno alla stregua di un numero da lager, operazione che denota la ‘competenza’ in materia di soggetti che hanno persino sbagliato il giorno d’attività, atteso che i ‘riconoscimenti’ in questione, al massimo vadano consegnati il primo dell’anno, non come si può vedere cliccando qui, vale a dire la sera di San Silvestro che chiude il periodo dei dodici mesi morente.
L’azione eversiva delle maidunate non è stata, ne potrebbe venir nemmeno presa in considerazione secondo lo schema di cui all’ultimo collegamento ipertestuale proposto, atteso che cantarne di tutti i colori a chi governa bene o male il borgo, da qualche tempo sia diventato un reato, perseguibile, se non dalla magistratura, almeno e sicuramente da quanto contemplano le Leggi non scritte che regolano la vita veramente mafiosa che impone la non esistenza del Molise in generale e di Gambatesa in particolare. Chi è invece “Voce Fuori Dal Coro”, fregandosene altamente di certo andazzo, ha liberamente espresso ciò che è parso più normale, (facendolo nei giusti tempi dettati dalla vera tradizione), là dove si può dire ciò che si vuole e ne rivendica l’autonoma scelta come augurio per il futuro ritorno al libero pensiero perché la Mafia è morte e nonostante si cerchi di bloccarne gli effetti impoverendo le casse comunali con pretestuosi prelievi, utili a breve per costruire il castello di carta della falsa amicizia che vede “Gambatesa un paese unito, ma soprattutto un paese sereno”, vera faccia dell’altrettanto sincera e politica solitudine, effetti deleteri a lungo termine per lo sviluppo e la conseguente prosperità di un borgo che anche quest’anno ha visto il rapporto fra morti e nati in loco pari a due su uno, (nel duemilaventi Gambatesa ha segnati venticinque morti e tredici nati), quegli effetti scivolano sempre più allegramente verso l’abisso della distruzione di quell’economia che sta allontanando sempre più gambatesani e molisani tout court verso luoghi dove si pensa al futuro come tale e non come nostalgia di un passato, ucciso dall’inutile ‘assegnazione di premi’, in questo caso, premio ricevuto dalla soddisfazione derivante dalla simpatica reazione dei quattro lettori di questo giornale che hanno recepito il messaggio trasmesso la notte del cambio data da chi scrive che ha operato da Gambatesa e dai suoi fidi collaboratori, vale a dire Marco Frosali che ha corrisposto da Roma e non ultimo, Totore, ovvero Salvatore Di Maria che da Campobasso ha poi condiviso sui social quanto emanato da questa testata, (il distanziamento forse c’è stato, ma la mascherina della falsità è stata lasciata ad altri che sanno come indossarla), opera di divulgazione immediatamente ripresa anche da Teste che evidentemente la pensano allo stesso modo di chi ha diffuso il presente messaggio, amici o solo lettori che hanno ampliata l’eco di quanto per l’ennesima volta ribadito.
Dunque: Grazie A Tutti Ed Ancora Buon Anno!