Di Vittorio Venditti
Pensavo di aver concluso! Invece…
Nei giorni scorsi si è dibattuto sul tema dei presunti maltrattamenti a Carolina che a dire di Sara, (e pare solo di Sara), le sarebbero stati inflitti da noi della Stock 84.
Pensavo che dopo le risposte ricevute, la Nostra avrebbe tenute le stesse in conto, accettando anche le idee altrui.
(per Nostra, ovviamente, intendo Sara!).
Siccome, al contrario, non è così, proverò a rintuzzare una seconda volta, prima che l’argomento diventi stucchevole.
Innanzitutto parliamo delle presunte “libertà violate”.
Se è vero che per “libertà violata” s’intende qualcosa di oggettivamente riconosciuto, faccio ancora una volta presente che quella notte la nostra Carolina è stata trattata con tutti i riguardi, prova ne sia che, a parte chi è in contraddittorio, nessun’altra persona ha espressa riprovazione per quanto abbiamo fatto durante la notte stessa.
Se il riferimento poi, è alla futura ordinanza di divieto di circolazione di animali per il paese, il nostro Sindaco, ha espressamente dichiarato che la stessa verrà emessa in considerazione di quanto ha voluto lasciare ai gambatesani la vacca, non certo prendendo come scusante questi presunti maltrattamenti.
Passando poi alla mia domanda, (cui per altro non è stata data risposta soddisfacente), sul punto di non ritorno che non va superato e dopo il quale l’animale perde ogni diritto ad essere trattato con riguardo, considerando che Sara tira in ballo le leggi del nostro Stato, io mi permetto, nel vero rispetto degli animali, di tutti gli animali, di tirare in ballo l’articolo tre comma uno della Costituzione, secondo cui “tutti” (aggiungo io, anche gli animali), “sono uguali di fronte alla legge”.
Assunto quest’articolo e considerato che l’essere umano mangia carne da sempre, tolta ogni differenza che si vorrebbe frapporre fra animali selvatici e “da macellazione”, ripropongo la domanda:
Avendo voglia di mangiare un cinghiale, (alla Obelix), e considerato che è possibile, (attenendosi alle relative leggi), cacciarne proprio per cibarsene, cosa posso fare per evitare di maltrattare il suddetto cinghiale, fatta salva la possibilità di sparargli, senza dare a lui la possibilità più che prevedibile di difendersi, magari attaccandomi a sua volta?
Sarà sufficiente qualche proiettile per “stordirlo”, o è troppa la sofferenza inflitta?
Certo! se è così, avendo voglia di cinghiale, e non volendo ne dovendo necessariamente sottostare alle leggi di mercato, per cui è possibile mangiare carne di cinghiale solo dopo aver adeguatamente speso soldi per acquistare merce proveniente da chissà quale allevamento, frutto della “macellazione” (che poi significa lo stesso: soppressione della vita di un animale), avendo voglia di mangiare cinghiale selvatico, quando sarà necessario, mi affiderò alle capacità di Sara o chi per lei, nel convincere la mia preda a farsi “stordire”.
Come diceva il grande Totò: “Ma mi facci il piacere!”….
Per finire su questo punto, devo dire che leggendo l’articolo di Sara, là dove spiega come vanno trattati gli “animali nati per essere macellati”, ho notato un non sò che di nazzista.
Mi meraviglio di te!
Prima parli di rispetto per gli animali da paragonare a quello che si deve agli uomini, poi ne costituisci categorie di nicciana memoria…
Ora è il momento di parlare di ciò che è permesso a Capodanno.
Evidentemente, forse per poter meglio far stare in piedi le proprie teorie, si tira in ballo qualcosa che, da secoli e per legge non scritta, tutti conosciamo e tutti rispettiamo.
Ricordo benissimo il vostro “Diverso modo di festeggiare il Capodanno”, anzi, lo ricordano in molti, visto che pretendevate di mettere musica, (ammesso che quella che piace a voi si possa definire tale, ma su questo, de gustibus…), a palla, con una potenza dell’ordine di un paio di centinaia di watt se non di più.
Sarà pur vero che in democratia ogni idea va rispettata,ma quando si viola la libertà altrui, o si superano certi limiti, è quasi normale porre il giusto freno, anche a costo di sembrare liberticidi.
Fra le persone che la pensano come Sara e i suoi amici, si annoverano coloro che pretenderebbero di trasformare le notti in qualcosa di surreale, qualcosa fatta, oltreché di musica a volume altissimo, di droga ed altro, utile a distruggere i cervelli.
Liberissima Sara di distruggerti insieme a chi la pensa come te.
Lascia però la possibilità a chi la pensa diversamente da te, di non rovinare la propria vita, solo per dare a te la possibilità di distruggere la tua.
Tornando al Capodanno di due anni fa, bene ha fatto il Sindaco a far spegnere quelle casse che, se a voi davano gioia, ad altri potevano dar fastidio, e credimi, io non sono il solo a cui la musica ad alto volume dà fastidio.
Se tu, a ragione, plaudi alla prossima, inutile e politicamente significativa ordinanza che dovrebbe vietare la circolazione di animali per il paese, io, ringrazio il Sindaco per aver fatto spegnere sul nascere una moda che, se piace a pochi, dà fastidio a molti.
Desidero infine rispondere all’ultimo degli abituali “PS.”, con i quali la nostra Sara chiude i suoi scritti.
Hai parlato di non far nomi…
Ti faccio presente che su questo sito, il far nome è cosa essenziale.
D’altra parte, se nomi vengono fatti, questi hanno una fonte.
Nel tuo caso, t’invito a rileggere il tuo secondo articolo, (quello in cui parlavate del fatto che il maiale lo avevate acquistato già morto) e ti accorgerai che il nome proviene dal tuo scrivere, ovvero dalla trasposizione della tua e-mail.
Detto ciò, per il futuro, se non vuoi che si facciano nomi, sii tu per prima a non divulgarne.
E poi, che male ci sarebbe a far nomi?
Non voglio pensare che il nome in questione sia stato da te inventato!…