Di Franco Laganà
Una coppia di nigeriani, ospiti del progetto “Siproimi” di Badolato (CZ), ha deciso di sposarsi in Municipio con rito civile.
Momenti carichi di emozione a Badolato durante la cerimonia di matrimonio di una coppia di nigeriani, titolari di protezione internazionale ed ospiti del progetto “Siproimi” (ex SPRAR) co-gestito, ormai da tantissimi anni, dal Comune di Badolato e dal CIR/Consiglio Italiano per i Rifugiati.
La cerimonia è stata officiata dal Vicesindaco Leuzzi e si è svolta all’interno della Delegazione Comunale di Badolato Marina, con la facciata illuminata a giorno in occasione della “Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne”.
Si tratta del matrimonio civile di una coppia nigeriana: Obago Oliver e Osayande Charity Blessed, già genitori di due figli, Oliver Jr.di anni 3 e Dominion Chikamso di anni 1 (rispettivamente iscritti dall’inizio dell’a.s. 2020/2021 alla Scuola dell’Infanzia ed alla Classe Primavera di Badolato).
Un evento speciale e di notevole valenza umana, sociale e culturale. “Un matrimonio emozionante – ha precisato il vicesindaco Leuzzi – di una coppia di nigeriani che ha visto coronarsi il proprio sogno d’ amore a Badolato, lontano dalle guerre e dalla miseria. Mi sono emozionato e avevo gli occhi lucidi nel vedere entrare nel salone la sposa, molto elegante, accompagnata dal responsabile del CIR – Consiglio Italiano per Rifugiati di Badolato, avvocato Antonino Laganà, e nel vedere negli sguardi degli sposi la felicità nel momento in cui hanno detto “Sì”, allo scambio degli anelli e al bacio finale.
Felicità, arrivata dopo tanta sofferenza e violenza. Oliver e Charity hanno così, finalmente, ritrovato nella nostra comunità la serenità e la possibilità di coronare il sogno di una vita. Molto emozionante anche l’abbraccio con i due piccoli figli, Oliver jr e Dominion, elegantissimi, presenti all’evento assieme ad un gruppo ristretto di amici e parenti. Poi gli auguri dei testimoni, anche loro ospiti del progetto SIPROIMI, e degli operatori del CIR di Badolato, Pasquale Ermocida e Cristina Cunsolo.
In particolar modo, è stato l’avvocato Antonino Laganà, dopo aver intercettato la coppia sul territorio e predisposto l’ingresso della stessa nel progetto, ad occuparsi della regolarizzazione della loro posizione giuridica e legale, il che ha permesso loro di sposarsi. Nella storia del CIR e del progetto di seconda accoglienza di Badolato questo è il primo matrimonio che si celebra nella nostra comunità”.
Leuzzi ha inoltre ricordato il ruolo importante che svolge il progetto SIPROIMI di Badolato e il senso dell’ospitalità della piccola comunità, conosciuta in tutto il mondo dopo lo sbarco della nave “Ararat” (26 dicembre 1997), oltre un ventennio fa. “Devo ammettere – ha concluso il vice sindaco – che questa esperienza è stata molto particolare per me, per il SIPROIMI di Badolato e per tutta la comunità badolatese, che, ancora una volta, con tangibile calore umano, ha confermato il grande senso di umanità che contraddistingue il nostro piccolo paese e dell’ormai sua comunità interculturale ed internazionale. Badolato scommette da oltre venti anni sull’importanza dell’accoglienza e dell’ospitalità, infatti sono convinto che, oltre a promuovere culturalmente e turisticamente il nostro territorio, dovremmo sempre dare più spazio all’inclusione e alla solidarietà, riscontrabile nelle nostre radici contadine e nel nostro passato di emigrazione. Questa esperienza è la testimonianza che non esistono barriere culturali o linguistiche, ma solo esperienze comuni”.
Daniela Trapasso – assessore alle politiche sociali – Istruzione, ha portato i saluti e gli auguri del sindaco Gerardo Mannello, dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità di Badolato. Dopo un piccolo rinfresco, organizzato nella propria modesta ma accogliente abitazione di Badolato borgo, gli sposi hanno ringraziato tutti. Con gli occhi lucidi hanno raccontato la loro storia, la fuga dai loro territori, il dramma del viaggio, la paura di non farcela. “Sono arrivato in Italia nel 2017 – ha raccontato Obago Oliver – nel porto di Reggio Calabria. Successivamente mi hanno trasferito nel comune di Campana, in provincia di Cosenza. Nell’agosto scorso sono entrato nel progetto SIPROIMI di Badolato insieme a mia moglie, anche lei arrivata in Italia su un barcone nel 2017 a Lampedusa. Entrambi siamo stati costretti a fuggire dal nostro paese a causa della guerra, che provoca morte e terrore. Non voglio parlare del drammatico viaggio dei rischi e della paura nel vedere altri migranti, donne e bambini annegare e morire. La felicità è arrivata con la nascita dei nostri bambini, nati uno a Brindisi e l’altro in Germania. Oggi, in questo bellissimo borgo, con la sua gente cordiale e accogliente, finalmente abbiamo coronato con il matrimonio il nostro sogno d’amore”. Oliver ha parlato anche del suo futuro. “Badolato, la Calabria sono bellissimi, ma io ho necessità di trovare lavoro per dare un futuro ai miei figli, per cui non so se dovremo andare via, dove ci sono più possibilità ed opportunità occupazionali. Comunque, se qualcuno mi offrisse un lavoro, preferirei rimanere a Badolato, in Calabria. Grazie di cuore a Badolato ed ai badolatesi”.