LA MOLISANA MAGNOLIA APPRODA IN VIA VITORCHIANO: ROSSELLA FERRO CONSIGLIERE FIP
17 Novembre 2020
Campobasso. Un’Ordinanza Comunale Per Limitare I Contagi: D’Alessandro Promuove Un’Ordine Del Giorno
18 Novembre 2020
Mostra tutto

TritaRifiuti. Purtroppo: Non Proprio Onnipotente

Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria

Altro Passo Verso Il Progresso

Tritarifiuti

Continuando Con La Botta D’Ecologismo Che Avviluppa Come Fosse Il Coviddi. – Andare a riprendere i collegamenti ipertestuali al dire che l’amministrazione di Gambatesa ha riportato il paese indietro di più di mezzo secolo in tema di pulizia ed igiene nelle abitazioni private è arduo. Aggiungere che in tante occasioni è stato chiesto di trovare una strada al doversi tenere in casa l’umido e sentirne i miasmi soprattutto durante l’estate, ricevendo in cambio un sostanziale menefreghismo da parte di chi governa il borgo, è come sopra. La foto posta in testa a questo pezzo è simbolica, ma a proposito delle considerazioni di ieri in tema ‘azzeramento della produzione dell’umido’, all’estero come al solito sono più avanti in maniera siderale. Se la produzione di cenere da riscaldamento a legna compone un buon novanta per cento del volume di ciò che a Gambatesa si può eliminare a dire dell’amministrazione, “utilizzando le compostiere”, la rimanente decima parte del ‘prodotto’ può venir azzerata alla stregua di ciò che accade ogni giorno per quanto evacuato dal corpo umano, materiale, in ogni caso, comunque espulso verso il punto di scarico o riciclo che dir si voglia, mediante lo stesso, più che rodato procedimento.

Ma Come Si E’ Giunti Ad Un Simile Risultato? – L’idea è nata dalla discussione che chi scrive ha avuta con Pasquale D’Alessandro, mentre si procedeva all’istallazione della pompa di calore come descritto ieri. Il discorso è arrivato al punto che fa riflettere, secondo il quale, in determinati cantoni svizzeri, quanto mostrato in foto è intelligentemente obbligatorio, (normalità più o meno ‘consigliata’ nel nord Europa e nelle terre ove abitano le minoranze di lingua tedesca, se si parla di Italia, cosa lì valida anche per la gestione del water), per cui il ‘derivato’ dalla cucina et similia, dopo esser stato sminuzzato, viene inserito nel dispositivo che lo trita e come fosse stato digerito, lo incanala nel tubo di scarico del lavandino, (operazione d’alto ‘lavello’), seguito da un minimo quantitativo d’acqua, già detto, come avviene in altri ambienti di casa considerati meno nobili.

Perché Tanta Enfasi In Questo Discorso? – Chi legge queste pagine almeno da un lustro, ricorderà che la raccolta differenziata, così come imposta a Gambatesa, prevede che si possa chiedere la decurtazione del trenta per cento della TARI, acquistando una compostiera privata per trattenere e trattare l’umido prodotto in casa. Questa condizione, oltre ad essere obsoleta ed antigienica, è oltremodo invasiva, assunto che si debba permettere a terzi di entrare per controlli periodici in casa propria, a libero arbitrio di chi vuole imporre tal procedura, cosa costituzionalmente non accettabile, ma imposta giustappunto per bieco ricatto. Il sistema testé proposto invece, prevede una generale semplificazione in termini burocratici del conferimento dell’umido, in quanto, a segnalazione avvenuta, è sufficiente che gli addetti alla raccolta non si presentino presso l’abitazione di chi non consegna materiale per accordo con chi gestisce il tema a livello amministrativo. A ciò va aggiunto che il risultato ottenuto è di gran lunga più igienico, (si butta tutto nella fogna e sparisce anche la puzza derivata dalla decomposizione di ciò che oggi è obbligatorio tenere in casa per il tempo prestabilito dal conferimento programmato), ma l’operazione è soprattutto già onorata a livello contributivo nei fatti, visto che ogni proprietario di casa o chi l’abita, già paga la tassa per la rete fognante, unitamente a quanto dovuto annualmente per la gestione del servizio idrico, ragion per cui il tutto è già a disposizione dei cittadini che contribuiscono per la sua stessa gestione.

Ma Quanto Costa Quest’Epocale Cambiamento? – Risparmiando il costo della compostiera, nonché il luogo ove installarla. – Da queste parti, evidentemente per ignoranza in materia se non per speculazioni che lasciano il tempo che trovano, si parla di migliaia di euro e quant’altro sia necessario per scoraggiare tal modifica nella vita giornaliera di tutti. In realtà, volendo acquistare un dispositivo di gran marca, si sta tranquillamente sotto i trecento euro che raddoppiano qualora si opti per comprare la macchinetta presso i normali negozi anziché farlo da internet e magari rivolgersi direttamente ai siti di produzione degli apparecchi medesimi. La spesa scende poi se si decide di far proprio un tritarifiuti funzionante sì, ma di marchio sconosciuto, alternativa valida sempre e comunque perché vale il detto “Il mondo è bello perché è vario”. Nel caso di chi scrive, se pur con vistoso imbarazzo dello stesso al momento della consegna, il tritarifiuti è stato letteralmente regalato dall’amico Pasqualino, il quale, dopo quest’azione, non pago, per dimostrare che farlo è un gioco da ragazzi, ha voluto che l’apparato venisse installato da componenti della famiglia del vostro cronista, unitamente al primogenito del donatore che nel caso specifico ha dimostrata una perizia ed una assoluta maestria in idraulica, non da poco anche se alla fine della fiera, l’installazione è consistita semplicemente nel bypassare con il macinino protagonista di quest’articolo, il tubo di scarico del lavello che non ha perso in funzionalità ne quasi in spazio occupato da un giocattolo che una volta montato, ha avuto solo bisogno di una normalissima presa di corrente ed un interruttore di sicurezza per iniziare a funzionare, eliminando ciò che si è dimostrato essere un inutile servizio, valido tre giorni a settimana, incombenza che visto quanto ripreso e riportato a seguire, se eliminata, permette agli utenti di non alzarsi prima che passi chi raccoglie i rifiuti a propria volontà, per esporre l’immondizia, opera deleteria a lungo andare, qualora a portarla a termine siano concittadini anziani.

Leccheria

Leccare Non Paga. – Sempre l’intelligenza dei quattro lettori di queste pagine, ricorderà com’è stata brillantemente risolta la forma mafiosa che prevedeva la chiusura del mastello a piacere di chi, in questi giorni, ha la condanna alla riflessione forzata: allora si decise d eliminare direttamente i mastelli che oggi, in buona sostanza non servono più: leccheria annichilita.

Come Si Concluderà La Faccenda? – Il sistema è per sicurezza ancora in fase di rodaggio anche se dall’estero il tutto è risibile non da oggi. Nei prossimi giorni dunque, il vostro articolista invierà una comunicazione a mezzo posta elettronica certificata a chi si occupa della gestione amministrativa della TARI, contenente la richiesta di riduzione di quanto non si paga a gambatesa non consegnando l’umido e la conseguenza principale sarà nella credibilità politica di chi ha proposta tal agevolazione come incentivo all’eliminazione di una parte consistente dei rifiuti giornalmente prodotti da ogni bipede di razza umana. Gli amministratori gambatesani verranno posti di forza di fronte ad un bivio: modificare le disposizioni in tema di incentivo alla riduzione dimostrata di produzione di umido e concedere lo sgravio a chiunque utilizzi il sistema oggi pubblicizzato, ovvero rigettare la richiesta di chi scrive e finendo loro stessi stritolati a guisa di rifiuti non passabili per l’alternativa in essere, dovendo poi giustificare al mondo tal scelta, atteso che si tratti di una semplificazione di un comportamento che ogni contribuente già paga profumatamente, è proprio il caso di dire.

E Non Potranno Neanche Dire Che Non Ne ‘Sanno Niente’!