Di Marco Frosali
L’INGRIPPONE: Quarta Tappa
Dopo due giorni di permanenza nei luoghi descritti dal Manzoni è arrivato il momento di ripartire, ma stavolta la tappa è mooolto più difficile e impegnativa, per me e soprattutto per Sara.
Sarà un tappone…da brivido!
Come l’andamento dello spread!
Sveglia alle 8 del mattino, smontaggio della tenda (in 10 minuti, ora sono diventato più pratico!), vestizione di Sara, colazione al bar e pagamento del campeggio…26 euri per 2 giorni, davvero poco!
Alle 9 si parte!
Costeggiamo per l’ultima volta il lago fino a giungere a Bellano, dove imbocchiamo la superstrada Lecco-Sondrio e ci dirigiamo in direzione proprio di quest’ultima, attraverso i bei paesaggi offerti dalla Valtellina….
…fino a giungere a Grosio (a chi non segue il ciclismo, questo posto non dice nulla)…
…dove da lì a poco, raggiungiamo la base del primo traguardo di giornata: il Passo della Foppa, meglio conosciuto come Mortirolo!
La strada è stretta e tortuosa.
Si sale a fatica in mezzo a fitti boschi e già dopo pochi tornanti siamo a circa 1200 metri (si partiva da 800 però!) e il panorama sulla Valtellina è molto ampio!
Le uniche persone che incontriamo per strada sono…i ciclisti, che ripercorrono le gesta dei grandi campioni del passato (Coppi, Bartali, Gimondi e Pantani).
A me viene il latte alle ginocchia solo a vedere quelle pendenze…loro sicuramente sono allenati e gli fanno un baffo!
Ci sono molte piccole casette di montagna, alcune disabitate altre con piccole stalle attigue, dove i pastori producono e vendono formaggi e burro.
In prossimità della cima, ci sono 4 case e una chiesa, dove mi fermo un po’ ad ammirare il panorama.
Ormai siamo quasi in cima e con un ultimo sforzo, riusciamo a raggiungere il primo traguardo della giornata!
E sono anche in buona compagnia!
Breve sosta di un quarto d’ora, dopodiché inizia la discesa dalla parte opposta…
…attraverso prati verdi e immensi misti a boschi, fino a raggiungere il piccolo centro di Monno.
Non facciamo in tempo a scendere da Monno che, giunti ad un incrocio, troviamo subito le indicazioni per recarci al secondo traguardo di giornata.
Iniziamo a seguire quelle indicazioni e, per circa 10 km, ci accodiamo ad un altro Guzzista solitario vintage, ma più vintage di me!
Viaggiava infatti a bordo di un vecchio Falcone, con tanto di borse laterali e zavorra al seguito…ci siamo salutati a gesti e colpi di clacson (salutati, non insultati!)
Salendo salendo, io e Sara siamo giunti ad un altro passo: quello del Tonale!
Ci fermiamo a prendere un po’ di aria sana, mentre io pranzo con un bel panino ad un bar della locale stazione sciistica, mentre di lì a poco sarebbe passato anche il Falconiere…anche lui era diretto al Tonale, ma poi ha proseguito: chissà dove andava?
Sara intanto inizia ad avere dubbi: ‘Ma non avevi detto che oggi avremmo fatto quattro passi?’
Infatti, questo è il secondo!
Procediamo a ritroso sulla strada percorsa in precedenza e, dopo alcuni km, troviamo un cartello che indica il nostro prossimo obiettivo: il Passo di Gavia!
Iniziamo a salire e ci rendiamo subito conto che…non sarà una passeggiata!
La strada infatti è molto stretta, ci passa solo una macchina per cui…nelle curve bisogna fare molta attenzione anche perché, in alcuni tratti, mancano completamente le barriere laterali e oltre la strada c’è il burrone!
Io e Sara infatti, incrociando le poche macchine che scendevano, abbiamo rischiato di finire direttamente a valle almeno in un paio di circostanze, quando ho dovuto fare l’equilibrista spostando il peso a sinistra!
Nonostante qualche apprensione, si sale sempre più su…e inizia a mancare l’aria!
Infatti più si sale più l’aria diventa rarefatta, ovvero c’è meno ossigeno…e come manca ossigeno a noi esseri umani, manca anche agli esseri meccanici: infatti con meno ossigeno, la carburazione peggiora…e Sara inizia ad andare in affanno, per cui devo tirare un po’ le marce.
Prima, seconda, terza, seconda, prima TORNANTE e di nuovo seconda, terza, seconda, prima…n’altro tornante…e così via, fino ad avvicinarci alla vetta…
…dove a poche centinaia di metri, un piccolo lago alpino ci si mostra in tutta la sua bellezza…
…mentre una Marmotta fa capolino da un mucchio di sassi a bordo strada e subito torna nella sua tana!
Peccato non essere riuscito ad immortalarla…
Giungiamo così, senza grossi problemi, sulla cima del Gavia, dove un altro motociclista Tedesco (ma so’ tutti Tedeschi?!), con un espressione del viso tra lo stupito e il sarcastico (e non sarà l’unico), mi scatta la foto!
Breve pausa al bar presente e poi ripartiamo per il quarto passo.
Iniziamo così la discesa verso Bormio, costeggiando sempre piccoli laghetti alpini…
…mentre il tempo, coperto, inizia a minacciare pioggia.
Giunti a Bormio, dopo aver rifornito di benzina Sara, iniziamo ad incamminarci per il quarto passo, che sarà il quarto traguardo della giornata: dopo Mortirolo (1852 m), Tonale (1884 m) e Gavia (2652 m), aumentiamo ancora un po’ l’altitudine…
…e diamo inizio alla scalata dello Stelvio (2760 m!)
…la cui maestosità incute timore e rispetto anche dal basso!
Anche qui la strada è molto ricca di tornanti e precipizi a bordo strada, anche se più larga e più sicura rispetto al Gavia!
Il paesaggio è spettacolare: a boschi, dirupi e roccia nuda scolpita dal vento e dalla pioggia, si associano i vari rivoli di acqua che scendendo a valle dai ripidi pendii, confluiscono nelle varie gole a formare torrenti impetuosi!
Anche qui l’aria è rarefatta…ma mentre per me la cosa è passabile, per Sara non è proprio piacevole..tanto che devo sempre tirarle un po’ le marce e tenerla leggermente accelerata altrimenti si spegne il motore.
E anche qui, senza grossi problemi, riusciamo a raggiungere la vetta!
Ovviamente, siamo in buona compagnia…
…e come al solito, chiedo ad una coppia di turisti ITALIANI stavolta, di scattarmi una foto dove si può notare tutta la mia soddisfazione…
…che se non avessi avuto il casco integrale e il cupolone, avrei avuto i moscerini spiaccicati sui denti per la felicità!
Breve sosta al bar per un caffè e per scaricare la tensione accumulata, mi godo un po’ il panorama e procedo alla sistemazione dei trofei di guerra addosso a Sara…
…dopodiché inizia la discesa a valle, attraverso tutti i tornanti che avete ammirato 4 foto fa, e sempre attraversando boschi fitti e rigogliosi!
Giungiamo così a Prato allo Stelvio, piccolo comune a valle dello Stelvio, dove cerchiamo e troviamo posto per dormire (in tenda, ovviamente) al camping Kiefernhain…molto accogliente, ben tenuto e pieno di gente, soprattutto motociclisti (Olandesi e Tedeschi!).
Dopo aver montato la tenda, decido di fare un giro nel paese…alla ricerca di un ristorante/pizzeria dove poter cenare.
Il paese è molto carino, con le tipiche casette…
…alcune delle quali, un po’ particolari…
…e c’è anche un mulino ad acqua…
…azionato dall’acqua del torrente che scorre in prossimità del camping!
Alla fine, riesco a trovare una pizzeria e ordino una pizza margherita, un tiramisù fatto in casa e da bere…un bel bicchiere di birra bianca Weihenstephan da ½ Litro…
…per brindare all’impresa e concludere nel migliore dei modi la giornata!
Uscendo dalla pizzeria, incrocio un bel esemplare di 850 Coupé targata Roma…
…e mi imbatto anche in un gatto delle nevi!
Ma per oggi basta…sono stanco e vado a letto!
Non ho voglia di combattere anche contro di loro!