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E… Adesso?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

Chi Semina Spine, Non Cammini Scalzo!

“Finalmente quello ha smesso di rompere le palle! Ora finalmente si vive!”, è quanto virgolettato qui esattamente due anni fa, in riferimento a chi quella frase dovrà ripeterla ora, ma con cognizione di causa.

Si sta finalmente iniziando a parlare di Esercizio Abusivo Della Professione e l’argomento non è proposto da chi scrive, ultima ruota di un carro che lo ha voluto in seno, ma per l’appunto dall’Ordine dei giornalisti del Molise e da Assostampa Molise, organi che come detto, hanno voce in capitolo, sicuramente più di soggetti che con arroganza, protervia e quant’altro di inutilmente simile, credono di poter farla franca sempre e comunque perché protetti o solo tenuti in considerazione per le loro ‘blasonate’ origini.

Giustizia

“Le sezioni unite penali della Cassazione con la sentenza 23 marzo 2012 n. 11545 hanno affermato che: “Gli atti nonché gli adempimenti delle professioni regolamentate sono riservati a coloro che sono iscritti agli albi; qualsiasi attività tipica e di competenza specifica va a configurare il reato di esercizio abusivo della professione. Commette, quindi, il reato di esercizio abusivo della professione il soggetto che svolge attività “tipica e di competenza specifica” della professione regolamentata senza però essere iscritto all’Albo professionale.”

L’esercizio abusivo della professione sta assumendo sembianze pericolose anche nel Molise, dove sono sempre più frequentemente, blog, spazi virtuali, siti internet, surrettiziamente si propongono di sostituirsi a testate regolarmente iscritte in tribunale. …”.

Chi scrive, oggi è in regola, ma altri, (non solo chi è proposto in link perché a Gambatesa è presente una vera lista da ‘redimere’), no. In ottemperanza però alla spocchia, unita alla saccenza di individui che nella vita non concludono niente, ma che cercano di tenere stupidamente a bada il Prossimo, magari con costrizioni al limite del legale, imposte a chi ha difficoltà di socializzazione e quant’altro di simile in una regione dove il pregiudizio rende pregiudicati senza passare per le aule di tribunale, a questi individui si spera che finalmente venga imposta la Legge, obbligandoli a regolarizzare la loro posizione pagando il dovuto, magari per poi poter esprimere il loro pensiero che già oggi viene considerato quanto il due di spade quand’è briscola denari, non certo per disprezzo delle idee altrui, ma semplicemente perché vuoto di idee giustappunto, o levarsi a loro volta di torno, provando ad utilizzare il tempo che verrà fuori da tal ‘diserzione’ per creare qualcosa di costruttivo per la loro anonima vita futura.

Sarà Fatta Giustizia?
Avanti Tutta!