L’Inclusione Lavorativa Non Si Ferma Con La Pandemia
2 Novembre 2020
La Collaborazione Fra Il Parco E L’ENEL Sta Favorendo La Biodiversità Del Lago Di Barrea
3 Novembre 2020
Mostra tutto

Richiesta Spostamento Contatore Idrico: Il Trionfo Della Burocrazia

Di Vittorio Venditti
(Audio), De “Il Segreto Di Pulcinella”
(Foto), Di Giacinta Venditti

Ecco Come Sprecano I Soldi Dei Contribuenti A Gambatesa

Riparazione Rete Idrica A San Nicola, del 29 ott 2020

Sarebbe tutto normale se non fosse grottesco. Avvertire di un probabile imminente guasto alla rete idrica il ‘Muinicipio’ di Gambatesa, nella migliore delle ipotesi vuol dire non venir ascoltati; diversamente, ogni spesa viene addebitata all’utente, qui quanto pubblicato da chi scrive il dieci aprile duemilanove su un altro canale che oggi risulta non in regola in quanto alla sua presenza, articolo poi rimosso per l’avvenuta cancellazione di chi vi tedia, avvenuta per insindacabile volontà di Questo per le prime e non uniche divergenze politiche rispetto a chi gestiva e tutt’ora governa quel blog. Ma andiamo per ordine:

Venerdì Due Ottobre Duemilaventi, ore nove. – Chi scrive, volendo ammodernare anche il posizionamento dei contatori idrici riferiti alle utenze di famiglia, si reca presso il ‘muinicipio’ di Gambatesa e viene accolto dal preposto alla ricezione di tali richieste, Claudio Minelli, che rapidamente redige il documento ora cliccabile.

Martedì Tredici Ottobre Duemilaventi. – Passati undici giorni dalla richiesta e considerato che Gambatesa non è Roma, il presente articolista torna al comune presso chi aveva ricevuta l’incombenza protagonista dell’odierno tedio ed il Minelli, a sua volta, chiede lumi all’ufficio tecnico che tenta di rispondere evasivamente con un generico “Domani verrà il preposto a spostare il contatore”, domanda parzialmente rifiutata dal vostro cronista che ha voluto un orario più delimitato, atteso che tutti abbiano il diritto di gestire il proprio tempo.

Mercoledì Quattordici Ottobre Duemilaventi. – Puntualmente si presenta all’appuntamento Salvatore Amorosa, vale a dire il tecnico inviato all’uopo, qui la registrazione audio del breve colloquio. L’Amorosa, non sapendo di che lavoro si trattasse, (ed avendo anche ragione, di seguito l’inconfutabile perché), rimanda il suo operare a data da destinarsi.

Venerdì Sedici Ottobre Duemilaventi. – La data arriva abbastanza rapidamente, con tutti gli annessi e connessi. Innanzitutto l’ignorare di che lavoro si trattasse da parte dell’Amorosa. Capita ciò perché chi viene inviato in trasferta a lavorare per le strade del borgo da sogno da chi gestisce la locale mangiatoia, da sempre ha l’obbligo d’azione senza ordini di servizio scritti e dettagliati, come si può evincere cliccando la parte del colloquio nella quale si fa riferimento a ciò che se fosse stato corretto, in data diciassette settembre duemiladiciotto, avrebbe classificato Salvatore Amorosa stesso come testimone e non in qualità d’imputato al processo che verrà ripreso il prossimo due febbraio.

Iniziato il lavoro di scavo che sarebbe durato tre ore, chi scrive, unitamente ai suoi familiari, fa notare che il tubo che porta l’acqua al contatore da trasferire è vecchio e malandato e che va sostituito fino al pozzetto già scoperto il precedente quattordici ottobre, pozzetto risultato per altro sbagliato. L’Amorosa, memore di quanto sta patendo per il fatto di cronaca richiamato poco sopra, dice con chiarezza che la sostituzione completa non dipende da lui, invitando chi vi tedia a chiamare l’ufficio tecnico, cosa che prontamente avviene, per cui, poco dopo, l’architetta Maria Maggio, giustappunto capo ufficio tecnico, ed un suo collaboratore, arrivano in loco e si crea il colloquio che è possibile riascoltare cliccando qui, discussione burocraticamente ineccepibile, ma praticamente sconcertante. In buona sostanza, chi gestisce la rete idrica di Gambatesa, ha dichiarato che se pur segnalato il probabile guasto, non si può intervenire se ciò non avviene e quando s’interviene, lo si fa, mettendo una pezza e non operando in maniera che il problema venga risolto. La cosa ha fatto sbellicare dalle risate gli agenti del servizio segreto di base che collabora con questo giornale, gente che da centinaia di chilometri di distanza, nel registrare quanto è possibile cliccare sopra ed altro materiale che verrà utilizzato al momento opportuno, ha rimarcato che “Il Molise non esiste e che per questo, il dilettantismo dimostrato anche nel caso di specie non verrà punito”…

E’ inutile aggiungere che due giorni dopo l’intervento appena raccontato, il guasto c’è stato, l’acqua ha iniziato a zampillare come di prassi ed i familiari di chi ancora una volta ci ha preso, hanno dovuto chiudere l’acqua nel pozzetto giusto, lasciando altre utenze a secco per una buona decina di giorni, come da data nella foto posta in testa a questo reportage. Per la cronaca: l’intervento che si spera sia risolutore, ha permesso di scavare per un altro paio di metri rispetto a quanto è stato fatto il precedente sedici ottobre, per trovare il punto nel quale il tubo vetusto in metallo terminava la sua presenza, sostituito dal tubo in polietilene, tratto di rete ora completamente ammodernato. E’ il caso di aggiungere altro?

Ora il benpensante di turno si porrà il problema delle registrazioni, a modo di chi la pensa così, illegalmente carpite. Non bisogna far parte dell’Ordine degli avvocati per conoscere le Leggi, soprattutto quando da certi ‘professionisti’ ci si deve difendere. Se chi scrive ha l’obbligo di girare con in dosso un microfono ed una trasmittente, (quando non addirittura con la camera), questo lo sa e conosce anche la ragione stessa per la quale poi è possibile pubblicare senza preavvisi i risultati di tal ‘pesca’: lo conferma la sentenza della Corte di Cassazione 15627/2016, appena rimessa all’esame dell’intelligenza dei quattro lettori di questo giornale. Resta invece drammaticamente irrisolto il problema oggetto dell’inchiesta presente, fatto che se venisse seriamente preso in considerazione, oltreché costare meno alle casse comunali, restituirebbe a chi quelle casse le riempie col proprio sudore un servizio definitivamente migliore che probabilmente permetterebbe un sia pur minimo riavvicinamento alla politica da parte dei cittadini che esausti, non hanno per ora altro di meglio da fare che denunciare questi misfatti, per altro presentati come ‘Buon Lavoro’, imposto da chi il lavoro giustappunto, non sa nemmeno dove sia di casa.

E Scusate Se E’ Poco.