Di Marco Frosali
Ultimo Giro Del 2020?
Bella giornata di sole dopo tre domeniche di pioggia, contagi che crescono giorno per giorno e rischio lockdown all’orizzonte…sapete che c’è? Mi sparo un bel giretto esorcizzante col Rondone prima che sia troppo tardi!
Così Domenica diciotto ottobre, dopo aver fatto benzina imbocchiamo il Raccordo Anulare e da qui, tramite la Braccianese Claudia raggiungiamo Manziana da cui deviamo verso Tolfa, dove arriviamo dopo un piccolo testa a testa con un gruppetto di tre Honda Africa Twin 1000 e una BMW alle quali sono stato appiccicato nella parte curvosa del percorso, salvo poi essere seminato nei rettilinei.
Dunque prima tappa a Tolfa, dove posteggio il Rondone in mezzo ad un nutrito gruppo di moto in piazza
e vado al locale baretto per fare uno spuntino. Ma mentre sono in fila e aspetto il mio turno, chi ti incontro? Stefano del gruppo delle Teste di Guzzi, sfortunato compagno di viaggio assieme a Simone quando, nel Luglio dello scorso anno partimmo per vedere la fioritura di Castelluccio di Norcia, finita già da qualche giorno.
Dopo la gomitata reciproca apprendo con disappunto che Stefano non è più Testa di Guzzi, ma solo Testa…Pelata, poiché ha dato via la V7 per una…Yamaha Tracer 900, il cui giudizio gli è stato lasciato fresco, molliccio e fumante da un cane proprio vicino al cavalletto (giuro!)
Dopo la pausa e 4 chiacchiere recupero il Rondone tirandolo via da quell’ammasso di rottami plasticosi posteggiati in piazza e riprendiamo il giro, discendendo verso Civitavecchia, dove ci dirigiamo, attraversando strade un po’ sterrate e fangose per la pioggia dei giorni scorsi, verso la litoranea che costeggia il mare. Io e il Rondone ci fermiamo una buona mezz’ora in località Bagni Sant’Agostino e io ne approfitto per rilassarmi un po’, cullato dalla brezza e dalle onde del mare oggi bello calmo e pulito e per fare qualche foto sia al paesaggio,
sia al Rondone, quest’oggi particolarmente fotogenico.
Dopo la breve sosta, io e il Rondone imbocchiamo la sterrata e sconnessa stradina che costeggia il mare, divincolandoci tra grosse pozzanghere, fango e buche fino a raggiungere, dopo circa un paio di chilometri, la parte residenziale di Bagni Sant’Agostino dalla quale arriviamo alle Saline di Tarquinia, piccola oasi naturale molto bella e poco frequentata, dove posteggio il Rondone in una grande area parcheggio e percorrendo un sentiero nei pressi di un canaletto,
raggiungo la spiaggia, dove inizio a camminare e a scattare qualche foto.
Adocchiato un grosso tronco di albero spiaggiato, lo eleggo a trespolo e, messomi a cavalcioni su di esso, addento il mio paninazzo con porchetta per placare la mia fame!
Una buona mezz’ora passata ad osservare il mare e senza rotture di scatole, dato che la spiaggia era pressoché deserta, prima di fare un giro a piedi lungo la strada che costeggia le saline e scattare qualche foto sia alle saline stesse,
che alla fauna presente,
fra cui un piccolo gruppo di fenicotteri, solo che li ho fotografati sul sedere dato che stavano ravanando con la testa sott’acqua!!
In mezzo a Fenicotteri, Germani Reali, Aironi e Anatre, il Rondone si è trovato a proprio agio!
Dopo questa bella passeggiata, alle quindici ripartiamo per Roma passando da Tarquinia e Vetralla dove faccio una breve pausa caffè, prima di riavviarci percorrendo la Cassia bis per arrivare a destinazione poco prima delle diciassette, sperando che non sia in programma un nuovo lockdown e che questi non siano gli ultimi duecentocinquantacinque chilometri della stagione!