Di Cesare Scalabrino
Premiati, nella sala convegni della Coldiretti Molise a Campobasso, i vincitori della selezione regionale del premio Oscar Green 2020. I primi classificati della fase regionale del concorso parteciperanno in seguito alla selezione nazionale che si terrà a Roma.
Giunto alla quattordicesima edizione, l’Oscar Green è il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro il settore primario. Obiettivo dell’iniziativa è dunque promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. Il titolo scelto per questa edizione è “Innovatori di Natura”, una sfida importante che quest’anno si è prefissa l’obiettivo di premiare i progetti di giovani i quali, coniugando tradizione e innovazione, collaborano alla realizzazione di un modello agricolo sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.
All’incontro, moderato dal Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, hanno preso parte: il Delegato Confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, il Presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, Benedetta Liberace, componente dell’Esecutivo nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, collegata in video conferenza dalla Puglia, il Delegato regionale molisano di Coldiretti Giovani Impresa, Mario Di Geronimo, e Francesco Barile, socio amministratore della “DIBA – Bio Innovative Farm”, azienda premiata con l’Oscar Green nel duemiladiciassette.
Nel corso dei lavori, numerosi sono stati gli spunti di riflessione proposti dai vari relatori.
Lodando l’impegno ed i risultati raggiunti dai giovani imprenditori premiati, il Direttore Ascolese ha posto l’accento sulle tante difficoltà che questi incontrano, a partire dalla mancanza di infrastrutture, a tutti i livelli, per finire alla burocrazia lumaca, solo in parte risolta con la sussidiarietà, ancora non attuata in maniera completa, a causa di ritardi della Regione, come il Caa Coldiretti è in grado di fare da subito. Impedimenti, questi, che scoraggiano i potenziali nuovi imprenditori, spingendo i nostri giovani ad abbandonare la regione con evidenti drammatiche ricadute sullo spopolamento e l’impoverimento dei nostri territori, specie delle aree interne.
Nel suo intervento il Presidente Spina ha rimarcato il sostegno che la Camera di Commercio offre ai giovani imprenditori agricoli, offrendo piena disponibilità ad ascoltare le richieste dei diretti interessati al fine di poter indirizzare al meglio l’azione dell’ente a loro supporto.
Interessante la testimonianza di Francesco Barile, il quale ha illustrato come, servendosi delle nuove tecnologie, la “Bio Innovative Farm” ha messo su un sistema computerizzato che consente di affittare un orto e coltivarlo comodamente da casa; utilizzando un’App creata ad hoc che consente al contadino virtuale di osservare il proprio orto, tramite una webcam attiva h 24, ed assistere le sue piante direttamente da casa.
Sulla stessa linea i docenti dell’Unimol, Maria Forleo e Angelo Belliggiano, che intervenendo nel dibattito hanno evidenziato l’importanza della formazione teorico-pratica per i giovani che intendono impegnarsi in agricoltura invitando loro a guardare al futuro con fiducia, scoprendo le grandi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, oggi indispensabili per essere competitivi sui rinnovati scenari dei mercati.
A portare il sentire dei giovani imprenditori agricoli è stato il Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Mario Di Geronimo, che, complimentandosi con i premiati ha chiesto maggiore attenzione per i giovani imprenditori, capaci di esprimere grandi qualità e raggiungere risultati di eccellenza. Per far questo però, Di Geronimo ha evidenziato la necessità di potenziare le infrastrutture , a partire dalla rete Internet, che consenta ai giovani imprenditori di far rete tra loro.
Più volte chiamato in causa, l’Assessore Cavaliere, dopo un lungo excursus sull’attività svolta dal suo assessorato dal duemiladiciotto ad oggi, ha assicurato il suo impegno per inserire, nella prossima programmazione, azioni miranti al sostegno dei giovani imprenditori agricoli e zootecnici. A tal proposito, l’Assessore ha manifestato la volontà di incontrare a breve tutti i giovani imprenditori agricoli che hanno effettuato il primo insediamento per poter raccogliere direttamente le loro esperienze e venir incontro alle loro istanze. A sostegno poi del lavoro svolto negli ultimi anni, Cavaliere ha evidenziato come il Molise sia risultata la terza regione d’Italia per l’impiego di fondi comunitari (sessantuno per cento del plafond disponibile) e che sono stati velocizzati, nonostante la carenza di personale, i pagamenti per le misure del Psr a superfice. Infine l’assessore ha confermato il suo impegno per giungere ad una riduzione del numero di cinghiali sul territorio, che costituiscono un grandissimo problema per le imprese agricole.
Dal canto suo Benedetta Liberace, componente dell’Esecutivo nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, si è compiaciuta del fatto che anche in un periodo così difficile segnato dall’emergenza Covid.19 ci sono state delle aziende che si sono distinte per impegno e capacità. La Liberace ha poi posto l’accento sulla valorizzazione del Made in Italy, un brand formidabile che deve rappresentare il momento più avanzato di una nuova agricoltura per il futuro, la cui costruzione deve trovare i giovani come primi e veri attori.
Facendo sintesi dei vari interventi, il Delegato Spinelli ha lodato l’impegno e l’entusiasmo dei giovani imprenditori agricoli premiati evidenziando tuttavia i limiti e le inadeguatezze del sistema amministrativo regionale. Spinelli ha così voluto porre l’accento sull’importanza del rispetto delle regole e rivolgendosi direttamente all’Assessore Cavaliere, presente in sala, ha chiesto maggiori controlli della Regione sull’operato dei CAA (Centri assistenza agricola) che operano in regione, al fine di garantire la massima trasparenza del sistema all’interno di regole certe rispettate da tutti.
Di seguito le schede dei vincitori
1. Vincitrice categoria “Campagna Amica”: Gioia Neri titolare dell’azienda agrituristica “Costantini” di Rocchetta al Volturno (Is).
L’Azienda agrituristica Costantini, accreditata a Campagna Amica dal duemiladiciotto, è situata a Rocchetta al Volturno, piccolo centro in provincia di Isernia, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Immersa in una natura incontaminata e in un contesto storico-culturale di notevole interesse, l’azienda nasce negli anni settanta con un allevamento di vacche da latte, cui nel corso degli anni si aggiungeranno un caseificio, un punto vendita aziendale e l’agriturismo, oggi meta di amanti della natura e della buona cucina, fatta di alimenti genuini, tutti rigorosamente a chilometri zero, tracciati e garantiti dalla produzione alla tavola.
Dal duemiladiciassette alla guida dell’azienda e dell’agriturismo c’è Gioia che è subentrata ai genitori. Con l’aiuto dei familiari, Gioia, in un’ottica di sostenibilità ambientale, trasforma il latte delle sue vacche, tutte di razza Bruna e alimentate esclusivamente con foraggi e cereali prodotti in azienda, in una vasta gamma di formaggi. Si parte da quelli freschi e a pasta filata, passando per i cosiddetti molli ma non mancano gli aromatizzati e ovviamente stagionati, come il celeberrimo caciocavallo che nel duemiladiciotto, ha ottenuto l’attestato di “Qualità Superiore”.
Gioia ha modernizzato l’azienda mantenendo comunque tradizione e genuinità. Difatti oltre alla tradizionale “Schiacciata di Rocchetta” (formaggio a pasta molle simile ad uno stracchino) in azienda si producono formaggi aromatizzati con prodotti stagionali come il limone e la menta per chi cerca un prodotto locale ma dal gusto inaspettato.
Nell’ottica della multifunzionalità, l’agriturismo Costantini, propone anche una serie di attività ricreative come escursioni a cavallo o visite guidate per le scuole, gruppi sportivi o semplici amanti della natura. Attraverso il suo impegno quotidiano Gioia dimostra, così, l’immenso valore del Chilometro Zero, sia in termini di qualità e genuinità dei suoi prodotti che di rispetto e conservazione dell’ambiente.
2. Vincitrice categoria “Creatività”: Tommaso Proni titolare dell’azienda agricola/zootecnica “Biancometa” di Acquaviva d’Isernia (Is).
L’azienda agricola “Biancometa”, situata nel territorio del comune di Acquaviva d’Isernia, sul versante molisano del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, prende il nome della sua ubicazione ai piedi del monte Meta (2242m s.l.m). Un territorio, questo, che sente forte il peso dello spopolamento e che vede nella creazione di nuove attività imprenditoriali una speranza di rinascita e rilancio socio-conomico della zona.
L’azienda nasce nel duemiladiciotto, quando il giovane Tommaso Proni decide di ridar vita ad una vecchia cascina di suo nonno e mettere su un allevamento di capre. La scelta della razza cade subito sulla “Camosciata delle Alpi”, allevata in purezza, che si adatta perfettamente al territorio montano, e produce un latte di altissima qualità, adatto alla trasformazione di formaggi. Il sistema di allevamento viene effettuato con il metodo semintensivo, così da permettere alle capre di usufruire di un ricco pascolo durante la stagione estiva e di restare al riparo durante il periodo invernale.
Grazie anche alla partecipazione a bandi a misure d’investimento per lo sviluppo rurale, Tommaso realizza in breve tempo anche un piccolo caseificio aziendale, con annesso punto vendita. Qui, oltre ai classici prodotti che si ottengono con il latte caprino, come caciotte, ricotta, yogurt, Tommaso decide di dar vita ad un prodotto innovativo: un caciocavallo ottenuto dalla lavorazione del latte delle sue capre. Un’idea geniale che gli consente di mantenere viva la tradizione altomolisana del caciocavallo, innovando, nel rispetto della tradizione, un prodotto conosciuto da secoli, allo scopo di ampliare il proprio mercato, proponendosi anche a quella parte di consumatori desiderosi di sperimentare sapori nuovi.
3. Vincitrice categoria “Sostenibilità”: Daniele Di Vito titolare dell’azienda agricola omonima.
L’azienda agricola biologica Di Vito nasce nel duemilasei, quando Daniele subentra a suo padre nella gestione dei circa cinquanta ettari di terreno della famiglia. Il giovane imprenditore comincia così a coltivare grano e ortaggi, principalmente meloni e pomodori all’asciutto, ed impianta un frutteto di pere Williams e kaiser e di recente un vigneto di Sangiovese, finalizzato alla produzione e successiva commercializzazione di vino dop. Convinto fautore dell’ecosostenibilità, Daniele ha indirizzato la produzione della sua azienda verso colture a basso impatto ambientale che ben si adattano al territorio, scegliendo metodi di produzione biologica a tutela sia dell’ambiente sia del consumatore finale.
Fiore all’occhiello della sua produzione è la cicerchia, un legume antico, tipico della tradizione contadina, elemento base della dieta Mediterranea, la cui coltivazione negli ultimi decenni si era progressivamente ridotta, fino quasi a scomparire.
Ampiamente diffusa nel passato un po’ in tutto il Molise, dove veniva coltivata specialmente nelle zone collinari meno fertili, in virtù della sua grande capacità di adattarsi bene ai terreni poveri, questo legume consentiva di rendere produttivi anche i terreni agricoli marginali che altrimenti sarebbero stati abbandonati, garantendo nel contempo anche alle famiglie meno abbienti una fonte alimentare ricca di proteine.
La cicerchia prodotta da Daniele presenta dimensioni medio-piccole, bianca e con qualche striatura, è molto apprezzata per il suo sapore delicato, la consistenza compatta e la facilità di cottura, peculiarità che la rendono particolarmente adatta alla preparazione di piatti tipici della tradizione contadina molisana, oggi molto ricercati ed apprezzati.