Di Stefano Venditti
“Valorizziamo i nostri beni storico-culturali e rendiamoli disponibili alla comunità molisana”
Castello negato, associazioni, sindaco e rappresentanti istituzionali uniti contro il provvedimento emesso dalla Soprintendenza.
«Ho intrapreso questa battaglia mediatica, per così dire, perché mi auguro che possa aprire le coscienze dei politici e degli amministratori locali.
Il compito che mi sono dato come sindaco del mio paese è quello di ridar vita al mio comune attraverso la valorizzazione di uno dei tesori che il Molise possiede, vale a dire il castello angioino di Civitacampomarano.
Come?
Riportando al suo interno quell’atmosfera del passato e aprendo le sue bellezze ai turisti e al territorio».
Queste le dichiarazioni del sindaco Paolo Manuele durante l’incontro con i giornalisti avvenuto all’interno del castello di Civitacampomarano.
«La chiave di volta per lo sviluppo dei nostri territori è quella di saper valorizzare i nostri beni storici, unendoli alle altre ricchezze del Molise quali l’enogastronomia e la cultura.
Già da domani ho intenzione di scrivere una missiva a tutti i miei colleghi sindaci affinché si possa portare avanti insieme e di comune accordo una battaglia comune che possa avere come base fondante la valorizzazione dei beni storici e culturali del Molise, perché il castello di Civitacampomarano non è del sindaco, non è dei residenti, ma fa parte del patrimonio di tutti i molisani.
E’ per questo che il diniego della Soprintendenza non ci fermerà».
L’architetto Franco Valente ha poi posto l’accento su di un aspetto molto importante.
«C’è l’assoluta necessità che il patrimonio artistico-culturale-storico del Molise venga utilizzato.
E’ assurdo chiudere le porte di un maniero come quello di Civitacampomarano quando si sono spesi soldi pubblici per restaurarlo in maniera eccellente.
Tenere chiusi simili monumenti renderebbe anche difficoltoso se non impossibile tener sotto controllo il loro stato e la relativa manutenzione sia ordinaria sia straordinaria».
Molto netto e duro il commento del sindaco di Oratino Orlando Iannotti.
«Bisogna far comprendere ai politici che certi personaggi che vengono in Molise e che non hanno nulla a che fare con la nostra terra devono essere fermati o addirittura rimossi.
E’ gente che viene da fuori e che non conosce ne la nostra storia ne la nostra cultura.
Se necessario dovremmo rivolgerci al Ministero competente per far sentire le nostre ragioni».
Hanno portato la loro solidarietà e il loro sostegno al sindaco Manuele l’assessore regionale Gianfranco Vitagliano e il consigliere comunale di Montenero di Bisaccia Pino Chiappini che hanno entrambi sottolineato che il castello di Civitacampomarano, come gli altri beni storici del Molise, non sono proprietà privata ma debbono essere messi a disposizione dell’intera collettività.
«Non è più concepibile che un patrimonio così ricco e diffuso su tutto il territorio regionale sia nella disponibilità e discrezione di una sola persona.
Non è ammissibile che una sola persona possa giudicare se il contesto di un castello come quello di Civitacampomarano possa essere consono ad un’attività culturale-enogastronomica.
Questa è una questione che riguarda tutti i molisani senza nessuna distinzione che debbono tornare a poter apprezzare in pieno ciò che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità – ha rimarcato Vitagliano -».
«Questa sera sono qui come uno dei 300 mila sostenitori che hanno contribuito alla ristrutturazione del castello – ha evidenziato Chiappini -.
Questo castello è stato costruito dalla comunità dell’epoca ed è stato ristrutturato con il contributo pubblico di tutti noi molisani.
Ed è per questo che il castello di Civitacampomarano, come gli altri beni del Molise, debbono tornare nella piena disponibilità delle comunità locali e dei turisti che verranno nella nostra regione».
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