Di Vittorio Venditti
(Audio), Dai Dischi Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Vittorio Venditti
(Video), Preso Da Internet Da Salvatore Di Maria
Per La Politica Gambatesana: Oggi Si Ripete Un Bruttissimo Giorno
In ottemperanza alla ripetizione di quanto non è accaduto lo scorso sette luglio, sperando che si compia un passo avanti in sfregio della burocrazia, oggi verrà riproposto quanto già scritto e pubblicato alla data di cui sopra, con aggiunta una nota di redazione che riporterà ad accadimenti da non trascurare.
Buona Lettura.
“… Sono stata vittima di una violenta azione denigratoria, frutto di quello che lo stesso autore degli scritti offensivi definisce mera “farneticazione”. Ma oggi è un bel giorno.”, è la parte finale di quanto riproposto qui all’indomani della vittoria di Pirro raccontata come ‘storica’ da chi più passa il tempo, più si fa conoscere, cosa che è possibile rileggere integralmente cliccando il collegamento ipertestuale, (NDR: Per dovere di serietà nei confronti di chi legge, ecco la Convocazione In Corte d’Appello Per Il 4 mar 2021 ore 9,30, del ventitré settembre ultimo scorso, udienza nella quale ci sarà davvero da divertirsi), atteso che sia oltremodo corretto presentare chi democraticamente ha detta la sua ed oggi è alla sbarra, non per qualcosa di simile, ma per un reato ben più grave: Omicidio Colposo.
“Dispositivo dell’art. 589 Codice penale. Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni.”
“La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 35137/2007) ha stabilito che, all’interno del Comune, il Sindaco è direttamente responsabile per la inosservanza della normativa antinfortunistica a meno che non abbia delegato uno dei funzionari dell’Ente Locale, nominandolo ufficialmente datore di lavoro.”
Per oggi mi fermo qui, pur parlando in prima persona e ricordando che l’esser pubblico ufficiale non è solo un diritto per agire contro chi dissente, ma è soprattutto un dovere, in particolar modo quando si ricopre una carica elettiva. Per questo e solo per questo, oggi mi fermo e non espongo per intero quanto penso di chi ha utilizzato il suo esser ‘pubblica ufficiale’ per cercar di fermare il dissenso, ritenendo ‘Normale’ agire e porre in essere quanto presente a Gambatesa. La Legge farà il suo corso, ma io, che mi assumo le mie responsabilità in prima persona, aggiungo che già una grossa vittoria l’ho ottenuta: a differenza infatti di quanto accadde il ventiquattro aprile del duemila, almeno per ora, il tutto non è stato insabbiato per pilotato disinteresse. Dopo venti anni, almeno il cittadino ha l’onore di vedere alla sbarra chi ritiene in qualche modo responsabile di ciò che accade, in nome dello “sta zitto perché se no ti licenziano!”, in nome insomma di quella ‘Mafia Che Non Spara’, operativa e che si ritiene intoccabile, in quel Molise che non esiste e che perciò può tranquillamente latitare, tanto non la cercherà nessuno.
No, oggi il Molise e Gambatesa in particolare, nella loro parte che non perde mai occasione per pavoneggiarsi e tentare di imporre richieste di ringraziamenti che non hanno ne capo ne coda, sono ufficialmente ricercati e vanno al posto mio, alla sbarra da imputati, in attesa di giudizio, nonostante la loro ostentazione dell’esser ‘avvocati’ o roba similmente discutibile. Resta l’onta, non per chi si ritiene offesa e dichiara su facebook che per una condanna ancora tutta da affermare, “… oggi è un bel giorno!”, ma per un intero paese qual è Gambatesa, governato da chi, per ora, va a giudizio, non con l’accusa di aver detta una parola di troppo, ma con il sospetto ufficializzato, con la spinta di chi ‘non sta zitto’, di aver ucciso un uomo con il suo far politica, persona che per altro ha ‘partecipato’ nel vero senso della parola ed ha ricevuto il conseguente ben servito da chi poi pretende anche il ringraziamento! Oggi, per quanto detto sopra, per Gambatesa è uno dei giorni più brutti della sua storia, ventiquattro ore che se verranno dimenticate, sarà solo per l’avvenuto ripristino di un minimo di diritto per il rispetto della persona, cosa che sarà realtà solo quando sarà riconosciuta ed adeguatamente ristorata con conseguente imposizione della riflessione sul mal fatto, l’ingiusta morte di chi non mi rivolgeva la parola, ma è stato pur sempre un essere umano che ha gli stessi miei diritti e deve avere lo stesso rispetto, spesso e quasi sempre con dolo negato a me, in quanto “reo di non voler ‘partecipare’”, cosa che non può venir imposta in nome del politicamente corretto.
Oggi è un bruttissimo giorno per i politici gambatesani perché c’è stato chi ha espresso il livore che si sintetizza nel “quando hanno incolpato me per ciò dal quale sono stato assolto, lei ed i suoi parenti, non mancavano ad un’udienza”, cosa schifata da me che oggi, come gli altri giorni, andrò regolarmente a lavorare, atteso che il non farlo sia ad esclusivo vantaggio di chi confonde questa virtù/capacità, con il recarsi giornalmente in aule di tribunale, sperando di trarne il tozzo di pane da sottrarre a chi viene loro sotto tiro con sotterfugi, ma nulla di realmente produttivo.
Oggi è un bruttissimo giorno per la politica gambatesana perché dopo aver constatata l’arroganza di voler sovvertire l’ordine costituito sulla base del clientelismo più sfrenato che non va assolutamente rimarcato, si è arrivati alla messa in luce di un nervo scoperto che pretenderebbe di far passare per giustizia ancora una volta lo “sta zitto”, tanto nessuno ha visto, cosa che in un paese che si definisce civile non può e non deve poter prosperare.
Oggi, se Dio, quello vero, non quello forzosamente gestito, se il vero Dio vuole, chi pensava di essere intoccabile, dovrà comprendere quali sono i suoi limiti che per altro, ne più ne meno, sono quelli che a tutti impongono di fermarsi là dove la fine della personale libertà, dichiara il confine dell’inizio di quella altrui che se superato, porta alla ribellione di chi se pur non lo sa fare, impara ad usare ogni mezzo per difendersi da simili, stupidi ed inconcludenti falsi pifferai.
Chissà Chi Non Vuole Ammettere Di Esser Sola, Su Quel Banco, Oggi Come Si Sta Sentendo…
Ma Lo Sapremo! E Come Se Lo Sapremo! Parola Mia!