Di Vittorio Venditti
Ora Rispondo Io
In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori sulla nostra povera Carolina, estemporaneamente scritturata dalla Stock 84, ed inserita nel ruolo di protagonista, durante la scorsa Notte di Capodanno.
Ciò che però mi dà più da pensare, è l’affiorare, in modo veramente vistoso, delle solite forme d’ipocrisia, espresse da varie persone di Gambatesa, ed arrivate fino ad essere pubblicate su questo sito.
Sarà il caso di fare un po’ d’ordine?
Certamente sì, per cui, cominciamo con il toccare il problema “denunce”.
Forse, non è ancora chiaro a tutti che la notte di Capodanno, a Gambatesa, quasi tutto è permesso.
Dico quasi tutto, (restringendo il quasi al problema “Carolina”), perché, come già detto da Antonio, non solo la nostra amica non ha subito alcuna violenza, ma da parte di tutta la squadra, c’era per lei quasi una forma di affetto, mista a quel rispetto che si deve ad un’ospite che si considera di riguardo.
Va da sé che eventuali denunce in merito, avrebbero il solo effetto di far fare una figura barbina a chi le propone, senza considerare il fatto che, viste le spese eventuali da sostenere, (da parte del denunciato), quest’ultimo potrebbe, a ragione, rivalersi su chi denuncia, lasciando nel denunciante un segno indelebile.
Passiamo però, a ciò che più m’interessa, e che è stato ribadito anche da Mario: la differenza fra animali vivi e morti.
La coerenza che dovrebbe far comprendere il grado di maturità raggiunto da chi si espone a scrivere articoli, dovrebbe allo stesso tempo dettare a costoro la possibilità di evitare per sé quel boomerang che abbiamo potuto veder in azione in riferimento a quest’argomento.
Questo, è il motivo che mi spinge a chiedere a Sara, Giuliana e tutti coloro che si professano difensori dei diritti degli animali, Qual è il punto di non ritorno, punto in cui non è più necessario portare rispetto all’animale?
Voi ci avete accusati di mancar di rispetto a Carolina, a che titolo a voi sarebbe concesso di oltraggiare quel maiale che ha avuta l’unica sfortuna nell’incontrare prima chi lo ha macellato, poi chi lo ha mangiato allegramente, vantandosi di ciò ancor prima dell’inizio del banchetto?
Perdonami tu che stai sprecando il tuo tempo nel leggermi, ma non capisco che differenza si possa trovare sulla tavola, fra un maiale opportunamente trattato, ed una fiorentina, eventualmente acquisita a seguito del “sacrificio” di Carolina o di una sua simile.
Detto ciò, faccio mie le parole di Mario quando, parlando di cultura, ne assimila questo tipo a qualcosa di fanatico, per fortuna seguito da pochi.
Posto comunque per assurdo che ci trovassimo di fronte ad animalisti coerenti con sé stessi, tanto da essere vegetariani, perché non considerare un “crimine” anche il mangiare insalata ed altri cibi vegetali?
Non sono anche questi Esseri Viventi?
Stando a queste teorie, l’essere umano dovrebbe morire di fame!
E se vedessimo la cosa dal punto di vista degli animali?
Vogliamo far colpa al leone del fatto che mangi una zebra, in ottimo stato di salute, dopo averla raggiunta al termine di un inseguimento nella savana?
Vogliamo dichiarare bandita la volpe se prende un fagiano, piuttosto che una gallina e se ne ciba così! Tanto per campare!
Massimo rispetto per le idee di tutti, soprattutto quando vengono espresse in maniera educata, come ha fatto Sara.
Si accettino però, le dovute critiche da parte di chi, rispettando ogni essere vivente, tratta lo Stesso secondo i modi imposti dalle circostanze.