Di Antonio Lembo
Ciao Sara, sono Antonio Lembo; non smerdo assolutamente ciò che dici perché il tuo articolo è molto interessante, infatti tocca un principio fondamentale della vita: la libertà.
A volte mi riesce difficile capire ciò che rende libero l’uomo; comprenderlo per un animale, per un albero, per un fiume diventa poco poco più difficile.
Ti dico un po’ quali sono state le nostre accortezze verso Carolina perché io non conoscevo le cinque libertà emanate dalla tutela del benessere animale:
-1 LIBERTA’ della sete, della fame e della malnutrizione.
La sera del 31 aveva mangiato e bevuto in stalla, ciò che lo conferma è la bava che scolava dalla bocca.
La chiamo bava perche non mi va di trovare il termine tecnico su internet, comunque è un escrezione conseguente al ruminare.
Questa bava potrebbe essere interpretata come segno di sofferenza.
-2 LIBERTA’ della costrizione di vivere in un ambiente disagevole.
Infatti nel bar di Caffter non è voluta entrare.
-3 LIBERTA’ del dolore, delle lesioni, delle malattie.
A livello di dolori io ho visto che non è stata maltrattata. Nessuno è salito sulla groppa, nessuno si è messo a tirarla per la coda o dargli sberle anzi ho visto molte carezze; se poi ti riferisci al fatto che era guidata per le corna ti spiego subito.
Al collo era applicato il cosiddetto “iuvarell” che permetteva di guidarla.
Scusami se non conosco il termine italiano o quello dialetto. Però credo sia proprio u iuvarell perché u ” iuv” è quello che si applica a due buoi.
Oltre u “iuvarell”, al quale erano applicate le due corde laterali, Ferdinando o Giuseppe con una bacchetta battevano sulle corna ovvero inviavano alla vacca un segnale di stop.
A mio avviso, anche ciò può richiamare al dolore ma le corna sono costituite da un tessuto cheratinizzato, lo stesso tessuto delle nostre unghia o del loro zoccolo.
Sai bene che alcuni ungulati li de cornificano oppure gli fanno la pedicure…
-4 LIBERTA’ di esprimere un comportamento normale.
Questa non la so. Comunque i più anormali eravamo noi.
-5 LIBERTA’ DELLA PAURA
Riguardo la paura, penso che ti riferisci ai botti, ai fuochi d’artificio, strumenti vari ecc… Beh, anche noi avevamo questo dubbio perciò siamo andati a chiederglielo direttamente.
Sarà un po’ lunga raccontarti tutto ma in breve ti dico che qualche giorno prima del 31, io e altri componenti della squadra siamo saliti da “Mastcazzill”. Abbiamo portato botti e strumenti musicali ma a Carolina non gliene è fregato niente, non si è spaventata per niente.
Se non sbaglio i botti non erano vietati? Comunque abbiamo avuto l’accortezza di non far sparare botti nei paraggi dell’animale e per dirti di più, quando c’è stato lo sparo in piazza, per ragioni di prudenza, volutamente abbiamo deciso di andare a casa di Carmen Santella “ arret a lort ”.
Sara, penso che la maggior parte dei problemi di libertà nascono da cause economiche. Quando l’obiettivo è il profitto si fanno danni sia a livello umano che in termini di biodiversità.
Danni alla biodiversità significa morte di popoli che stanno al margine, malessere, enorme spreco di risorse, politica occidentale… ma non c’è problema perché il PIL continuerà ad aumentare. Ciaooooopoo