Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali
Bassezza E Mosciore: Vere Peculiarità Di Gambatesa
In questi giorni, pur di mettere in luce quanto si fa nel borgo per renderlo appetibile a chi immaginariamente lo visita con profitti da altri enfatizzati come fruttuosa politica promossa in questi ultimi sei anni, escluso il problema ‘monnezza’, infinitamente evocato per troppe ragioni, l’intera redazione di gambatesanews ha data l’anima per portare a galla quanto ora verrà richiamato in sintesi per poi arrivare alla domanda di cui al titolo.
Alla Roba Inutile, prima, seconda, terza e quarta parte, si aggiunge questa fine saga che al di là di certi goffi tentativi di oscurarne il messaggio che però passa per ben altre vie che i pivellini in questione, oltre a non comprendere, non possono attaccare, (ovvero, quando lo fanno, ottengono l’esatto contrario), non arrivando ad altro che ribadire quanto il mondo esterno già sa, lasciando tutto come al solito staticamente inerte.
Dunque, Gambatesa, come la maggior parte dei paeselli piccoli, poveri di spirito e d’iniziativa, ma soprattutto tronfi di quella sicumera che descrive immaginarie bellezze che già vengono sconfessate se solo si dà un’occhiata a chi le ‘propone’, ha in sé un municipio, (denominato da chi scrive ‘muinicipio’, vista la sovrapproduzione di “chiacchiere di facciata” fini a sé stesse, dati i risultati che ne derivano, cosa che fa pensare che lì si fa solo ‘muina’, vale a dire inutile frastuono, volendo utilizzare un termine che faccia pensare al casino non inteso necessariamente solo come chiasso), ente che se risulta utile per gementi e leccanti, spesso è tollerato, se non addirittura deleterio per chi non vuole ‘partecipare’ facendo da cibo, ma prende l’iniziativa per disinfettarsi da simile parassitismo. Dei ‘petenti’, si continuerà a trattare domani, come ormai da tradizione.
Degli altri, entrando nel personaggio, si discute oggi, con il mostrare come viene vista l’utilità di tal ‘masseria spesso in mano ai bambini’.
Chi il giorno pensa a lavorare per sé e per campare la pletora di affamati che popolano ogni luogo dove si fa politica, vale a dire dove si lotta con i denti in fuori per appropriarsi del tozzo di pane, (non esclusi altri centri di cosiddetto potere), guardando alla locale mangiatoia, per prima cosa ne va a visionare i punti di contatto e la ragione stessa della loro esistenza. Il ‘muinicipio’, si esprime come si può leggere da queste pagine ogni venerdì ed il più delle volte lo fa per cercare di darsi quell’effimera importanza che deriva dall’emissione di documenti lunghi uno sproposito, ma necessari per far sì che o non si comprenda ciò che vi è scritto, (non impiegano tanto per raggiungere quest’obiettivo), o per imporre a chi riesce a leggerli fino alla fine di non parlarne perché la risposta di chi ha promulgata tal spazzatura sarebbe: “Dici che noi non abbiamo niente da fare e tu sei nelle stesse condizioni, avendo tempo per effettuare tali controlli”, senza sapere che chi normalmente lavora, sa anche come trovare il tempo per deridere chi non lo fa. L’eterno presepe, dopo aver scritte e pubblicate le scartoffie che servono a mettere in atto la ‘politica’, manda quanto i cosiddetti ‘sudditi’ dovranno dare per campare cotanti ‘lavoratori’, per cui chi ‘travaglia’ riceve, (quando non deve addirittura patire l’ulteriore costrizione di chiederne conto), l’imposizione del pizzo, mediante bollette spedite, da pagare con regolare scadenza, ma spesso arrivate in ritardo rispetto a quella, cosa che se non adeguatamente denunciata, viene imputata all’utente che si deve anche sentire ladro! (qui un recente esempio), Perciò, durante l’anno, arrivano ‘inviti’ a pagare la tassa per tenere attiva la lampada votiva al cimitero, (quando funziona, il resoconto con relativa richiesta d’esborso per il consumo dell’acqua che a Gambatesa viene erogata come raccontato un’infinità di volte, l’ultima qui, ma si potrebbe tornare anche qui o qui per non far torto a nessuno.
Infine, l’ente del quale parla bene solo chi riesce a trarne vantaggio, regala ai derubati il conto per pagare il recupero della spazzatura e la pulizia del paese che non viene portata a termine, nemmeno dopo che chi se ne è lamentata, tolto d’arbitrio il lavoro a chi lo faceva antecedentemente la sua ascesa al trono, lo ha dato a suoi protetti che non sembra abbiano modificato l’andazzo, anzi, per certi versi oggi Gambatesa sta peggio di prima, come dimostrato con migliaia di scatti rimessi all’esame dell’intelligenza dei quattro lettori di questo giornale. La ciliegina sulla torta però è proposta da quell’odiosa tassa che a livello nazionale viene imposta a chi ha avuto l’ardire di costruirsi la casa nella quale abitare o ne ha una che se non risponde ai canoni di chi poco può, lo fa nel senso che è colpevole di essere una seconda casa per l’appunto, immobile che dovrebbe venir apprezzato da chi magari lo ha ereditato ed invece diventa viatico di maledizioni lanciate giorno per giorno a chi ha voluto rendersi indipendente per poter vivere e dopo aver lasciata questa fortuna agli eredi, viene categoricamente mandato/a all’inferno senza se e senza ma.
Per concludere: il ‘muinicipio’, qui a Gambatesa, a chi lavora offre: L’invio delle bollette di acqua, monnezza, lampada votiva ed affitto della casa di proprietà, per non parlare dell’infestazione da mosche, zanzare e stando a quanto visto durante la settimana di ferragosto dal nostro Marco davanti ad almeno due bar dove si effettuavano gli acquartieramenti per dissetarsi, (unico vero diversivo proposto a chi ha avuta la disgrazia d’imbattersi in questo mortorio), pulci, sì, pulci, non fotografabili con i mezzi al momento in possesso di chi vi tedia, ma allegramente saltellanti di fronte all’umanità impotente, dopo che del tema si è parlato con sarcasmo, l’ultima volta qui, neanche troppo tempo a dietro.
L’eterna ‘Grotta’ che fa pensare a tutt’altro che a Natale, in compenso, lascia strade sporche, là dove la zona è prelibata, ma soprattutto se si parla di vicoli e di buona parte del centro storico, (a cura esclusiva dei residenti, ovviamente senza oneri per chi governa il paesello), fatta eccezione che per i luoghi ove abitano amici ed amici degli amici, posti che in qualche maniera, sia pur saltuaria, vengono presi in considerazione, qui un valido, ma non unico esempio.
A ciò va aggiunto che il covo del quale si sta riferendo, là dove può, mette i cittadini in condizione di doversene stare a casa per evitare di patire problemi o crearne ad altri:
chi scrive, potendo muoversi da ciecato pressoché liberamente a Roma durante i primi anni ottanta del secolo scorso, munito di bastone bianco, deve accuratamente tralasciare tal ‘vergognosa’ costumanza di questi tempi e non solo, vivendo a Gambatesa,
pur sapendo e potendo disegnare a memoria la carta topografica del paese, per evitare come minimo di rientrare a casa con le scarpe sporche, per non aggiungere altri problemi derivanti dalle barriere architettoniche,
tanto nominate solo sulla carta o col pensiero, ovvero evitando d’imbattersi in gente come minimo ruffiana,
per questi motivi, dovendo uscire col bastone… nero, in ferro pieno, lungo almeno un metro e da un quarto di pollice, da utilizzare come dispositivo risolutore dei suoi problemi, per crearne ad eventuali avversari di veramente esiziali, il vostro cronista preferisce agire in tal senso unitamente a qualche persona ancora reputabile amica ed il gioco è fatto, gioco che non è però per niente indicativo di ciò che si direbbe un borgo ‘tranquillo’ o da segnalare con aggettivi qualificativi similmente amichevoli.
Chiedendo ovviamente scusa per la leggerezza nel trattare questa parte dell’argomento utilizzando il metodo ‘Obelix’, personaggio che quando a cena mangia solo quattro cinghiali lo fa proprio per mantenersi leggero per l’appunto,
va sottolineato che si potrebbe andare avanti e discettare sulle Case A Un Euro che essendo buona parte dell’agglomerato che permette ancora l’esistenza della mangiatoia che l’era digitale potrebbe abbattere senza pietà, atteso che le tasse possano venir inviate anche da Roma o direttamente da Berlino, se non proprio da oltre Tevere, cosa che accade da tanto tempo sia pur ufficiosamente, tasse che nel caso dell’IRPEF vengono direttamente acquisite a monte anche in favore della presente mangiatoia senza possibilità d’appello e per oggi si evita il dilungarsi su pretese riduzioni e mondo delle favole annesso perché si andrebbe alle calende greche, (soluzione ‘equipollente’ per la produzione e distribuzione di carte d’identità elettroniche già trasmesse all’utente finale da ciò che ancora viene definita ‘Capitale d’Italia’, piuttosto che per l’emissione di ‘permesseria’ varia, tranquillamente ‘esperibile’ in via telematica, partendo da tutta quella serie di stalle denominate ‘Pubblica Amministrazione’ che nella maggior parte dei casi andrebbe dissolta in maniera catartica), abbattendo e non di poco i costi per la manutenzione ed il foraggio di enti come questo, non disdegnando province, regioni, circoli più o meno arci e via compagnia cantante, ma siccome per oggi il tema è circoscritto allo ‘spreco’ locale, è ribadita la domanda, volutamente presentata anche in pessimo italiano:
Quindi: A Cosa Serve Il ‘Muinicipio’