Di Marco Frosali
L’INGRIPPONE: Seconda Tappa
Domenica 22 Luglio alle ore 8, io e Zi ‘Ntonio ci svegliamo e, dopo aver fatto colazione in un bar nei pressi di casa sua ci salutiamo, mentre io e Sara riprendiamo il nostro viaggio.
Prendiamo di nuovo il raccordo Fi-Pi-Li e ci dirigiamo stavolta verso Livorno, ma prendiamo l’uscita per l’Aurelia in direzione Massa Carrara – La Spezia, attraversando varie località di villeggiatura molto rinomate della Versilia, come Forte dei Marmi, Viareggio e Marina di Pietrasanta.
Il tempo è sereno e già abbastanza caldo…si procede a rilento, così dopo un ora e mezza siamo ancora a Massa!
Per strada si intravedono alcune cave del famoso Marmo di Carrara.
Attraversate le Alpi Apuane giungiamo nei pressi di Sarzana, dove imbocchiamo la SS62 della Cisa che dovrebbe condurci verso Parma.
Dovrebbe…perché anche qui la circolazione procede molto a rilento, tanto da costringerci a imboccare l’autostrada nei pressi di Pontremoli…
…così iniziamo a sfilare a circa 100 km/h verso Parma.
Peccato, perché a livello paesaggistico e motociclistico la SS62 meritava di essere percorsa: ricca di curve, boschi, vallate e bei paesini…
…ma a 50 Km/h di media non potevamo rispettare la tabella di marcia.
Comunque anche l’autostrada Parma-La Spezia non delude a livello paesaggistico, visto che costeggia la Cisa…ma è molto più pericolosa in quanto stretta (2 corsie) e battuta da forti raffiche di vento laterale, che mi hanno costretto a tenere il manubrio di Sara più forte del previsto, onde evitare pericolosi sbandamenti.
Così verso le 12.45, con circa 45 minuti di ritardo sulla tabella di marcia, riusciamo a raggiungere Parma.
Già il tempo è limitato, ma decido di parcheggiare ugualmente Sara in un parcheggio custodito e fare un giro veloce in centro, ma…il parcheggio forse è vietato alle moto!
Così con un pizzico di rammarico, decido di fermarmi ad un bar, mangiare un panino, prendere un caffè e ripartire alla volta di Cremona.
Giro della tangenziale di Parma (almeno qualcosa l’ho vista!) perché non si trovava l’uscita giusta!
Ci dirigiamo così verso Cremona, iniziando a percorrere strade lunghe e dritte, che passano attraverso tipici paesaggi della pianura padana: immensi prati verdi, canali di irrigazione ai lati della strada e grandi cascinali…proprio come nei film!
Dopo circa un ora, arriviamo a Cremona.
Forse per l’orario non proprio fresco (14.30), la città era completamente deserta…però l’imponente Duomo di Cremona era al suo posto!
Breve sosta di 20 minuti per ammirare il Duomo in tutta la sua imponente bellezza, dopodiché si riparte per la destinazione finale della tappa: il Lago di Como.
Tutto finito?
Macché…da Cremona ci dirigiamo verso Crema e il cielo, che fino a poco prima era sereno e leggermente velato, inizia a divenire plumbeo e minaccioso.
Così, seguendo le indicazioni che portano verso Bergamo, inizia a piovere a dirotto!
Fortunatamente non ero sprovvisto di pantaloni cerati, k-way oltre alla giacca da moto impermeabile e guanti sempre impermeabili…però le scarpe erano normali scarpe da ginnastica!
Un paio di buste e via!
Piedi asciutti!
Indicazioni a c.z.o di cane: ad ogni rotatoria, seguivo per Bergamo e mi ritrovavo le indicazioni per Brescia!
Vabbè…tanto Bergamo e Brescia sono vicine sennò…perché farebbero sempre a botte nei vari match Atalanta-Brescia?
E poi sopra Bergamo c’è Lecco e quindi il lago di Como…per cui proseguo su quella strada con quelle indicazioni.
Ma c’è un altro problema (ma ti pare?)!
Con tutta l’acqua venuta giù, si sono bagnati i dischi dei freni e, ad ogni stop, Sara tende ad andare lungo!
Porc!
E mo?
Un guzzista non si perde mai d’animo, così…aumento la distanza dai veicoli che mi precedono e freno con le marce (uno scooterone non riuscirebbe fare di meglio, tiè!)
Dopo circa 20 km la pioggia smette e, ad una rotatoria, ho una visione:
SS342 Como-Lecco!
Via, di corsa verso quella indicazione e riusciamo, finalmente, a trovare la strada che ci condurrà alla meta finale di giornata.
Giunti a Lecco proseguiamo lungo il lago sulla SS36, fino ad arrivare al luogo…dove Sara ha visto la luce nel lontano 1981: ovvero Mandello del Lario, sede della Moto Guzzi!
Qui iniziamo la ricerca di un posto tenda disponibile: primo campeggio, NO!
Evvai…ce n’è un altro: 50-50 di passare la notte fuori!
Al secondo tentativo invece, abbiamo trovato un posto disponibile per piazzare la tenda per quanti giorni volevamo (a noi ne bastavano 2!) al camping Continental, così…mi sono cimentato in una bella impresa: il montaggio della tenda!
Il tempo minaccia ancora pioggia…
…ma piano piano migliora e così, fornito di una mappa di Mandello del Lario, decido di andare in avanscoperta nel centro abitato…ma la passione e il richiamo sono troppo forti!
Il primo monumento che visito è quello dedicato lo scorso anno in occasione del 90° anniversario della fondazione della Moto Guzzi, al fondatore Carlo Guzzi.
La seconda tappa invece è il monastero di San Cardano da Mandello, ovvero la fabbrica della Moto Guzzi, situata in Via Parodi (altro fondatore della Moto Guzzi, che inizialmente si chiamava Guzzi-Parodi) a circa 10 minuti dal campeggio.
Resto alcuni minuti fermo con la pelle d’oca davanti al grande cancello rosso (chiuso, ovviamente…ma era domenica!), prima di incamminarmi per il centro del paese e di fare un giro sul lungo lago.
Poi, verso le 20, rientro al camping e vado a cena al ristorante ‘Breva e Tivan’ (dal nome di 2 venti che soffiano rispettivamente da Sud e da Nord!) ivi presente.
Menù turistico a 18 euri, comprendente:
Primo: ravioloni di magro con crema di noci
Secondo: grigliata di carne con patatine
Sorbetto vaniglia e braulio
Pane fresco della zona a volontà e, da bere: acqua (½ L) e ¼ di vino rosso ‘Trevigianello’…
…un vino rosso molto delicato e non eccessivamente forte che, ovviamente, ho bevuto facendo C’ncion…alla salute di tutti!
Alle 23 circa…a nanna per la tappa di domani!