Di Domenico Lanciano
Vincenzo Di Tanna è stato l’ultimo tradizionale medico di famiglia, residente e a tempo pieno in San Pietro Avellana, paese medaglia d’argento al valore civile, posto a quota novecentosessanta metri, conosciuto come una delle capitali del tartufo. Possiamo dire che dopo di lui, i medici sono ormai a scavalco e devono, quindi, venire dai centri vicini più grandi. Lo spopolamento (da tremila abitanti di ottant’anni fa ne conta adesso appena quattrocentocinquantuno) e i tagli alla sanità italiana e molisana, in particolare, hanno prodotto anche questa desertificazione sanitaria.
Il dottor Di Tanna è scomparso prematuramente il venti marzo duemiladodici ad appena sessantacinque anni dopo trentadue di missione medica e di presenza sociale continua dedicata al territorio. Un riferimento ed una sicurezza principalmente per gli anziani, specie delle campagne, soprattutto quando queste erano irraggiungibili per le forti nevicate.
I suoi concittadini non hanno dimenticato il tanto bene ricevuto e questo suo attaccamento alla gente ed hanno voluto ricordarne i meriti con un gesto di riconoscenza davvero bello, importante e, tutto sommato, inusuale. Hanno voluto intitolare la piazza del paese dinanzi il suo ambulatorio proprio a lui, al medico di tutti, a quel Vincenzo Di Tanna che – vox popoli – non va assolutamente dimenticato. Pochi sono in Italia i paesi che hanno voluto intitolare una via o una piazza al loro medico condotto oppure farne un monumento pubblico. Da oggi, tra questi paesi riconoscenti e grati c’è pure la piccola comunità molisana di San Pietro Avellana. Una intitolazione che fa onore indistintamente a tutti.
Così, nella tarda mattinata di oggi, sono accorsi in tanti per commemorare il medico Vincenzo Di Tanna, il cui fratello Nicola ha presentato e ringraziato chi ha voluto testimoniare l’affettuoso ricordo.
Infatti, dopo l’appassionato intervento del giovane sindaco Francesco Lombardo, hanno parlato (in ordine di tempo): Fernando Di Tanna (figlio del compianto Vincenzo), Candido Paglione sindaco di Capracotta (paese natìo del Di Tanna), Luigi Rosato (collega medico di famiglia e attuale sindaco di Vastogirardi), Michele Notario (collega medico di base e di funzione pubblica), Lucia Carrozzo (l’attuale medico delle comunità, proveniente da Carovilli), il vice sindaco Alberto Ricci, i compagni di scuola Rita Sammarone e Salvatore Santilli. E’ prevista la stampa di un opuscolo commemorativo dell’evento.
L’Università delle Generazioni era presente con il suo responsabile Domenico Lanciano, il quale ha evidenziato (pure come amico del commemorato) che in simili occasioni è pure necessario ricordare la famiglia del dottore Di Tanna e cioè la moglie Romilda Lemme (docente nelle scuole, adesso in pensione) ed il figlio Fernando (odontoiatra) poiché la dedizione e la missione di un medico possono essere più complete se c’è accanto una moglie e un figlio che condividono i medesimi sacrifici di una vita sempre e comunque a disposizione della gente. Metà Piazza – ha asserito – appartiene idealmente pure a loro.
A tale proposito l’associazione culturale agnonese ha proposto al sindaco Lombardo di far sì che San Pietro Avellana possa divenire presto un centro interregionale (almeno di Molise e vicino Abruzzo) per dedicare una giornata di ringraziamento e riconoscenza a tutte le famiglie che hanno un componente impegnato a favore della propria comunità ventiquattro ore su ventiquattro, come amministratore locale, forze dell’ordine, medici e altro personale sanitario, volontari della protezione civile e spesso, pure come parroci ed altre figure sociali che devono garantire la sicurezza ed il benessere di tutta indistintamente la popolazione. Una giornata di riconoscenza e di gratitudine giova, in pratica, alla qualità e alla civiltà della stessa vita sociale, ma anche al rafforzamento dell’etica democratica. E sono di fulgido esempio per le nuove generazioni. – stop –