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I Voli Del Rondone 24_4

Di Marco Frosali

4a Tappa

Anche questa nottata è trascorsa tranquillamente e così, dopo la solita colazione ed essermi preparato, alle nove e mezza di mercoledì ventidue Luglio, io e il Rondone ci incamminiamo per il giro odierno con il quale visiteremo diversi posti.

Imboccata la SS77, ci dirigiamo verso Macerata e percorriamo a ritroso parte del percorso di ieri salvo dirigerci dapprima verso Recanati per poi raggiungere Loreto, dove arriviamo alle undici e un quarto circa, senza intoppi

Posteggiato il Rondone a ridosso delle mura che anche qui circondano il centro storico, oltrepassata Porta Romana,

Loreto: Mura di Cinta

Loreto: Porta Romana

Loreto: Meridiana su Porta Romana

Loreto: Immagine Sacra Sotto l’Arco di Porta Romana

Loreto: Fossato Sottostante Porta Romana

entro nel cuore pulsante della cittadina,

Loreto: Panoramica di Piazza Garibaldi

Loreto: Via del Centro

ricco di negozi di souvenir, prodotti enogastronomici, bar, ristoranti e negozi di articoli religiosi

Loreto: Negozio di Souvenir nel Centro

Loreto: Negozio di Articoli Religiosi nel Centro

in tema con l’atmosfera del posto, dato che proseguendo lungo la via principale, raggiungo la bella Piazza della Madonna sulla quale si staglia l’imponente Santuario della Santa Casa di Loreto

Loreto: Panoramica di Piazza della Madonna

Loreto: Panoramica di Piazza della Madonna

Loreto: Panoramica del Santuario della Santa Casa di Loreto da Piazza della Madonna

Loreto: Panoramica del Santuario della Santa Casa di Loreto da Piazza della Madonna

che mi riporta indietro di oltre venti anni, quando si faceva tappa obbligatoria qui nell’andare e tornare da Cesena per visitare i nostri parenti, dato che mia nonna era devota a questa Madonna Nera.

Siccome la temperatura esterna inizia ad aumentare, indossata la mascherina decido di cercare subito refrigerio all’interno per avere l’occasione di visitare di nuovo il bel santuario

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Interno del Santuario della Santa Casa

e la piccola ‘Santa Casa’ di Nazareth, dove, secondo la tradizione devozionale, la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione.

Loreto: La Santa Casa

Loreto: La Santa Casa

Loreto: Interno della Santa Casa

Loreto: La Madonna Nera nella Santa Casa all’Interno del Santuario

Dopo quasi un’ora torno all’esterno e mi dirigo sul retro del santuario,

Loreto: Esterno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Esterno del Santuario della Santa Casa

Loreto: Esterno del Santuario della Santa Casa

dove si trova una grossa terrazza panoramica che dà sull’Adriatico e qui scatto un selfie col santuario alle mie spalle.

Loreto: il Mare Adriatico dal Belvedere

Loreto: Selfie con il Santuario sullo Sfondo

Le campane suonano il mezzogiorno e così mi ricongiungo al Rondone e, tornando indietro, dopo pochi minuti facciamo tappa nella vicina Recanati, città natale di Giacomo Leopardi. Anche qui sono costretto a lasciare il Rondone in un parcheggio fuori dalle mura per andare in giro a piedi e con lo zaino in spalla, nonostante la temperatura superi i trenta gradi!

Oltrepassata Porta San Domenico, che si trova accanto ad una chiesa adiacente al palazzo comunale,

Recanati: Porta San Domenico

Recanati: Chiesa di San Domenico

Recanati: Retro del Palazzo Comunale

mi ritrovo nella via principale del centro storico, Via Cavour, dalla quale raggiungo la vicinissima Piazza Giacomo Leopardi,

Recanati: Panoramica di Piazza Giacomo Leopardi

Recanati: Panoramica di Piazza Giacomo Leopardi

Recanati: Panoramica del Palazzo Comunale in Piazza Giacomo Leopardi

dove, manco a dirlo, c’è una statua del grande poeta

Recanati: Statua di Giacomo Leopardi

e l’imponente torre civica con orologio.

Recanati: Torre Civica in Piazza Giacomo Leopardi

Proseguendo il giro in centro,

Recanati: Scalinata con Vista sull’Adriatico

giungo nei pressi di un antico palazzo, sede del Liceo Ginnasio di Recanati, Palazzo Venieri, il cui portone aperto mi ha offerto la possibilità di visitare il suo cortile interno,

Recanati: Panoramica di Palazzo Venieri

Recanati: Cortile Interno di Palazzo Venieri

Recanati: Cortile Interno di Palazzo Venieri

Recanati: Cortile Interno di Palazzo Venieri

Recanati: Cortile Interno di Palazzo Venieri

Recanati: Cortile Interno di Palazzo Venieri

dove c’è un terrazzino che da direttamente sull’Adriatico e sulla valle sottostante,

Recanati: Visuale dal Cortile di Palazzo Venieri

Panoramica di Recanati dal Cortile di Palazzo Venieri

ma anche sul parcheggio dove avevo posteggiato il Rondone, perfettamente visibile e visibilmente annoiato!

Recanati: Il Rondone Solitario!

Lasciato palazzo Venieri, proseguo lungo Via Cavour e giungo in pochi minuti davanti alla Chiesa di Sant’Agostino,

Recanati: Chiesa di Sant’Agostino

al cui fianco c’è il medesimo convento, nel cui cortile è possibile osservare la torre campanaria della chiesa, meglio conosciuta come ‘la torre antica’ sulla cui vetta, il passero solitario cantava alla campagna “finché non muore il giorno”,

Recanati: Interno del Convento di Sant’Agostino

Recanati: Interno del Convento di Sant’Agostino con Torre del Passero Solitario

torre spesso confusa con quella antistante il convento che però è la torre dell’acquedotto e che col passero solitario non ci azzecca nulla…a meno che il passero in questione non sia quello dell’acqua di cui alla ben nota pubblicità!

Recanati: Torre dell’Acquedotto Comunale

Riprendo il giro in centro

Recanati: Via del Centro

Recanati: Via del Centro

Recanati: Piazzetta del Centro

Recanati: Chiesa di San Vito

e finalmente raggiungo la casa natale (o meglio, il palazzo natale) di Leopardi

Recanati: Palazzo Leopardi

Recanati: Palazzo Leopardi

che sorge su un’altro luogo famoso di una sua poesia: la piazzetta del sabato del villaggio.

Recanati: Chiesa di Santa Maria di Montemorello con Piazzetta de “Il Sabato del Villaggio”

visto che si sono fatte quasi le tredici, dopo essermi rigenerato con un buon succo di frutta e presa una bottiglietta d’acqua per il prosieguo del viaggio, recupero il Rondone e insieme ci dirigiamo verso Macerata, ma le indicazioni per Montecassiano distante circa sei chilometri, ci invitano ad una breve sosta anche qui.

Montecassiano ha la stessa conformazione di tutti i centri visitati fin ora: una porta di ingresso nelle mura di cinta a protezione del centro storico,

Montecassiano: Porta Cesare Battisti giò Porta Santa Croce

pieno di viuzze e vicoletti

Montecassiano: Via del Centro

Montecassiano: Via del Centro

Montecassiano: Via del Centro

Montecassiano: Via del Centro

Montecassiano: Vicolo del Centro

Montecassiano: Vicolo del Centro

Montecassiano: Vicolo del Centro

Montecassiano: Vicolo del Centro

che alla fine ti conducono alla piazza principale, in questo caso la bellissima Piazza Unità d’Italia

Montecassiano: Panoramica di Piazza Unità d’Italia

Montecassiano: Panoramica di Piazza Unità d’Italia

sulla quale si affaccia il Palazzo dei Priori col proprio arco, dal quale parte la scalinata che porta alla soprastante Chiesa della Collegiata di Santa Maria.

Montecassiano: Scalinata e Arco del Palazzo dei Priori

Montecassiano: Panoramica della Collegiata di Santa Maria Assunta

Montecassiano: Vicolo con Campanile della Collegiata di Santa Maria Assunta

Finito il giro, torno verso il Rondone, notando delle affissioni relative all’organizzazione di spettacoli estivi sia locali, che di altri paesi

Montecassiano: Affissioni Spettacoli Estivi

Montecassiano: Affissioni Spettacoli Estivi

fra le quali spicca quella della pastasciutta antifascista organizzata dall’ANPI, manifestazione nella quale si mangia gratis, (Tipico dei comunisti, ma attenzione: troppa allegria, finisce a ‘cacaria’! Sarà andata così? NDR)

Montecassiano: Affissioni Spettacoli Estivi 3 (Pastasciutta Antifascista)

In una piazzetta noto anche la presenza di una casetta che funge da biblioteca condivisa, identica a quelle poste sulla villa comunale di Gambatesa per il circuito dei ‘borghi della lettura’: forse anche Montecassiano ne fa parte, ma dal sito del circuito non risulta.

Montecassiano: Casetta con Libri de ‘I Borghi della Lettura’

Tornato dal Rondone, partiamo verso Macerata, dove giungiamo verso le quattordici e trenta, arrivando proprio nell’orario peggiore! Per fortuna del Rondone, gli ho trovato un posticino all’ombra! Mi addentro così nel centro storico della città

Macerata: Chiesa di San Giorgio

Macerata: Loggia del Grano

Macerata: Loggia del Grano

Macerata: Palazzo Compagnoni Marefoschi

Macerata: Duomo

Macerata: Chiesa di San Filippo Neri

e l’aria che spira tra la fitta rete di viuzze, contrariamente a quello che pensavo, è più fresca.

Macerata: Via del Centro

Macerata: Via del Centro

Macerata: Via del Centro

Macerata: Via del Centro

Macerata: Arco del Centro

Raggiungo così la bella Piazza della Libertà,

Macerata: Panoramica di Piazza della Libertà

Macerata: Panoramica di Piazza della Libertà

Macerata: Chiesa di San Paolo in Piazza della Libertà

dov’è presente la torre civica con lo splendido orologio planetario, riproduzione dell’originale risalente al millecinquecentosettantuno e rappresentante oltre alle ore, i moti apparenti della Luna e del Sole e il circuito dei cinque pianeti conosciuti al tempo dai Fratelli Ranieri che lo realizzarono: Giove, Saturno, Venere, Mercurio e Marte, oltre alla particolarità che due volte al giorno, da due porticine sopra il quadrante policromo esce il carosello dell’angelo seguito dai Re Magi che si inchinano al passaggio di fronte alla Madonna inserita in una nicchia sovrastante, fonte L’orologio planetario di Macerata e il suo carosello dei Re Magi – I viaggi di Racconti di Marche. Io il carosello non ho avuto la fortuna di poterlo ammirare, ma l’orologio sì!

Macerata: Torre Civica con Orologio Planetario in Piazza della Libertà

Macerata: Orologio Planetario in Piazza della Libertà

Stanco, affamato e accaldato, alle quindici mi fermo ad un bar nei pressi del parcheggio dove pranzo con un panino al ciauscolo e formaggio e mi disseto con una bella bottiglia di acqua fresca e, dopo il caffè, insieme al Rondone procediamo col giro nel caldo infernale di quest’oggi che si attesta a trentacinque gradi e ci dirigiamo in un vicino paese, Treia,

Panoramica di Treia

dove è mia intenzione fare un giro veloce in centro,

Treia: Arco di Ingresso al Centro

Treia: Via del Centro

Treia: Via del Centro

Treia: Via del Centro

Treia: Via del Centro

Treia: Via del Centro

ma dove sono costretto a soffermarmi almeno una mezz’ora in più in quanto, visto dal basso, il paese sembrava più piccolo!

Treia: Archetti fra i Muri

Treia: Arco del Centro

Treia: Arco del Centro

Treia: Cattedrale della SS Annunziata

Treia: Cattedrale della SS Annunziata

Treia: Panoramica di Piazza della Repubblica

Treia: Panoramica di Piazza della Repubblica

Treia: Panoramica di Piazza della Repubblica

Treia: Panoramica dal Belvedere

Treia: Panoramica dal Belvedere

Treia: Porticato del Centro

Però ho notato una cosa curiosa: i campanili delle due chiese (una non presente in foto) scandiscono l’ora con cinque minuti di ritardo l’uno rispetto all’altro!

Lasciata Treia ci avviamo per tornare al campeggio, ma lungo la strada arriviamo a Tolentino dove vado in giro anche stavolta, posteggiando il Rondone al fresco degli alberi di una villetta comunale con una particolare fontanella a forma di lumacona!

Tolentino: Lumaca Fontana!

Il centro storico è molto ordinato e carino,

Tolentino: Via del Centro

Tolentino: Via del Centro

Tolentino: Torrione di San Catervo

Tolentino: Chiesa di San Francesco

peccato solo che sono visibili ancora molti edifici storici puntellati e in restauro, ferite ancora aperte dal terremoto di due anni fa.

Tolentino: Cattedrale di San Catervo

Tolentino: Retro della Chiesa di San Nicola di Tolentino

Tolentino: Retro della Chiesa di San Nicola di Tolentino

Tolentino: Facciata della Chiesa di San Nicola di Tolentino in Fase di Restauro

Tolentino: Porta Marina

Per fortuna che la bella Piazza della Libertà (anche qui come a Macerata!) con la torre degli orologi (idem con patate!) è rimasta pressocchè intatta.

Tolentino: Panoramica di Piazza della Libertà

Tolentino: Panoramica di Piazza della Libertà

Tolentino: Torre degli Orologi in Piazza della Libertà

La torre degli orologi, localizzata sul campanile della Chiesa di San Francesco, è caratterizzata dalla presenza del particolare orologio a quattro quadranti: il primo dall’alto indica le fasi lunari, il secondo è l’orologio Italico con le ore – (III-VI) Mattutino – (VI-III) Ora Terza – (III-VI) Ora Sesta – (VI-III) Ora Nona – (III-VI) Vespro – (VI-III) Compieta, il terzo è l’orologio Astronomico, mentre il quarto indica i giorni e i mesi della settimana. Sotto i quattro quadranti c’è la meridiana solare, fonte Orologio da Torre Tolentino (MC) – AISOR.

Ripartiti da Tolentino, imbocchiamo la SS77 e ci prolunghiamo fino a Muccia, dove troviamo la desolazione di un’altra zona devastata dal famoso terremoto, fatta di case lesionate e disabitate, con parte della popolazione costretta a vivere nei prefabbricati. Qui provo ad acquistare l’Amaro Sibilla, ma il supermercato che lo vende il mercoledì è chiuso! Con un po’ di delusione ci riproverò domani.

Faccio ritorno al camping e complice l’orario ancora favorevole (erano le diciotto in punto), mi concedo il bagnetto freddo e rilassante a cui ho dovuto rinunciare ieri, dopo centonovantatré chilometri sotto il sole cocente! Alle venti e trenta, solita tappa al Sasso Bianco per ricaricare le batterie con ravioloni al sugo di melanzane e caciotta salata grattuggiata, abbacchio arrosto, bruschetta e cicoria ripassata, acqua, vino rosso e amaro Sibilla al prezzo di trentuno euro.

Ravioloni con Sugo di Melanzane e Caciotta Salata Grattuggiata

Abbacchio Arrosto, Bruschetta e Cicoria Ripassata

Prima di tornare al camping scambio quattro chiacchiere con Barbara relativamente al terremoto: il suo albergo non ha subito grossi danni, ma diverse villette vicine sono abbandonate e segnate da crepe evidenti. Molti hanno sistemato le proprie case con spese coperte in parte dallo stato, mentre altri vivono nelle famigerate casette di qualità scadente che possono costare fino a duecentomila euro l’una! Mentre la famosa Nonna Peppina, i cui famigliari le hanno costruito una casetta in legno che rispettava tutte le normative e ad un prezzo molto più basso, a momenti veniva arrestata a novantacinque anni! Fortuna poi che il governo ha avuto il buon senso di fare il ‘Decreto Salva Peppina’, col quale le case abusive sono rese regolari, almeno fino a quando l’inquilino non rientra nella propria abitazione: probabilmente la cosa aveva dato fastidio a qualcuno che con la casetta di Peppina non ha potuto speculare e ‘mangiare’!

Dopo questa chiacchierata interessante, ma al contempo triste, alle ventitré torno al camping e vado a dormire in vista dell’interessante giornata di domani!