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Un Uomo ‘Non Morto’: Colpa Sua!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria

Quando Il Troppo Caldo Fa Male

A chi dice che questa voce è di parte, oggi verrà data la risposta che merita: Sì, questa voce è di parte. Da qui si fa il tifo sfegatato per chi patisce l’ingiustizia del politicamente corretto.

Giuseppe Antoci

Nel caso specifico, dopo una buona settimana di riflessione, necessaria a limare per bene quanto rimesso al giudizio dei quattro lettori di questo giornale, ecco un breve pensiero su Giuseppe Antoci, uno che si è rifiutato di venir commemorato dai posteri.

Partito Democratico

Lasciando a chi è più capace la sintesi di questo dire, Antoci all’Antimafia: “Chiedo scusa per non essere morto nell’attentato”, la breve riflessione che ne segue dovrà per forza essere durissima e richiamare cose che chi scrive ha patite in prima persona perché là dove la Mafia spara, quando non raggiunge lo scopo che si è prefissato, almeno poi c’è il gusto di venir attenzionati per essere derisi, mentre dove la Mafia non spara, questo privilegio, se non autonomamente riportato a galla, viene negato, anzi, da questo si cerca anche di trarne vantaggi in maniera spudorata.

Giustizia

Nei resoconti che la scorsa settimana sono venuti fuori in tema, si è parlato, a proposito di quanto accaduto al politico siciliano in foto, di “elucubrazione”, (Meditazione o elaborazione condotta con meticolosità), cosa che fa sorridere, pensando che il Nostro, secondo chi ha indagato il tema che lo ha visto come bersaglio, avrebbe dovuto prendere i ‘fuochi d’artificio in suo onore’ alla leggera perché tanto, alla fine della fiera, il morto da commemorare a base di pasticcini e spumante sarebbe stato lui.

Chi scrive sa bene cosa sta patendo il mancato morto, atteso che un po’ di tempo prima anche chi oggi sta esprimendo il suo pensiero, ha subita e sofferta qualcosa di simile che lo ha portato al medesimo, fortunato risultato, disgrazia per chi allora come oggi viene punzecchiato per non aver fatto il suo dovere fino in fondo, ardimento che frusta il satollo ego di personaggi che diversamente morirebbero d’inedia perché non considerati nemmeno dalle associazioni cosiddette ‘umanitarie’, tanto è il parassitismo che contraddistingue questi soggetti, punizione che finché chi sta redigendo questo scritto sarà vivo, infliggerà a chi merita tal trattamento.

Caro Giuseppe, tu non mi leggerai perché hai cose più importanti da fare, ma sappi che sono solidale con te e con i tanti che non volendosi sottoporre al politicamente corretto, devono sottostare alla gogna di chi si lamenta del grasso e soprattutto lo dice ai quattro venti per reclamare quella giustizia, il cui logo è sventolato da coloro che per queste volte, la tua, la mia e quella di chissà quanti altri ‘buontemponi’, non possono mostrarsi in pubblico con il sorriso beffardo di chi afferma che è involontariamente arrivato in ritardo ma che…

“Lo Stato C’E’!”