Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Riccardo D’Antonio
In Breve Per Chiudere Un Ciclo
Si avvicina l’estate e come ogni ciclo che si rispetti, la pagina degli esperimenti in favore di chi non vede, per questa stagione chiude qui anche perché si è estinto il budget ad essa dedicato, ragion per cui, le domande in tal senso già in giacenza, se dio vorrà, verranno esaudite il prossimo anno. Oggi dunque sarà di scena il tablet, dispositivo ancora in vita, nonostante tutto lasci presagire che passi ai vecchi ricordi.
Apparato che riproducendo un quadro più o meno ampio, permette a chi vede, di disegnare, piuttosto che di osservare mappe et similia in maniera sicuramente più comoda e di conseguenza proficua, soprattutto quando si tratta di lavorare o studiare tout court, il tablet, ultimamente, vale a dire da quando le case costruttrici di dispositivi elettronici hanno iniziato a considerare che l’essere umano, oltre a vedere ha anche la facoltà di ascoltare, viene sempre meglio arricchito di altoparlanti più o meno in grado di riprodurre suoni di una certa fedeltà, spesso stereo. La cosa è ovviamente gradita a chi fa dell’audio il personale collegamento al mondo esterno, per cui molti di costoro hanno ritenuto sufficiente ciò per far tale acquisto, magari per leggere libri in formato elettronico o solo ascoltare decentemente musica, nonostante Dio Mercato metta a disposizione dei portafogli di questa gente un ampio ventaglio di alternative, in molti casi anche più valide.
Lo sfizio di verificare l’utilità di un tal trastullo, non poteva sfuggire a chi scrive, magari cercando di superare l’ostacolo con la minor spesa possibile perché già era chiara la reale utilità di un oggetto così strutturato. Cento euro perciò sono stati più che sufficienti a tal spreco. Si tratta infatti, ne più ne meno che di uno smartphone avente uno schermo infinitamente più ampio e null’altro; munito di altoparlanti ormai presenti in coppia su molti telefonini e di unità ingresso/uscita parimenti operative su dispositivi più piccoli e maneggevoli che non si chiamano tablet.
Dunque, l’unica differenza che però non pregiudica in alcun modo la fruizione di libri e musica o solo dell’ascolto di ciò che viene proposto anche con immagini dai più svariati motori di ricerca, ne aggiunge vantaggi nello scrivere qualsiasi cosa si voglia poi divulgare o solo conservare, diversità che divide i tablet dagli smartphone e ne fa due categorie di oggetti per il resto identici in tutto e per tutto, è l’ampiezza dello schermo, ‘difetto’ da correggere per i cosiddetti ‘normodotati’, problema non tale per chi non vede, quando si dice che non tutto il male viene per nuocere…
A che Pro Quest’Inutile Ulteriore spesa?