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I Voli Del Rondone 22

Di Marco Frosali

Giro In Etruria

Dopo il break della scorsa settimana quando ho avuto il piacere di tornare in sella a Sara, riecco il turno del Rondone, pronto a volare di nuovo!

Domenica quattordici Giugno. – Il tempo non sembra proprio il massimo e, anche se le previsioni non portano pioggia, io non mi fido e decido di partire con i pantaloni e le scarpe antipioggia in gore-tex.

Alle nove e mezza dunque, dopo aver preso il classico panino con porchetta e bottiglietta d’acqua al chioschetto di Largo Preneste, io e il Rondone partiamo imboccando il Grande Raccordo Anulare. Da qui, proseguiamo sulla Cassia bis facendo una breve sosta a Sutri, da dove ripartiamo attraversando la rigogliosa campagna,

Campagna nei Pressi di Tuscania

Campagna nei Pressi di Tuscania

raggiungendo la sempre bella Tuscania; da qui passiamo dai piccoli centri di Arlena di Castro,

Panoramica di Arlena di Castro

Tessennano e Canino, quest’ultimo noto centro oleario, per giungere presso l’antica città etrusca di Vulci, dove parcheggio il Rondone nelle immediate vicinanze del Castello della Badia

Vulci: Panoramica del Castello della Badia

Vulci: Panoramica del Castello della Badia

Vulci: Panoramica del Castello della Badia

Vulci: Torre del Castello della Badia

Vulci: Archetto del Castello della Badia

risalente al dodicesimo secolo e immortalato in molte pellicole cinematografiche, come ad esempio il mitico ‘Attila, Flagello di Dio’, dove venne messo a ferro e fuoco dagli ‘Sbabbari’ capeggiati da Diego Abatantuono! Il Castello però, al contrario del film è circondato da un fossato dove è presente acqua, profonda ad occhio almeno un metro,

Vulci: Fossato del Castello della Badia

Vulci: Fossato del Castello della Badia

Vulci: Pesci Piccoli nell’Acqua del Fossato

drenata da una piccola apertura laterale che sfocia nel fiume Fiora, che scorre nelle gole sottostanti,

Vulci: Drenaggio dell’Acqua del Fossato

le cui estremità sono messe in collegamento tramite l’antico ponte della Badia, detto anche ‘Ponte del Diavolo’, la cui conformazione ricorda molto quello di Borgo a Mozzano dove sono passato diverse volte con Sara.

Vulci: Ponte della Badia

Vulci: Panoramica del Ponte della Badia

Vulci: Panoramica del Ponte della Badia

L’accesso al ponte, così come il castello, sono chiusi al pubblico per lavori di restauro.

Vulci: Portone di Ingresso al Castello della Badia

Vulci: Interno del Castello della Badia Attraverso la Serratura del Portone

Soprattutto il ponte, danneggiato durante l’alluvione del duemiladodici!

Peccato che dopo otto anni ancora non vengono terminati i lavori!

Ci vorrebbe un sotterfugio per entrare, tipo quello utilizzato da Diego Abatantuono nel film per infiltrarsi nel castello con i suoi uomini: un somaro mannaro! Ma dove lo trovo?

Va beh, comunque girando attorno al castello trovo un angoletto con un belvedere niente male del castello, il ponte e le gole sottostanti:

Vulci: Panoramica del Ponte e del Castello della Badia

Vulci: Il Fiume Fiora nella Gola Sottostante al Castello e al Ponte della Badia

dove incontro un gruppetto di quattro motociclisti Ternani: tre guzzisti V7 III muniti e un ducatista che mi da le indicazioni relative al perchè della chiusura di cui ho scritto più su.

Vulci: Gruppo di Tre Guzzi V7 III e Una Ducati Monster

Vulci però non è solo il castello e il ponte: è presente infatti anche un sito archeologico con necropoli e resti dell’antica città che si possono raggiungere anche con vari sentieri presenti, ma io non essendo attrezzato per fare lunghe scarpinate (stivali e pantaloni antipioggia) opto per andare verso altri lidi!

Recuperato il Rondone e salutati i motociclisti Ternani, ci incamminiamo verso Montalto di Castro

Antico Acquedotto nei Pressi di Canino

e svoltiamo verso Tuscania,

Campo di Lavanda nei Pressi di Tuscania

Campo di Lavanda nei Pressi di Tuscania

Campo di Grano nei Pressi di Tuscania

dove poi imbocchiamo la strada che porta a Tarquinia, trovando un piccolo spiazzo all’ombra di un grosso pino nei pressi di una strada di campagna, dove io e il Rondone ci acquartieriamo per la pausa pranzo, all’ombra e al fresco di un gradevole venticello!

Pausa Pranzo in Mezzo al Nulla!

Dopo circa mezzora di riposo, io e il Rondone partiamo alla volta di Tarquinia,

Panoramica di Tarquinia

Panoramica di Tarquinia

dove posteggiamo a ridosso delle mura del centro storico e, mentre il Rondone riposa, io mi addentro nel centro storico giustappunto, che conosco discretamente, visto che venivo spesso qui durante il periodo di leva.

Tarquinia: Mura del Centro Storico

Tarquinia: Cornacchie sulle Mura del Centro Storico

Tarquinia: Panoramica di Piazza Cavour

Tarquinia: Panoramica di Palazzo Vitelleschi

Tarquinia: Cortile Interno di Palazzo Vitelleschi

Tarquinia: Resti di Vecchia Cisterna in Pietra Vicino Palazzo Vitelleschi

Tarquinia: Panoramica del Palazzo Comunale

Tarquinia: Panoramica del Palazzo Comunale

Tarquinia: Panoramica del Palazzo Comunale

Tarquinia: Panoramica di Piazza Matteotti

Tarquinia: Porta di Ingresso al Centro

Tarquinia: Panoramica dal Belvedere

Tarquinia: Panoramica di Via Dante Alighieri

Tarquinia: Archetto del Centro

Tarquinia: Archetto del Centro

Nei pressi del primo belvedere, ristrutturato rispetto a come lo ricordavo, prendo un buon caffè al vicino baretto prima di proseguire il giro per le viuzze del centro, passando attraverso un vicoletto dal nome particolare:

Tarquinia: Vicolo Segreto!

dal quale sbuco nel retro del palazzo comunale

Tarquinia: Retro del Palazzo Comunale

Tarquinia: Arco del Palazzo Comunale

e da dove seguendo le indicazioni turistiche interattive,

Tarquinia: Indicazioni Turistiche Interattive

nelle quali, inquadrando un codice QR con lo smartphone ricevi tutte le indicazioni relative a quel monumento, raggiungo l’antica chiesa di San Pancrazio,

Tarquinia: Chiesa di San Pancrazio e Torre

Tarquinia: Facciata della Chiesa di San Pancrazio

e la particolare Via delle Torri, nella quale ne sono presenti ben sei, oltre alla chiesa e al palazzetto di Santo Spirito.

Tarquinia: Via delle Torri

Tarquinia: Via delle Torri

Tarquinia: Via delle Torri

Tarquinia: Via delle Torri

Tarquinia: Via delle Torri

Tarquinia: Altra Torre

Tarquinia: Chiesa di Santo Spirito

Tarquinia: Palazzetto di Santo Spirito

Continuando il giro giungo al belvedere della Ripa, dove si gode di un altro bellissimo panorama stavolta verso il mare

Tarquinia: Panoramica dal Belvedere della Ripa

e verso l’antica Chiesa di Santa Maria in Castello e l’omonima torre.

Tarquinia: Panoramica della Chiesa e della Torre di S.Maria in Castello dal Belvedere della Ripa

Attraversato l’arco e il passaggio di Porta Castello,

Tarquinia: Porta Castello

Tarquinia: Porta Castello

Tarquinia: Porta Castello

giungo nel piazzale antistante la Chiesa e la Torre di Santa Maria in Castello.

Tarquinia: Panoramica della Chiesa e della Torre di S. Maria in Castello

Tarquinia: Torre di S. Maria in Castello

Tarquinia: Chiesa di S.Maria in Castello

La Chiesa, in stile romanico e risalente al dodicesimo secolo, ma sconsacrata nel millecinquecentosessantasette è aperta e quindi visitabile, per cui faccio alcune foto all’interno

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Interno della Chiesa di S.Maria in Castello

Tarquinia: Fonte Battesimale nella Chiesa di S.Maria in Castello

e altre all’esterno, su una terrazza situata sul retro della chiesa, dalla quale si gode di una bella visuale.

Tarquinia: Retro della Chiesa di S.Maria in Castello

Panoramica di Tarquinia dalla Chiesa di S.Maria in Castello

Uscito dalla chiesa dove faceva un fresco davvero piacevole, torno verso il parcheggio, potendo fotografare anche il duomo di Tarquinia intitolato ai Santi Margherita e Martino.

Duomo di Tarquinia (Santi Margherita e Martino)

Tarquinia: Via del Centro

Tarquinia: Fontana ‘Fogliosa’

Recuperato il Rondone, lasciamo insieme Tarquinia e ci dirigiamo verso l’Aurelia Bis,

Antico Acquedotto nei Pressi di Tarquinia

Il Rondone e l’Antico Acquedotto con Tarquinia sullo Sfondo

per prendere la Cassia a Vetralla e far rientro a Roma alle diciassette, dopo circa trecento chilometri percorsi senza troppi affanni.

A conclusione della giornata, al Rondone il meritato riposo nel nido e a me un bel gelato al gusto di mango, menta e frutti di bosco come giusto premio:

Il Giusto Premio!

prima di fare dieci chilometri di corsa, per par condicio nei confronti del Rondone!

Al prossimo giro!