Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
L’Inizio Del Triduo
Eccoci di nuovo all’inizio di un triduo di feste che vedono protagonista la nostra Coopatrona: la Madonna della Vittoria.
Già l’anno scorso ne parlammo da quest’inutile sito con una farneticazione della quale, (non avendoci trasferiti nel frattempo all’inferno, devo dire che la stessa Madre di gesù ci ha perdonati.
Trattandosi della medesima festa, giustamente ripetuta con la sola variante della presenza di Sua Eccellenza, l’Arcivescovo Mons. Giancarlo Maria Bregantini, perché sprecare tempo a ricomporre una farneticazione già espettorata, potendo riprendere ed integrare quella dell’anno precedente?
Arrogandomi dunque il diritto di copiare me stesso, ecco quanto di seguito riportato, con le ovvie e necessarie integrazioni e con l’eliminazione dei fatti relativi alla festa dello scorso anno.
Com’è tradizione da diversi secoli, anche quest’anno si è ripetuto il rito che vede Gambatesa protagonista in un Triduo di Feste in onore della nostra coopatrona, la Santissima Vergine della Vittoria.
Si racconta che a metà dello scorso millennio, Gambatesa fosse stata salvata dalla presenza della Madonna, che ha protetto il nostro paesello da un’invasione di forze militari nemiche; questo è il motivo della costruzione della cappella, dedicata alla Madonna, cui è stato dato il titolo di Madonna della Vittoria.
Quest’anno per l’appunto, abbiamo avuto l’onore di poter ospitare il nostro Vescovo, sua eccellenza Monsignor Giancarlo Maria Bregantini.
Per dire il vero, il Nostro non a presenziato alla Messa detta da Don Peppino in Cappella, ma si è presentato solo alle sette e quarantanove, pronto per accompagnare la Madonna dalla cappella al paese, passando per la nuda terra, così come accade ogni anno.
Da quel tempo dunque, la statua raffigurante la Madonna, avente il titolo di cui sopra, è stata venerata dai gambatesani che, anno per anno, la trasportano durante il periodo che va dall’ultima domenica di luglio all’ultima domenica di settembre, a Gambatesa, così: per farle “godere le vacanze estive”.
Perché allora le Traglie?
Sempre da informazioni riferite da studiosi del caso, vengo a sapere che nel milleottocentoquarant’otto, durante una peste che già aveva falcidiato il nostro villaggio, la Madonna, invocata dagli abitanti devoti, aveva permessa la fine di tal tragedia.
Qualche anno dopo, un contadino, tal “Mast Cucchiar”, (si dice: neanche concittadino), pare abbia chiesto alle autorità del tempo, di poter portare un covone di grano durante il trasferimento della statua della Madonna, dalla Cappella a lei dedicata alla chiesa madre, in segno di ringraziamento per quanto ricevuto.
Le autorità, senza discutere della questione, concessero al contadino quanto da lui richiesto.
Come normalmente accade a Gambatesa, immediate furono le forme di emulazione nell’offrire il frutto del raccolto.
Così, anno per anno, e nei tempi a venire, si è arrivati a ciò che puoi vedere.
Dall’asino, mezzo di trasporto e di lavoro per i nostri antenati, si è via via passati al trattore, al camion, al motocoltivatore, (più propriamente definito motozappa), fino ad arrivare ai quad, non disdegnando la partecipazione di animali di più piccola taglia, magari gestiti da bambini e con traglie di ridotte dimensioni, utili comunque a trasportare ciò che il popolo, ben sapendo che i proventi servono all’organizzazione della festa, offre e continua ad offrire alla nostra Madonna della Vittoria, in segno di festa e di fede.
Certo che tutto deve avere fine, per cui:
Se il termine del cammino della Madonna è da considerarsi nella chiesa madre di Gambatesa,
se il termine del traffico provocato dalle traglie che hai appena visto, è definito dalla trebbiatura e dalla vendita del grano ricavato da quei traini proposti in vario modo ed iniziati con veri e propri “strascini”, (era la traglia così come concepita anticamente, un carico trascinato senza alcuna ruota di supporto),
il termine della prima parte del Triduo di feste di cui ti ho incominciato a parlare, quest’anno, per i gambatesani è posto da un concerto di sax, che si terrà questa sera presso il castello di Gambatesa.
a noi che siamo più sbarazzini invece, questa sera tocca la corrida a Gildone, dove accompagneremo il Nostro amico Donato Codianni che, alla faccia del Sindaco di Gambatesa e di una ventina (o forse meno) d’imbecilli che fino a ieri hanno fatto il bello ed il cattivo tempo in paese e oggi si ergono a difensori del buon costume, esclusivamente per loro personale tornaconto, (fra questi includo anche ed ovviamente Emilio Venditti), alla faccia di costoro dicevo, con poco, ci farà divertire.
Abbiamo presa anche l’ovvia precauzione nei confronti dei difensori della salute altrui, lavoro fatto senza richiesta nostra, per questo considerato alternativo a quello per il quale costoro sarebbero pagati, lavoro che ovviamente si guardano bene dal portare a termine con profitto, ma di questo evito per il momento di parlare, rimandandoti eventualmente a domani…
A schettino si risponde con schettineria!
Così si diventa intelligenti?
Dico questo, anche per comunicarti che a differenza dello scorso anno, ieri sera, nessuno si è esibito per allietare e ravvivare un paese che, durante il resto dell’anno, escluse le feste comandate, è quasi morto, e si dedica esclusivamente a stupidi quanto inutili litigi.
Dal canto mio, anche quest’anno mi permetto di plaudire all’operato del comitato della Madonna della Vittoria, perché, con un’abnegazione che non ricordavo viva dal periodo in cui la Stessa, veniva proposta dai miei familiari, come hai già visto, hanno addobbato di spighe di grano il tratto percorso dalla Madonna, e non solo!
Questo, ci piace vedere a Gambatesa!
Questo, ci piace leggere dei nostri concittadini!
Questo, ci piace vedere, sentire e leggere, di chi ci guida:
Sia se si parla di autorità civili,
Sia se si parla di autorità religiose.
Chissà quanto dovremmo aspettare per far sì che questa mia farneticazione, da sogno diventi realtà….