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E’ Viva L’America!

Di Vittorio Venditti

Un Paese Veramente CIVILE!

Siccome quando pensi di aver toccato il fondo ti può capitare di sentire strani rumori, emessi da qualcuno che bussa da sotto, oggi, imbeccato da quest’articolo, TMNews – Strage di Denver, una vittima deve pagare 2 milioni per guarire, voglio riflettere su quanto detto qualche anno fa da Gino Strada, a proposito del fatto che si dovrebbe aprire qualche ospedale di Emergency, proprio nei moderni e civilissimi Stati Uniti D’America.

In Italia, siamo arrivati al punto di farci dare le medicine dallo Stato, per buttarle nei cassonetti dell’immondizia il giorno dopo, così, da poter tornare dal medico che, non si sa fino a che punto compiacente, ce ne prescrive di nuovi, e poter chiudere il cerchio, rifacendo il giorno dopo gli stessi passi.
Nelle nazioni da cui provengono i nuovi migranti, le medicine le portano organizzazioni più o meno onlus, in grado comunque di fornire un’assistenza essenziale, della quale gli autoctoni, se non fossero derubati sistematicamente dei propri averi dal mondo cosiddetto civile, farebbero volentieri a meno, potendosi permettere loro, di assistere noi occidentali.

E in America?

In America, se non hai un’assicurazione, sarà bene che non ti avvicini agli ospedali, visto che, per ben che ti vada, chi è dentro t’ignora allegramente, anche se sei in fin di vita.

Guardando la cosa dal punto di vista strettamente manageriale, le tre opzioni proposte fanno acqua da tutte le parti:

L’andazzo italico, sta per fallire la sua missione, iniziata con il lodevole ed umanitario intento di salvaguardare la vita umana e finita all’italiana, vale a dire, a chi riesce a sciacallare di più sulle disgrazie del Prossimo.

La pratica in uso nei paesi in cui la Medicina è gestita dall’O. N. U., tolte le furberie che neanche lì mancano, si regge su una rassegnata ed obbligata onestà, necessaria per imporre al popolino locale la calma, popolino costretto più e meglio di quello italico a sperare in un mondo migliore.

Il modus operandi in auge negli Stati Uniti D’America invece, non ammette errore e crede, chissà quanto ingenuamente, di non farne.

Già parlando dell’amministrazione della Giustizia, si è detto della superficialità con la quale il galeotto più riottoso alla rieducazione viene eventualmente condannato a morte, e poi giustiziato una ventina d’anni dopo, quando magari lo Stesso, è completamente cambiato, tanto da sembrare tutt’altra persona.

Per non parlare poi degli errori!
(vedi la vicenda che ha visti coinvolti due emigranti italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Banzetti che, condannati e giustiziati nel millenovecentoventisette, sono stati riabilitati cinquant’anni dopo la loro morte.

Non sono però da meno le storture in campo ospedaliero.
Considerato managerialmente ineccepibile il costringere ogni cittadino ad avere la polizza malattia, tralasciando il progresso imposto recentemente dall’attuale amministrazione centrale, in U. S. A., esiste una strana falla per la quale se possiedi un’arma nulla questio, se la usi senza ragione ti arrestano, ma se ne vieni ferito, senz’alcuna colpa in merito, devi pagare per ricevere le cure del caso, e lo devi fare anche se sei in fin di vita.

Parlando sempre con l’occhio rivolto alla Contabilità, posso comprendere tutto, ma mi riesce davvero difficile capire qual è la giustizia che lo Stato d’oltre oceano vorrà fornire ad una vittima, se dimentica anzi tempo di rimetterla in sesto.
Qui, si dimentica che le vittime di un attentato, non anelano al martirio, ne al masochismo.

Perché allora uno Stato che si dice CIVILE mostra questa Virtù alla luce del sole, rimangiandosi la parola allo spegnimento dei riflettori mediatici?

Non sarà che nonostante tutto, l’italica ipocrisia, è da preferirsi alla danarosa ma pur sempre becera falsità yenky?