Di Marco Frosali
Giro Al Terminillo
Dopo il breve, ma interessante giretto di fine quarantena della scorsa settimana è giunta l’ora di tornare a fare sul serio e macinare un bel po’ di chilometri!
Dopo aver passato il sabato sera a studiare un percorso interessante entro i confini del Lazio a causa dei restringimenti degli spostamenti fra le varie regioni ancora vigenti, domenica trentuno Maggio prendo il Rondone dal suo nuovo nido e, dopo aver messo venti euro di benzina al prezzo di un euro e ventotto centesimi al litro (!) imbocchiamo il Raccordo Anulare e da qui la SS4 Salaria, dove noto che i motociclisti sono meno numerosi che in passato, seppur sempre spericolati alla guida!
Lasciata la Salaria ci dirigiamo verso Poggio Moiano e da qui andiamo verso il Lago del Turano,
dove è presente una discreta quantità di turisti sia lungo le sponde del lago, che nel piccolo centro di Castel di Tora da dove mi dirigo, seguendo una indicazione, verso Vallecupola. Peccato che poi non c’erano altre indicazioni e così, ad un incrocio, prendiamo la direzione dei sentieri iniziando ad inerpicarci lungo una stradina stretta e ripida, lastricata da una colata di cemento che ben presto lascia spazio allo sterrato!
Una mulattiera in pratica!
Lasciando il Rondone in seconda e gestendolo in piedi sulle sue grosse pedane decido di proseguire…alla faccia di due GSisti (quelli che hanno il BMW GS) che stavano invece scendendo a valle e che sicuramente avranno pensato “Ma questo dove vuole arrivare con quel rottame?”
Dopo circa un paio di chilometri,riusciamo a tornare su una strada decente e a scendere a valle verso l’altro lago, quello del Salto, fermandoci a rifiatare nel piccolissimo borgo di Rocca Vittiana, frazione di Varco Sabino,
dove lascio il Rondone nel parcheggio, nei cui pressi si trova un masso enorme staccatosi dalla montagna soprastante chissà quanto tempo fa
e ne approfitto per fare una breve visita al minuscolo centro.
Dopo nemmeno venti minuti torno indietro al parcheggio e recupero il Rondone, sotto lo sguardo incuriosito di tre persone che, dal cassone del loro camion stavano raccogliendo ciliege da un grosso albero.
Scendiamo a valle e, dopo un paio di chilometri, eccoci giungere alla diga del Lago del Salto dove erano presenti numerosi turisti e dove ci fermiamo anche noi a scattare qualche foto.
Dopo la breve pausa si riparte e raggiunta Rieti, ci dirigiamo verso il Terminillo dove giungiamo giusto ad ora di pranzo, ovvero alle tredici e trenta!
Il piazzale è pressoché vuoto: c’erano solo alcune persone che facevano il barbecue, un altro motociclista, una ragazza che lavorava al baretto e un San Bernardo che abbaiava da solo! Motociclisti di passaggio pochissimi! Vabeh che il cielo era plumbeo e minacciava pioggia e l’aria era frizzante: cinque gradi ed io ero salito in maniche corte sotto la giacca! Fammi mettere la felpa…pare brutto! E finalmente posso godermi il mio classico paninazzo con porchetta, acquistato al chioschetto dietro casa mia poco prima di partire!
Dopo aver divorato il panino e preso un buon caffè al baretto, ripreso il Rondone ci dirigiamo verso Leonessa,
dove giungiamo accolti da un accenno di sgrullone che comunque riusciamo ad evitare dirigendoci più a valle in zona Ottorino, dove sono già stato con Sara in due occasioni nei lontani duemilatredici e duemilaquattordici (in Giro con Sara 8 e In Giro con Sara 15), ma essendo quasi le quindici e supponendo che a quell’ora lui e Anna Maria stessero riposando, decido di salutarli con un messaggio su Whatsapp e di proseguire raggiungendo le vicine sorgenti di Santa Susanna, dove facciamo una breve sosta con relative foto!
Ripreso fiato, alle quindici e trenta si riparte alla volta di Roma passando da Contigliano e Cottanello, ma sbagliando strada a Poggio Mirteto Scalo: invece di andare verso Passo Corese a riprendere la Salaria, ad un incrocio proseguo verso Torrita Tiberina e, l’idea di passare attraverso il traffico Fiano Romano e Capena, mi fa proprendere per un allungamento del percorso verso la Flaminia, dalla quale raggiungiamo il Raccordo Anulare e torniamo a casa alle diciassette e trenta dopo ben trecentoquaranta chilometri!
E mentre il Rondone si gode il meritato riposo (non è ancora andato in riserva dopo tanta strada e con solo venti euro di benzina!), io mi premio con un gustoso gelato artigianale al gusto di liquirizia, mango, mela e cannella ad un baretto vicino casa!
Dopo un bel giro lungo come piace a me, un bel gelato è il minimo!
Al prossimo giro!