Di Marco Frosali
Giro Di Fine LockDown!
E’ finita! La maledetta attesa è finita! Tre mesi di blocco alle uscite si sono fatti sentire e la nostalgia di un bel giro in moto fuori città pure.
Dopo circa tre mesi chiuso in garage (anche se ultimamente l’ho utilizzato per andare e tornare dal lavoro), il Rondone fremeva per sgranchirsi un po’ e così, vista la possibilità di poter uscire da Roma e dato che dovevo recuperare le ferie dello scorso anno, ieri, sabato ventitré maggio ho deciso di tagliare la testa al toro e di fare un piccolo giretto ai Castelli Romani.
Percorriamo l’Appia e dopo Ciampino, ci dirigiamo verso la Via dei Laghi che attraversa i boschi del Parco dei Castelli Romani, dove il fresco godurioso ha attirato una caterva di escursionisti, ciclisti e motociclisti!
Giunti a Castelgandolfo, scendiamo verso il sottostante Lago di Albano,
dove posteggio il Rondone nei pressi di un baretto del lungolago. Faccio la fila per prendere un cappuccino e, nel frattempo posso osservare la grande quantità di persone presenti: chi a fare un giretto con la famiglia, chi a correre, chi ad andare in bici e in moto, chi a cazzeggiare.
Nonostante tutto, le distanze di un metro erano più o meno rispettate e quasi tutti hanno le mascherine…chissà oggi che è domenica com’è la situazione…
Salgo di nuovo in sella al Rondone, vado per mettere in moto, ma…nulla!
Il relè fa il classico clic-clac, ma il motorino non gira! Posteggio all’ombra e cerco di capire qualcosa. Sollevo la sella e fortunatamente trovo l’inghippo: con gli scossoni dovuti alle buche, si era scollegato il faston del cavo che dal relè va al motorino d’avviamento, per cui, una volta ricollegato, tutto è tornato perfettamente a funzionare.
Risaliamo lungo la collina e ad una piazzola del belvedere, ne approfitto per fare un selfie…seppure con i capelli bagnati dal sudore: ieri il sole picchiava forte e col blocco motore in ghisa, in pratica avevo una stufa sotto le chiappe!
Ci dirigiamo così verso Nemi, dove posteggio il Rondone nei pressi della villetta comunale per andare a visitare il centro.
Un centro storico molto frequentato anche qui da ciclisti e motociclisti, ma anche molti turisti, ricco di ristorantini, bar e negozi sia di souvenir che di prodotti tipici, tra cui liquori e marmellate a base della specialità del luogo: le fragoline di Nemi, ma anche salumi, come ad esempio i ‘coglioni di mulo’ e le ‘palle del nonno’, che non so se sono la stessa cosa, ma non ho indagato più di tanto!
Passando accanto ad un busto raffigurante Caligola, con tanto di mascherina,
vado al vicino baretto dove acquisto e divoro una piccola crostata mignon con crema e fragoline, come giusto premio.
Che ve lo dico a ‘fa? ‘bbona!
Torno dal Rondone, dove trovo un ragazzo che mi osserva incuriosito, dopodichè si dichiara: “Bella! Anche io ho una Guzzi…una Nevada! Ma il malato è mio fratello che ne ha avute due, le ha sistemate, vendute e ora ne ha tre!”
Fatti i complimenti a due persone che ne capiscono di moto, da Nemi ripartiamo verso Genzano e da qui, percorrendo l’Appia attraversando le affollate Ariccia ed Albano Laziale, facciamo ritorno a Roma, dove troviamo una temperatura abbondantemente oltre i trenta gradi. Stanco e sudato, posso concludere questo breve giretto di circa settanta chilometri con una bella mangiata e una pennichella pomeridiana rigenerante.
Al prossimo giro!