Di Mario Ricca
(Sottotitolo/Commento), Di Vittorio Venditti
Ce Ne Hai Messo Di Tempo: COMPLIMENTI!!!
A Capaci si ebbe un regolamento di conti tra due fecce della stessa medaglia e ebbe la peggio quella legittimata dall’estetica sociale. A quando una giornata in memoria delle vittime dello stato che ne fa più della mafia e che, a differenza di quelle oggi ricordate, non hanno scelto di fare mestieri e condurre attività rischiose per la loro vita?
Quando appresi degli eventi pirici avvenuti a Capaci, mi trovavo nel bel mezzo della preparazione dei festeggiamenti di una cresima che ora non ricordo se furono annullati. Nella mia ingenuità di ventunenne provai amarezza per quanto accaduto, cosa che attualmente mi imbarazza e per la quale provo anche vergogna. Avrei voluto avere allora le idee chiare come adesso, perché sicuramente avrei metabolizzato la notizia con sovrano distacco e soprattutto, lo avrei considerato anche a caldo un regolamento di conti.
Chi perì quel giorno, sapeva che le scelte fatte comportavano dei rischi quindi da liberale, rispetto le loro scelte pur non condividendole, ma non riesco a provare amarezza dolore e sofferenza per i decessi. Ancora più stucchevoli trovo poi le celebrazioni, anche perché lo stato ha fatto e fa molte più vittime della Mafia e nessuno nella società detta civile le ricorda e cerca di evitare che diventino vittime.
Fino a quando non verrà istituita la giornata delle vittime dello stato, il mio auspicio è che ci siano tanti 23/05/1992.
Fino a quando non avranno pari trattamento i martiri della Mafia che lo sono diventati per scelta e i martiri dello stato che lo sono diventati loro malgrado, io continuerò a sperare di apprendere almeno una volta al giorno notizie come quella di 28 anni fa.