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Dalla Preistoria Alla Modernità: Come Cambia La Stampa

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali

E… Per Chi Non Vede?

Torna su ciò che leggete la pagina del mercoledì, da qualche tempo dedicata agli esperimenti, fatti da chi non vede, in favore di chi non vede; agli altri, chiedendo scusa, diamo licenza di non leggerci, oppure, qualora per qualsivoglia ragione fossero interessati, di farlo e divulgare quanto recepito, in favore di persone conosciute, aventi il deficit appena citato.

Penna Antica Con Aculeo D’Istrice E Piuma

Dalla preistoria, l’uomo, a differenza degli altri animali che spesso sono più sapienti di questo, dispone della possibilità di scrivere per tramandare. Quanto in foto, obiettivo centrato dal nostro Marco, spiega come ‘l’animale razionale’ lasciava ai posteri la cronaca delle sue gesta, prima dell’avvento dell’invenzione di Gutenberg: la stampa. Arrivando ad oggi, va detto che la tecnologia è andata talmente avanti in modo veloce, da dimenticarsi per strada quella minima parte dell’umanità che o resta indietro, o viene addirittura eliminata perché considerata zavorra.

Chi non vede, diciamo così, fino a buona parte del secolo scorso, ha avuta la considerazione paragonabile quasi ad un fastidio perché ha preteso di leggere; il problema era già stato risolto, (per chi poteva spendere o voleva farsi rinchiudere per arrivare all’obiettivo in tema), utilizzando il metodo Braille, un vero e proprio codice che seppur non somigliante alle lettere scritte nero su bianco, permetteva e tutt’ora permette, sia la lettura, sia la scrittura, fra le mani dei non vedenti.

Il tempo passa e se pure chi scrive per ‘scolarizzarsi’ ha dovuto utilizzare l’ultimo procedimento citato, unendo il tutto con la lettura mediante audio, (con l’aiuto di ‘volontari’, il più delle volte da ringraziare, ma in qualche caso da condannare perché a seguire è comparsa la figura di chi ha tentato di rivendicare quel ruolo per guadagnarci, cosa miseramente fallita), audio fornito per mezzo di registratori più o meno costosi e relative musicassette, con enorme dispendio di danaro, energia e tempo, se pure chi vi tedia, pur di entrare in comunicazione col mondo scolastico ‘normodotato’, per continuare col resto della burocrazia italica, alla stregua di giornalisti insigni come Indro Montanelli, (solo uno dei tanti esempi citabili), si è dovuto fornire di macchina dattilografica, alla fine. Riuscendo, ha imparato a leggere, ma anche a scrivere, cosa che fa storcere il naso ai benpensanti ed a chi si pente di non aver soppressa tal voglia di libertà.

Il tempo va ancora inesorabilmente avanti e l’informatica irrompe nella vita di tutti; anche per chi non vede si continua a porre il problema d’interfacciarsi col resto degli umani e se per ricevere tutto lo scibile si arriva alle sintesi vocali, per ritrasmetterne almeno la parte più schifosamente burocratica, resta un solo sistema, la figlia della macchina dattilografica: La Stampante.

Di stampanti, nel tempo, chi scrive ne ha provata un’infinità di versioni e senza tirarla per le lunghe, arriva al dunque perché il progresso, quello che corre, quello che dimentica per strada le nicchie che portano poco danaro in cassa, (se non si considerano i latrocini imposti negli anni da gente senza scrupoli, anche non vedente, che ha approfittato dei contributi statali dati a chi non poteva acquistare dispositivi estremamente e volutamente costosi, traendone profitto che non ha strozzati questi strozzini), ha cercato di disfarsi di cotanto rompiscatole, perdendo anche questa volta la partita.

E’ successo che per aiutare in casa, chi scrive si è privato volentieri della sua precedente multifunzione, acquistandone però una nuova che subito ha dati quei problemi di adattamento, non considerati dai produttori di tali strumenti perché non portano profitto. La nuova stampante, di quelle ecologiche, di quelle che “addio cartucce!”, è costruita con un pannello comandi che ha i tasti di gestione a sfioramento; è perfettamente maneggiabile solo il tasto d’accensione-spegnimento e se la prima funzione avviene regolarmente anche quando avviata alla cieca, per quanto riguarda lo spegnimento, ciò è un vero rebus, a meno di non riuscire a vedere il display e gestire la funzione che in sostanza chiede all’utente se davvero vuole spegnere il dispositivo: forse perché considera poco intelligente chi opera in tal senso… Parlando poi di fare le fotocopie o solo di programmare il sistema, tutto va riferito al display poco sopra citato, ragion per cui, se si vuole utilizzare questo strumento per permettere a chi non vede di fornire un documento scritto a chi lo può leggere, tutto diventa un perfetto handicap, alla faccia del progresso, a questo punto, tipico dei comunisti o comunque di chi ha questo tipo di “q”ultura. E… lo scanner? Peggio Mi sento!

Chi ha l’abitudine di non arrendersi, ovviamente trova la soluzione. Addomesticato anche il software fornito a corredo del dispositivo ultramoderno e da ufficio, acquistato con tanto di fregatura, (per concludere in bellezza, se non richiamata dal menu “start”, non è presente sul desktop nemmeno l’icona del programma per l’avvio e la gestione delle scansioni), chi ha l’abitudine di arrivare alla soluzione del problema che a detta di insigni religiosi locali “è un tuo problema”,, a costo di distruggere l’apparato ‘irriverente’, arriva alla soluzione del problema stesso, a quella soluzione giunge e quel che è peggio, ne divulga il risultato, a vantaggio di chi, quel problema che è suo, magari non riesce a risolverlo, cedendo quelle informazioni gratuitamente, per la serie: se s’impara qualcosa e non la si ritrasmette, il lavoro è inutile.

Allora, qual è questa benedetta soluzione? Semplice! Lasciare comandi diretti del dispositivo e relativo display a chi li può utilizzare e concentrarsi su ciò che dà il computer, ovviamente munito di sintesi vocale. Programmata, (con un aiuto una tantum di un paio d’occhi volenterosi, la macchina ‘moderna’ e ‘ribelle’, secondo le necessità di chi dovrà utilizzarla senza vedere nemmeno le ombre, sarà sufficiente inviare le stampe, gestire le scansioni ed eventualmente combinare le due operazioni, il tutto mettendo mano a quanto serve dal computer, senza l’aggiunta di ulteriore software, (quasi sempre a pagamento), cosa superflua perché quanto pagato profumatamente in fase di acquisto di questi moderni ‘gioielli’, include ciò che serve, addirittura per poter trasformare in testo documenti spesso prodotti in formati PDF che non permettono il riconoscimento dei testi giustappunto.

Tutto si semplifica: Basta Volerlo!