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Un Augurio ‘Epico’

Di Vincenzo Cimino
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
(Postilla), Di Vittorio Venditti
(Video), Di Vincenzo Cimino

Pronta Ripresa A Tutti: In Musica!

Vincenzo Cimino

Caro direttore,
l‘Epic Orchestra di Isernia, fondata da me e da altri colleghi, ha deciso di divulgare un brano jazzistico, rinunciando ai diritti che ne derivano, come augurio di una pronta ripresa, sotto il segno della Cultura, per gli ascoltatori/lettori della tua testata perché in questo periodo abbiamo sofferto tutti. Non abbiamo voluto fare il solito ‘stacchettino’ in coda ai telegiornali, ma proporre un brano che è frutto del concerto tenuto per il lancio di “UNESCO EDU 2020” dello scorso venticinque gennaio presso l’auditorium di Isernia: Volevamo girartelo in modo tale che tu lo pubblicassi sul giornale.

Esecuzione dal vivo di “Sing, Sing, Sing”, brano del millenovecentotrentasei reso celebre da grandi orchestre jazz e big band come quella di Benny Goodman. Come detto, il brano è stato eseguito dalla “Epic Music Orchestra” il venticinque gennaio ultimo scorso sul Palco dell’Auditorium “Unità d’Italia” di Isernia in occasione della Conferenza di lancio di “UNESCO EDU 2020”, il Programma nazionale per l’Educazione dell’UNESCO in collaborazione con il MIUR.

L’organico della Epic Music Orchestra:
Claudio Luongo (pianoforte, direzione e arrangiamenti),
Pio Cavalluzzo (sint, programmazione e arrangiamenti),
Nicola Graziano (chitarra elettrica, direzione e arrangiamenti),
Alessio Lalli (tromba),
Cinzia Romano (violino),
Matteo Iannaccio (violino e arrangiamenti),
Francesca Cimino (violino),
Marta Paoliello (violoncello),
Enzo Cimino (flauto),
Giuseppe Lanese (clarinetto),
Gioacchino Granada (clarinetto),
Addolorato Valentino (sassofono contralto, soprano, tenore),
Enrico Verrecchia (basso elettrico),
Oreste Sbarra (batteria),
Luca Mainella (percussioni).

L’Orchestra Epic ringrazia la tua testata e con una colonna sonora, augura a tutti gli ascoltatori/lettori una pronta ripresa, sperando di essere realmente usciti dalla crisi.

Caro Maestro, amico mio,
l’emozione mi costringe a dire poche parole, io che di parole ne dico molte e ne scrivo altrettante.
Facendomi portavoce dei miei collaboratori e soprattutto dei miei, nostri, quattro lettori, nel ringraziare te ed i tuoi Colleghi per il pensiero avuto per questa anonima testata, mi permetto di procedere verso di voi col proverbio che segue:

“Tutto ciò che mi augurate, io ve lo raddoppio”, davvero di cuore!