Di Enrico Santoriello
FASE 2
Come tutti dicono, a breve il Molise sarà regione a contagio zero per SAR-COV 2 e potrebbe essere la prima regione meridionale a raggiungere il traguardo. Per chi ha voglia di leggere, ho allegato una tabella da cui si evince chiaramente come nel meridione d’Italia e nel Molise la malattia non ha dilagato, anzi, sicuramente è stata poco aggressiva ed è in via di risoluzione.
Ovviamente anche io penso che non bisogna abbassare la guardia ma allo stesso tempo dobbiamo essere molto razionali, evitare di farci coinvolgere dai catastrofisti, quelli che hanno giocato una brutta partita nel recente passato e si apprestano a giocarne un’altra evocando le cosiddette infezioni di ritorno, che non escludo potranno esserci, ma che non possono impedire il tentativo di un ritorno a una pur difficile e complessa normalità. Dobbiamo guardare con favore ad una graduale e attenta riapertura delle attività, cercando in questo modo di far fronte a una situazione di bisogno che sta dilagando nella regione. E’ evidente che per un periodo, ci auguriamo breve, dobbiamo convivere con il virus, ma la partita non si gioca, come qualcuno vuole far credere, riaprendo vecchi ospedali o predisponendo lazzaretti per future nuove epidemie. Pur ribadendo che alla sanità pubblica va restituito quello che nella passata legislatura è stato tolto, in primis i posti letto in terapia intensiva e malattie infettive, la partita si gioca sulla prevenzione igienica e sanitaria. Gli infettivologi dicono che le ordinarie precauzioni, la distanza di 2 mt o in alternativa la mascherina e una buona igiene personale, rendono difficile la trasmissione. Le esperienze in atto, in alcune regioni italiane e in altre nazioni, dimostrano che se la malattia viene individuata e trattata precocemente, con i vari farmaci già autorizzati dall’AIFA e altri per i quali sono in atto verifiche e sperimentazioni, più difficilmente evolve nelle forme maligne che abbiamo conosciuto e più raramente costringe al ricovero ospedaliero. Oggi, quindi, a mio parere, è quanto mai indispensabile organizzare una buona rete di assistenza territoriale attraverso i medici di base coadiuvati dalle Unità mediche speciali di Continuità assistenziale (USCA), penso già attive in Molise, e seguire le indicazioni che di recente hanno dettato i 100 mila medici coinvolti nella emergenza SAR-COV 2: individuazione precoce dei pazienti anche con un solo sintomo, trattamento farmacologico a prescindere dall’esito del tampone, corsia preferenziale per le indagini diagnostiche, esecuzione dei tamponi ai contatti. Questa è la vera sfida che ci aspetta. Se il Coronavirus si sta attenuando, come sembra, o scomparirà definitivamente come avvenuto in passato per virus della stessa famiglia, ben venga, sicuramente sarà motivo di sollievo per tutti.