Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria E Stefano Venditti
D’Accordo Con Chi Lo Fa Onestamente
Se si deve lanciare seriamente un messaggio, ciò va fatto senza tanti fronzoli e di conseguenza, in maniera asciutta, ma si spera ficcante. Oggi è il caso di tirare le somme di quanto da queste pagine si scrive da parecchio, a proposito dell’ormai celeberrimo detto: ‘Io Sto A Casa’.
La foto rappresenta ciò che andrebbe seriamente utilizzato per fermare chi prende in giro le forze dell’ordine al momento del fermo, ma la situazione, italica per quanto riguarda l’odierno tema, sta superando ogni limite di decenza in tutti i sensi. Si parte da chi, avendo il permesso di uscire, lo fa senza alcun ritegno, con l’aggiunta di accampare scuse che verrebbero comprese come tali anche da lattanti, per passare a gente che di permessi non ne ha, ma la si può trovare fuori casa in ogni ora del giorno, soprattutto là dove lo spopolamento la fa da padrone ed i controlli, proprio per questo motivo sono praticamente inesistenti. Fra questi personaggi poi, è possibile scovare pezzenti che agiscono come appena descritto, ma al primo sentore di guai se la fanno sotto e cercano di mettere pezze come segue: chi scrive, può testimoniare che non più tardi di domenica scorsa, a gambatesa c’è stato chi, pur di far sembrare che era in casa, ha avuta l’accortezza di uscirne facendosi venire a prendere da un parente, così da dimostrare che essendo le sue due automobili ferme nei parcheggi abituali, solo con ciò se ne doveva dedurre che il soggetto stesse a casa sua, cosa ovviamente non veritiera, atteso che lo si sia visto rientrare verso le otto di sera, (come succede ogni giorno, ma con veicolo personale), proprio in compagnia di chi aveva prelevato il furbetto in precedenza, episodio immortalato senza pietà alcuna, trasmesso a questa redazione ed opportunamente inviato là dove giacerà praticamente per sempre, al riparo di mani indiscrete e magari infette. Sempre chi tedia i quattro lettori della presente “Voce”, dispone di foto e video che mostrano politici locali mentre il giorno di pasquetta banchettano allegramente davanti casa di amici; forse questi ‘signori’ hanno compreso che si deve stare a casa, ma senza dover specificare a casa di chi! Uno di questi ‘onesti professionisti delle “chiacchiere di facciata”’poi, per non farsi mancare niente, è stato visto nella sua vigna anche mentre era vietata quella performance per coloro che se ne permettono l’ardire per diletto, a differenza di chi, le braccia all’agricoltura non le ruba, ma le offre per necessità. Per il resto, da giorni questo giornale dichiara apertamente il ‘traffico’ presente nel centro storico di un borgo morto come gambatesa, affluenza di automobili e mezzi agricoli che fa invidia quasi al locale ferragosto, forse uno dei pochi momenti che ancora si possono chiamare “di vita”, se ci si riferisce a queste parti; ciò per non tornare a quanto già scritto ad inizio mese a proposito di quanto, in un normale giorno feriale d’emergenza coronavirus, si può incontrare camminando per la parte prelibata del paesello.
Francamente, nulla di trascendentale, ma è necessario dichiarare altrettanto con sincerità che se scatti e filmati giunti a questa redazione non vengono divulgati, ciò non è certo per paura di ritorsioni o fesserie simili, ma tutto va ricondotto alla condivisione che chi scrive si permette di dichiarare a proposito di tal comportamento, quando questo, come già detto, esclude il maltrattare le forze dell’ordine che agiscono esclusivamente nel compimento del proprio dovere, per altro mal pagate. La schizofrenia dalla quale difendersi è riassumibile in poche, ma chiare precisazioni: il cittadino deve stare chiuso in casa per evitare d’infettarsi o di restituire la cortesia al Prossimo, cosa che come prima ed inevitabile conseguenza, porta per molti alla perdita della fonte di sussistenza, serio problema che poi si vorrebbe arginare così come già descritto, dimostrando con il giusto dilettantismo di saper piroettare per cadere dalla padella nella brace. Di contro, quello stesso Stato con tutte le sue propaggini, dimentica che il lavoro tolto a molti, blocca anche le sostanze che il medesimo stato e compari non dimenticano di dragare nelle tasche di chi ovviamente non sa che offrire per liberarsi da quelle incombenze che portano il nome di tasse e tributi che in genere non offrono quei servizi che sono il fine per il quale il contribuente viene salassato.
In parole più semplici: si chiede alla gente di stare a casa, ma s’inviano bollette ed altre gabelle che vengono ingiunte a chi se poi non paga è definito ladro da chi lo è per davvero e non fa praticamente niente per nascondere questa condizione, se non con la presentazione di stupide proroghe che non dovrebbero venir nemmeno pensate quando si è in stato di guerra e l’economia lo dimostra nei fatti, escludendo ovviamente la parte che riguarda la riscossione di quanto lo Stato ‘presente’ pretende.
In conclusione, massima solidarietà a chi, con italica maestria, ha compreso che per rintuzzare il peggio che ancora è ben lontano dal colpire la cittadinanza tutta, deve arrangiarsi ed uscire per procurarsi da vivere e cercar di sfuggire al dover scegliere come obbligatoriamente morire, dato che all’attacco del coronavirus viene proposto il dissanguamento procurato da chi dice di pensare con serietà e determinazione, esclusivamente alle ragioni ed alla vita di tutti, quando per ‘tutti’ s’intendono solo ‘partecipanti’ (veri o ob torto collo, dove per tal dire s’intende che il collo ce lo torcono senza se e senza ma), questa volta costretti a prendere l’iniziativa per difendere proprio quella vita che i sedicenti ‘depositari della verità da seguire in maniera spintanea’, affermando di proteggere, in realtà stanno pian piano minando dalle fondamenta per distruggerla senza alcuna possibilità d’appello.
Dunque, Uscite O Morite: A Voi La ‘Democratica’ Soluzione!