Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Dallo Stesso E Marco Frosali
Quale Scegliere? Di Quale Liberarsi?
Oggi concludiamo il trittico iniziato l’altro ieri, (col prologo di sabato scorso), e continuato ieri come avvicinamento a questo finale che non promette niente di buono. A seguire la musica non cambierà anche perché il tempo passato non lo ha fatto invano, producendo almeno una chicca che verrà trattata a dovere, sia pur con una mitigazione dovuta ad un salvataggio in calcio d’angolo, operato dal locale ‘muinicipio’. Ma andiamo al dunque:
Da quando il ‘Sommo Potere’ ha imposto a chi ce l’ha, (una casa)… di “stare a casa”, senza per altro definire a casa di chi, un giorno sì e l’altro pure, per aggiungere problemi e sintomatiche paure, si fa strada il discorso delle infiltrazioni mafiose e per riempire un po’ il tempo, in TV, radio e sui giornali di grossa tiratura, viene chiamato in causa forse l’unico ‘Mastino’ rimasto in vita dopo il ‘sacrificio’, (diciamo così), di tanti ‘servitori dello Stato’ che in quei momenti non è ne stato, ne presente.
All’uomo dello scatto precedente, in tutte le salse, viene fatto dire che la Mafia, ovvero la ‘Ndrangheta, sta pian piano rosicchiando dalle fondamenta quel monolite ancora ritenuto importante e che porta l’altisonante nome di Stato.
Non riprendiamo gli innumerevoli collegamenti ipertestuali a scritti di vari autori, documenti che dormono placidamente nell’archivio di questo giornale perché la cosa diventerebbe assai pedante, se non direttamente pesante, ma qualche domandina all’illustre magistrato la facciamo sommessamente anche noi, ben sapendo comunque che lui non fa parte dei nostri quattro lettori, ne degli innumerevoli e rispettabilissimi amici calabresi di cui chi scrive può vantare l’onore in tal senso e soprattutto che i suoi omologhi che bivaccano nella procura del capoluogo di una regione che non esiste, fanno di tutto per somigliare a quest’ultima anche nel saper scomparire dalla storia di ogni tempo.
L’anti-Stato, nella persona di Liborio Romano, nel milleottocentosessanta ha contribuito non poco allo sfaldarsi del Regno Delle Due Sicilie, allora fra le superpotenze d’occidente, per aiutare inglesi e massoni d’ogni risma a comporre la tanto sospirata ‘Italia’. Ottantatré anni dopo, la combriccola si ripropone per fare un ripasso di trucco sullo ‘stivale’ con conseguente resa dei conti una ventina d’anni dopo quei momenti di disastro, atteso che se nel milleottocentosessanta i conti giustappunto siano stati regolati con l’assegnazione delle poltrone, spostate da Napoli a Torino e poi a Roma, un secolo dopo, agli ambienti d’oltre Atlantico un ripiego del genere non sarebbe bastato, per cui si è dovuto lavare il tutto con un po’ di sangue presidenziale’ americano perché stavolta da lì era partita la richiesta di servigi, poi non onorati. La situazione si è evoluta in peggio ed oggi, quella ‘Ndrangheta ancora considerata alla stessa stregua del Bandito Giuliano e dei suoi picciotti, ovvero dell’Anonima Sequestri di Calabria, (già profondamente differente da quella sarda), è riconosciuta come ‘il male oscuro’ solo da qualche giudice che però viene ‘maltrattato’, probabilmente solo perché agendo da casa sua che corrisponde a quella di coloro cui pesta i piedi, mette in cattiva luce la sua terra, offendendo chi, quella terra, la porta sul palmo della mano con gli stessi metodi utilizzati dallo Stato Ufficiale, ma per perseguire interessi che non sempre sono li stessi per le parti in causa. Con ciò e per chiarezza, voglio dire che quel Giudice, se lavorasse presso la procura della repubblica di Campobasso, potrebbe girare tranquillo e senza scorta come accade ad altri che pure da quella terra sono venuti, atteso che non se lo calcolerebbe nessuno perché qui la Mafia non spara, se mai, ‘fa amicizia’, ovviamente con chi accetta tali compromessi. Partendo da questo lungo preambolo, chiedo:
1°: Che differenza c’è fra ‘contributi di solidarietà’ e contributi per le famiglie dei detenuti?
2°: Cosa cambia quando si parla di dazioni, se queste vengono da una, piuttosto che dall’altra fazione, tolto il tempo di consegna delle stesse ai beneficiari?
3°: Se si tratta di lavoro e della relativa sicurezza, perché disprezzarne l’origine sulla base di convinzioni
non necessariamente provenienti dalla personale intelligenza di chi deve scegliere?
4°: Perché considerare diversa l’arroganza con la quale si agisce, (dichiarando di far politica),
se questa viene imposta dai componenti della compagine cosiddetta ‘Ufficiale’ o da quella da nascondere e ripudiare?
5°: Se infine si perde la pazienza e dalle parole si passa ai fatti, quale sarebbe la ragione per non considerare valida cotanta reazione se volta verso l’una, anziché l’altra parte in causa?
6°: Insomma: se secondo teorie non proprio provenienti dalla bocca di celebri mafiosi, “la Mafia è quella parte di stato che fa il lavoro sporco”, perché non considerare seriamente la possibilità di scegliere questa in quanto portatrice di pulizia, soprattutto imposta con sincerità, al posto di ciò che ci viene imposto di credere il ‘buono’, imposto, non consigliato, ma intriso di quella deleteria ipocrisia e soprattutto di quella becera burocrazia, mascherine che soffocano e di conseguenza uccidono peggio del coronavirus, oggi spauracchio per chi è fesso?
Bene. Dopo Un Attento E Ponderato Esame Di Coscienza: Quale Scegliere? Di Quale Liberarsi?