Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Donato Codianni, Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Quest’Ultimo
Ci Hanno Provato
Ripartendo da quanto narrato sabato scorso a proposito della spartizione dei soldi provenienti da Roma a favore di chi risulta in bisogno ai sensi di quanto procurato dalle disposizioni statali, secondo il governo poste in argine alla cosiddetta pandemia, da oggi e per i prossimi due giorni verrà portata avanti una disamina di ciò che sta accadendo, in particolare a Gambatesa, ma più in generale in Italia, con sullo sfondo giustappunto la scusa del coronavirus.
Detto nel collegamento ipertestuale sopra proposto della burocratica decisione d’imporre ai cittadini in diritto, (come comunismo insegna), la domanda per l’ottenimento di buoni per l’acquisto di non si sa precisamente cosa e constatato che fra costoro vi è chi non può esser presente in loco per assecondare tal farsa, per altro punito con l’onta della ‘bocciatura’ di tal pseudo-domanda, entriamo nei fatti ed arriviamo alla prima conclusione come segue: fra le varie argomentazioni descritte nella delibera di giunta n 37, si legge: “… Ritenuto, dunque, alla luce delle risorse disponibili e delle domande pervenute, di potere così determinare il valore complessivo dei buoni spesa attribuibili:
1) € 100,00 per ciascun componente il nucleo familiare, nel caso in cui il richiedente non usufruisca di altro sussidio pubblico;
2) Riduzione del 50% del suddetto importo, nel caso in cui il richiedente usufruisca di altre entrate e/o sussidi pubblici, con aumento di € 50,00 per ogni figlio minorenne. …”. Prodotta tal delibera e le determine ad essa associate, a chi governa il borgo ed accoliti, non necessariamente politici, deve esser venuto un coccolone con industriale iperproduzione di bile nel constatare che della partita avrebbero fatto parte anche i ‘cattivi’, vale a dire coloro che da chi è stata al potere nella precedente legislatura, ancora oggi li, sono stati derubati della loro unica fonte di sussistenza.
Non potendo dunque negare l’evidenza, si è verificata la situazione tragicomica che andiamo a descrivere. Venerdì tre aprile: Donato Codianni Riferisce che in tarda mattinata, intento a svolgere le sue personali faccende, viene raggiunto da una telefonata proveniente dal ‘muinicipio’, più precisamente dall’ufficio anagrafe, chiamata con la quale al ricevente giunge l’imposizione di recarsi presso gli uffici dai quali partiva tal ‘richiesta’ “per compilare immediatamente la domanda, necessaria all’ottenimento dei buoni” in tema. Lo stesso Donato, non informato sull’inatteso diritto acquisito, risponde che lui prende già il reddito di cittadinanza e quindi non ritiene di dover ricevere i ticket in questione, al che il Nostro viene rassicurato dell’esatto contrario come da virgolettato sopra proposto con l’accorato invito a far presto a sbrigare tal imbasciata. Donato obbedisce titubante e qualche giorno dopo ottiene il blocchetto con i dieci buoni valenti cinque euro pro capite con in omaggio anche una mascherina: ricordate quelle che venivano consegnate solo su richiesta? Nemmeno quelle le ha volute nessuno! Possibile che i politici non afferrino che quelle mascherine non sono adatte ai trattamenti antiparassitari, (non contro i politici appena citati anche se sarebbe ‘La Rotta giusta’ da ‘seguire’), ma in favore di vigne ed olivi, ormai forse unica fonte di guadagno in paese per chi vuol lavorare nel vero senso della parola?
Facciamo due più due e ci accorgiamo che lo stesso vantaggio, volente o nolente chi ha derubato il primo, spetta anche al secondo cui è stato tolto da vivere, ma questo non può venir raggiunto in alcun modo in Gambatesa, in quanto bloccato dagli stessi provvedimenti che hanno data vita a tal ‘elargizione’, fuori dal borgo per nobili motivazioni che non riportiamo, volendo proteggere un altro diritto del nostro fotografo, (quello di privacy), importante quanto, se non di più, di quello che ob torto collo, l’amministrazione municipale è costretta a riconoscere a questo ‘cattivo’: l’assegnazione anche a lui dei buoni. Se guardate nel link posto in testa a quest’articolo, collegamento che nel frattempo avrete aperto almeno per curiosità o solo per ricordare, troverete che si parla della presentazione di cinquantasei domande, delle quali una è stata rigettata. Dato che abbiamo chiarito a sufficienza che non si è trattato di domande, ma di imposizioni, visto che salvatore Di Maria non è stato raggiunto da tal ‘lieta novella’ e considerato di conseguenza che per effetto del fatto che a meno che il Nostro non muoia, (desiderio insoddisfatto di tal amministrazione), costui mangerà anche dopo la fine della cosiddetta emergenza, sarà il caso che chi ci governa riveda il dire a proposito di tal comunicazione non esperita, in quanto, qualora Totore al suo ritorno in paese non dovesse ricevere il medesimo trattamento riservato a Donato, se il nostro fotografo ne dovesse far richiesta, mi premurerò di avvertire della situazione la Signora prefetto di Campobasso alla quale chiederò di prendere provvedimenti risolutori in tema; inoltre, provvederò a dar valenza nazionale ad una porcata del genere, assurta al rango di notizia che squalifica non poco la politica attuata in questi giorni, imposta a tanti sulle personali disgrazie, tentativo maldestro di creare veri vantaggi per i soliti, pochi noti.
Ci Hanno Provato: Intelligenti Pauca.