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SPRECHI: Le “Ragioni” Delle Regioni

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca

E Poi Luca Zaia Non Fa Bene Ad Incazzarsi?

Detto della raccolta di firme “Fantasma”, torniamo sugli sprechi della politica, tema dibattuto dal popolino ma bypassato da ogni politico che si rispetti.
Nel glissare sull’argomento però, innanzitutto va rimarcata la faccia di bronzo di certa sinistra, che ritiene assolutamente antidemocratico eliminare il finanziamento ai partiti, dando la colpa del finanziamento stesso però, chissà perché, esclusivamente a Re Silvio.
Gargamella infatti, non perde il momento giusto per dire che “Non è possibile eliminare il finanziamento ai Partiti, perché la politica ha un costo, che dev’essere democraticamente condiviso”.

Questo, secondo lui!

Oggi, partendo da un articolo che ti offro come antipasto, (Il festival degli sprechi – Corriere.it), che denuncia la presenza di un carrozzone come la regione Sicilia, tenuto vivo da chi vuole morti altri enti, evidentemente meno remunerativi e soprattutto meno succubi, provo a farneticare espettorando qualcosa in compagnia della “Mina Vagante”, cui, come a me, ha fatto male il sole di quest’ultimo periodo, scendendo un gradino, ma sempre gironzolando in quell’inferno che nessuno vuole ma a tutti piace.

Sparliamo dunque di un’altra serie di enti, cui noi “vogliamo un gran Bene”: le province, meglio trattate in quest’altro documento, (Istituto Bruno Leoni), come il precedente ed il successivo, fornito da Mario.
Sparliamo di ciò, per mettere in risalto qualcosa di poco conosciuto ai più, un altro parcheggio per politici dormienti o quasi: L’Unione Delle Province Molisane, (UProM), del quale è presidente il focoso Salvatore Colagiovanni.

Unione Delle Province Molisane:
Si chiamerebbe Regione Molise!
Ma forse gl’ignoranti siamo noi!

A che serve un ente del genere?
A dire che una delle due province molisane non va eliminata, perché si perderebbero posti per politici che nella vita non fanno altro?

I carrozzoni voluti dagl’italici peones, perché dovrebbero essere eliminati?

Ma adesso interverrà Super Mario, che per mantenere lo status quo, vorrebbe eliminare alcune feste:

Fosse la volta buona che ci liberassimo del Natale?
Almeno di quello proposto Cristianamente anche dal modo di comportarsi del partito Chiesa Cattolica?

E non parliamo della nascita di Gesù Cristo, l’unico ad avere i giusti attributi, tanto da arrivare ad accettare responsabilmente il trattamento a lui riservato dalla classe politica del tempo!
(Vola lo spread, Moody’s ci declassa. E Monti ora vuol cancellare le feste – IlGiornale.it).

Se eliminassimo anche tutte le altre feste, utili solo a ridurre il prezzo della benzina per chi va in vacanza, costringendo poi chi lavora a pagarla a prezzo maggiorato?

Ma non si parla da tempo di ridurre gli sprechi?
Non si dice, (anche con l’ultimo articolo sopra mostrato), che si deve lavorare di più per tornare ad avere un minimo di ricchezza?

Così si aiuta l’economia?
E’ giusto compiere questo “nobile gesto” secondo le modalità messe in atto da chi si organizza per creare un gruppo come i “Disoccupati Organizzati”, presenti a Napoli e non solo, che ritengono di voler “lavorare”… solo il giorno del ritiro dello stipendio?

Ma finiamola!
Carnevale è finito da mesi, ma come i ponti, lunghi più di quello che si vorrebbe costruire sullo stretto di Messina, in Italia si protrae per tutto l’anno, con le conseguenze a tutti note e, piaccia o no, da tutti o quasi volute e tenute strette, a costo di reagire a mano armata, contro chi, anche o soprattutto per proprio tornaconto, vorrebbe modificare qualcosa di non modificabile, perché insito nella cultura dell’italiano medio.