Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Cronaca Di Una Normale Giornata Di Commissioni In Loco
Il mese inizia come in tutto il mondo o quasi, con il proverbiale ‘pesce d’aprile’ che però quest’anno è triste, oltreché tristo. Il danaro contante manca e se si deve delegare qualcuno a fare la spesa, con tutto il rispetto per chi che sia, difficilmente si consegna la moneta elettronica con i relativi codici d’accesso, spesso anche per il cortese rifiuto di riceverla, espresso da chi ha la destinazione di tal impegno.
Tocca anche a chi scrive uscire e ciò per altro avviene, nel pieno rispetto delle regole, perché la fortuna di operare in smart working, prevede che il tempo tolto al lavoro possa venir recuperato durante la medesima giornata, cosa che deve accadere per forza, per non trovarsi in arretrato il giorno successivo. L’uscita mostra tutta la sua normalità, atteso che in paese quasi nessuno stia in casa, avendo dalla sua una infinita serie di ragioni che giustificano tal comportamento. Il centro storico di gambatesa, nonostante il blocco, brulica di voci che arrivano all’orecchio non necessariamente dalle mura delle abitazioni; così vale anche per piazza Marconi, (mez’u carmnar), corso Roma, viale Veneto, via Nazionale Sannitica ed infine via Insorti D’Ungheria ed inizio di via Aldo Moro, sede dell’ufficio postale di gambatesa da qualche anno, per merito dell’attuale amministrazione che non ha trovato di meglio per lasciarlo al centro del borgo, così da obbligare i gambatesani a muoversi con l’automobile, alla faccia di Greta e compagni. Ovviamente per poter vivere l’atmosfera descritta, ieri era necessario andare a piedi.
La foto rimessa sopra, è emblematica, ma si è voluto evitare d’infierire, atteso che per le strade sopra citate del paesello oltre ad incontrare una trentina di bipedi, non tutti in libera e giustificabile uscita, si è avuto il piacere d’incrociare almeno otto automobili che puntavano verso le più svariate direzioni. Sarebbe il caso di postare foto ed audio, ma per questa volta è preferibile soprassedere per umana pietas, già dichiarata domenica scorsa.
giunti presso l’ufficio postale, ecco che già erano presenti una decina di persone, regolarmente a distanza di sicurezza, gente che entrava in coppia all’uscita dei precedenti clienti. La medesima sorte è toccata a chi scrive ed una volta dentro, ecco l’obbligo di disinfestarsi le mani con relativo asciugarle là dove si poteva, e soprattutto l’imposizione di una mascherina che non aveva niente di carnascialesco, atteso che si sia trattato di una pezza con alle due estremità due molle che andavano fissate dietro le orecchie. La prima considerazione che è venuta in mente è stata quella che se si doveva morire per coronavirus o per mancanza d’aria da respirare, la lotta per tal scelta sarebbe stata titanica. Altro va detto poi se quelle pezze hanno fatto parte del lotto comprato dal municipio nei giorni scorsi, al prezzo di un euro e cinquanta pro capite… cosa che senza tirarla per le lunghe, sbrigata la commissione da portare a termine in quell’ufficio, ha visto chi scrive, ancor prima di uscire da quell’ambiente, strapparsi quell’aggeggio dal viso e buttarlo senza pietà alcuna, là dov’è finito. Va infatti considerato che la mascherina, chiamiamola così, consegnata ai clienti che hanno popolato l’ufficio postale di Gambatesa, veniva fornita senza alcuna protezione d’imballo, suscitando il legittimo dubbio di effettiva sterilizzazione da eventuali microbi, già presenti in loco, virus che certo non si sono presentati dicendo: “Piacere, Corona!”.
Ma Il CoronaVirus, Non Colpisce Gambatesa!
Il ritorno a casa è stato identico all’andata, in una giornata nella quale ha fatto capolino un sole, tiepido là dove batteva, a differenza del resto dell’ambiente, davvero freddo, non solo per la leggera nevicata che ha interessata Gambatesa la notte di cambio mese.
E… Dal ‘Muinicipio’ Che Ieri Era Chiuso “Per Sanificazione”?
Ne Tratteremo Domani: Come Al Solito!