Di Giuseppe Bortone
(Foto), Di Giulio Rugge
In un momento così difficile per tutti, segnalo la pubblicazione di “AMOREAMARO”, il nuovo album di MARIA MAZZOTTA, considerata una tra le più belle voci del panorama della world music europea. Il nuovo lavoro discografico è formato da dieci brani, di cui due inediti.
Un album che attraversa senza timore tutte le emozioni che l’amore può suscitare, trovando nel canto, come da tradizione popolare, la catarsi, la consolazione, la forza e la “cura”.
Videoclip della title track “Amoreamaro”
Videoclip del brano abruzzese “Scura maje”
Album completo su spotify
MARIA MAZZOTTA CON “AMOREAMARO” PORTA LA MUSICA ITALIANA NEL MONDO
Il suo album “Amoreamaro” è nella “Top10” di due importantissime classifiche internazionali:
al terzo posto della World Music Charts Europe e all’ottavo della Transglobal World Music Chart.
Pubblicato da Agualoca Records, etichetta indipendente partenopea, ma con lo sguardo rivolto verso latitudini distanti, AMOREAMARO è un’intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato.
Si va dagli stornelli ai canti di tradizione riarrangiati ed arricchiti con nuove sonorità e parole, sino alle pietre miliari che hanno lastricato la strada della grande canzone Italiana come “Lu pisci spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” portata al successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta” della grande cantautrice siciliana Rosa Balistreri. Ma il cuore del disco alberga nei due inediti in lingua salentina: “Nu me lassare”, una dolorosa ballata d’amore, un’invocazione a chi non c’è più, e la title track “Amoreamaro”, una pizzica, tradizionalmente ritmo risanatore per le “tarantolate”, che idealmente si prefigge di guarire un mondo malato.
A guidare musicalmente il tutto ci sono la fisarmonica ed il piano del malgascio Bruno Galeone, al quale talvolta si uniscono i tamburi etnici e le percussioni dell’iraniano Bijan Chemirani (in “Tore Tore Tore”) e il didgeridoo di Andrea Presa (in “Amoreamaro”).
Maria Mazzotta, è attualmente nel pieno del suo tour europeo. Si è già esibita: il cinque marzo a Marsiglia, l’otto a Boulbon, il nove a Parigi, il dieci a Vienna, il tredici e il quattordici in Slovenia, prima a Novo Mesto e poi a Lubiana, per poi tornare in Italia, a Cremella (Lc), per la rassegna “Le stagioni di Villa Greppi” organizzata da Musicamorfosi. Il tour continuerà fino al prossimo autunno e toccherà anche la Germania, la Macedonia, la Romania, la Finlandia, il Portogallo e la Spagna. Tra le date italiane sono da ricordare Alezio (Lecce, trenta aprile), Catania (due maggio), Vittoria (Ragusa, tre maggio), Roma – Auditorium Parco della Musica (otto maggio) e Trento (quattordici maggio), (pandemia permettendo, NDR).
Maria Mazzotta, coadiuvata dall’agenzia di booking e management Zero Nove Nove, ha voluto legare a questo suo ultimo lavoro discografico anche l’apertura di una collaborazione con Save the Children per raccogliere fondi da destinare a operazioni umanitarie.
CHI E’ MARIA MAZZOTTA. – Maria Mazzotta è una tra le voci più importanti del panorama folk italiano e della world music internazionale. Nella sua carriera ha collaborato con nomi del calibro di Bobby McFerrin, Ibrahim Maalouf, Rita Marcotulli, Ballake Sissoko, Piers Faccini, Justin Adams e Juldeh Camara, Mannarino, Hysni (Niko) Zela e Fanfara Tirana, Eva Quartet, Klapa Otok, Bojken Lako, Raiz, Roy Paci, Roberto Ottaviano, Raffaele Casarano, Bijan Chemirani e Mario Arcari.
Dal duemila al duemilaquindici ha fatto parte del Canzoniere Grecanico Salentino, band con la quale ha inciso sei album e partecipato ai più importanti festival di world music.
Nel suo percorso di approfondimento delle varie tecniche volali ha incontrato Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti Dhrupad Indiani, e Bobby McFerrin che la sceglie per duettare nell’edizione duemilaotto del “Bari in Jazz”.
Volgendo lo sguardo ad est si appassiona alla musica balcanica e a soli ventun anni inizia una ricerca musicale con vari musicisti di diverse nazionalità (greci, albanesi, macedoni, croati, rumeni, bulgari e tzigani che incontra nei suoi numerosi concerti). Da qui nasce il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo “Hasa-Mazzotta”.
Nel duemilasei fa parte dell’Orchestra Notte della Taranta diretta dal M° Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal duemilaundici al duemilaquattordici è voce solista della stessa con la direzione del M° Ludovico Einaudi, del M° Goran Bregovic e del M° Giovanni Sollima.
Dal duemilatredici collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli “Mediterraneo”, “La jota e la taranta”, “Cardia”, “Dos Tierras” esibendosi in diversi teatri nel mondo tra i quali Teatro Olimpico di Roma, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro del Canal di Madrid, Suzanne Dellal di Tel Aviv. Nel duemilaquindici partecipa come cantante nella nuova pellicola di Carlos Saura “La jota”.
Ha cantato in festival e rassegne in tutto il mondo, tra questi: Womad (Australia, Nuova Zelanda, Uk), GlobalFest (New York), South by Southwest (Texas), Small World Music Festival (Canada), Rainforest (Malesia), TarabTanger (Marocco), Soglie (Arabia Saudita), Womex (Grecia), Babel Med Music (Francia), Les Suds a Arles (Francia), Sete Sois Sete Luas (Portogallo e Spagna), Karneval der Kulturen (Germania), At-tension (Germania), Festival Mito (Milano).
“AMOREAMARO traccia dopo traccia (Guida all’ascolto)
01- VORREI VOLARE / BALLATA DELLA PRESA DI COSCIENZA
(Trad. / R.Durante – D.Durante)
Si tratta di due stornelli, che nella tradizione sono una forma musicale utilizzata per comunicare qualcosa che solitamente in pubblico non si può comunicare, come una dichiarazione d’amore o, al contrario, delle offese.
“Vorrei volare” é uno tra gli stornelli d’amore tradizionali più conosciuti in Salento.
“Ballata della presa di coscienza” è invece scritto da Rina Durante, una scrittrice salentina che negli anni 70 descriveva la condizione sociale della donna in Salento.
02- SCURA MAJE (Trad.)
Brano tradizionale abruzzese, conosciuto anche come “Il canto della vedova”. É la disperazione per la perdita dell’amore, tanto che la moglie vorrebbe morire nelle braccia del marito defunto.
03- NU ME LASSARE (M.Mazzotta – B.Galeone)
Primo inedito del disco. Una ballata d’amore in salentino, il desiderio di «ritrovare» qualcuno che non c’é più.
04- ROSA CANTA E CUNTA (Rosa Balistreri)
Un omaggio a Rosa Balistreri. Racconta la sua storia: la sofferenza, la fame, la sopraffazione dei padroni, la rabbia per le ingiustizie della sua terra. Ma anche la non rassegnazione, il desiderio di restare quel che si è, di mantenere la propria dignità.
05- NO POTHO REPOSARE (S.Sini – G.Rachel)
É una canzone d’amore sarda scritta nel 1920 ma oramai considerata un classico della canzone tradizionale dell’isola. Racconta della fragilità dell’amore che è tenero come un bambino: “Se mi fosse possibile ruberei lo spirito invisibile dell’angelo, prenderei il sole e le stelle del cielo e creerei un mondo bellissimo per te, per poterti regalare ogni bene”.
06- TORE TORE TORE (Trad. – el. M.Mazzotta, B.Galeone)
Una ninna nanna in griko o grecanico (lingua minoritaria parlata nei comuni detti della Grecía Salentina, risalente probabilmente al periodo bizantino). Il testo in salentino è inedito, scritto appositamente per questa versione del brano, mentre quello grecanico (tradizionale) è stato adattarlo musicalmente su un tempo dispari, tipico dei balkani, proprio per creare un ponte, un legame più stretto tra queste due terre.
07- LU PISCI SPADA (D. Modugno)
Famosissimo brano di Domenico Modugno, ispirato alla pesca del pesce spada che fino agli anni 50 si praticava nello stretto di Messina. Una volta presa la femmina, i pescatori aspettavano il maschio che per istinto non abbandonava la compagna ma si lasciava morire con lei. Un amore unico ed esclusivo, il modello romantico dell’immaginario femminile, almeno del sud Italia, in un passato non tanto lontano.
“Ma l’esclusività oggi – spiega la Mazzotta – talvolta ha ben altre conseguenze, spesso irreparabili”.
08- BEDDHA CI STAI LUNTANU (trad.)
Brano tradizionale salentino, una delle poesie d’amore più belle. Qualcuno, da molto lontano, parla al suo amore e dice: “bella, se sei lontana e vuoi vedermi affacciati alla finestra di ponente, se hai freddo sono i miei sospiri, se hai caldo è questo mio cuore che arde, se vedi onde in mare non le temere, sono le mie lacrime, fiumi correnti, e se senti voci e lamenti, sono io che ti chiamo, e tu non mi senti”.
09- AMOREAMARO (M.Mazzotta – B.Galeone)
E’ il secondo inedito del disco. Un canto al “mondo malato” che si tenta di guarire con questa pizzica, tradizionalmente usata per curare le donne “tarantate”, simbolicamente morse dal ragno, ma realmente affette da una sorta di depressione. “É quello che cerchiamo di fare con questo brano – spiega Maria Mazzotta – cerchiamo e sperimentiamo le diverse possibilità di vibrazione, del corpo strumento e della terra, per scatenare una reazione, provocare il caos che riporta alla quiete, all’equilibrio”.
10- TU NON MI PIACI PIÙ (M.Castellacci – D.Gribanovski)
Un omaggio alla grande Gabriella Ferri e un ideale chiusura con il lieto fine: il riscatto di chi si libera, con dignità, dal dolore di una storia finita e guarda avanti.
Nell’album hanno suonato:
Maria Mazzotta – voice, tamburine
Bruno Galeone – accordeon, piano
Bijan Chemirani – zarb, percussions (nella traccia nr.6)
Andrea Presa – didgeridoo (nella traccia nr.9)