Comunicato Dell’Università Delle Generazioni
(Audio), Dai Dischi Di Vittorio Venditti
In occasione del centocinquantanovesimo anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia (17 marzo 1861-2020) l’Università delle Generazioni ha ritenuto di dover proporre le seguenti riflessioni, pure nel contesto dell’attuale emergenza nazionale per l’epidemia-pandemia del “coronavirus”.
Viva le mille e una Italia!
In queste settimane di forti restrizioni domiciliari a causa dell’epidemia-pandemia del “coronavirus”, l’Università delle Generazioni sta ricevendo, specialmente dall’estero, numerosi messaggi di apprezzamento o di commento sul comportamento degli Italiani i quali reagiscono in vari modi, spesso contraddittori, a tale situazione particolarissima e del tutto inedita per tutte le nostre generazioni. Ne sa qualcosa chi ha vissuto una guerra nel passato e la sta vivendo nel presente in tante parti del pianeta.
VIVA L’ITALIA DI MARGRIT BERGER
Un messaggio-prototipo tra quelli ricevuti è il seguente, pervenuto dalla Svizzera tedesca (Cantone di Berna) a firma dell’architetta Margrit Berger.
“A tutti gli amici Italiani! Sono felice perché ho sentito gli Italiani cantare dai balconi. Il “coronavirus” è sconfitto dalla meravigliosa coesione degli Italiani. Un popolo meraviglioso con tanta cultura e cuore! Adoro questa gente simpatica! Mille grazie a nome di tutti coloro che sono depressi in tempi difficili! Abbraccio l’Italia e la sua gente!”.
Che dire? Grazie infinite alla gentilissima e generosa signora Berger e a tutti coloro i quali hanno voluto solidarizzare con l’Italia e gli Italiani in questo difficilissimo momento che, purtroppo, si sta estendendo, dopo la Cina, in molte parti del mondo. Siamo assai lieti che all’estero siamo visti o percepiti con tanta simpatia. Ma pure noi Italiani amiamo tutti. Generalmente e salvo eccezioni, siamo noti per amare tutto il mondo, per essere “Italiani brava gente” (che è più di un luogo comune). Amiamo indistintamente tutti i popoli del mondo. E solidarizziamo pure noi con coloro i quali, specialmente in questo drammatico periodo, sono alle prese con il “coronavirus”. Oppure anche con il “coronavirus”. Insieme però, insieme possiamo debellare tale killer spietato e subdolo. Insieme possiamo allearci contro ogni altro futuro virus!
VICINI A CHI SOFFRE E MUORE
L’Università delle Generazioni comprende bene coloro che cantano alle finestre e ai balconi. Coloro che ripetono “flashmob” di qualsiasi genere (anche luminosi). Sono spontanei, creativi, legittimi. Servono anche per darsi coraggio, per darsi speranza. Per esorcizzare. Tuttavia, bisogna pensare pure e soprattutto a coloro i quali, in Italia e nel mondo, non hanno affatto voglia di cantare poiché hanno familiari ed amici nelle camere di rianimazione dove lottano per sopravvivere, attaccati mortalmente dal coronavirus o da altre patologie. E proprio per il “coronavirus” ci sono tanti morti che, in molte località, non c’è ancora il tempo e il modo per seppellirli o per cremarli. Situazioni davvero terrificanti. Da vera guerra o pandemia!
Ci sono zone, ad esempio in Italia, come a Bergamo, così come in quasi tutta la Padania, dove il virus ha colpito pesantemente e dove si fatica assai a ricoverare e curare i tanti, troppi malati critici. Si dice, appunto, che siamo come in guerra o che il coronavirus fa tanti morti come in un terremoto o in altra catastrofe. Ma dove è la solidarietà nazionale? … Dove è la solidarietà internazionale?… Nel dolore si conoscono i veri amici. E l’Italia, a quanto pare, sembra avere pochi amici di fatto. Le belle parole si sprecano. Non si è ancora capito bene (e la Cina sembra lontana!) la realtà del killer silenzioso e invisibile che si espande oltre ogni confine nazionale. Forse il mondo è abituato ed è abile a dare la caccia ai cosiddetti terroristi. Le grandi potenze sono brave a fare le guerre, ma siamo però meno bravi ad affrontare e a sconfiggere insieme un “virus-killer”.
VIVA L’ITALIA A GERUSALEMME
Ma, ancora, grazie infinite a Israele che sulle mura della città vecchia di Gerusalemme (e di qualche altro luogo) ha scritto (in gigantografia, accanto al tricolore italiano) “Italy, Jerusalem Stands with you” (Italia, Gerusalemme sta con te) anche se Israele ha bloccato i voli provenienti dal nostro Paese. Un Paese, il nostro, che tratta gli ebrei e lo Stato di Israele sempre e comunque con i guanti bianchi. Eppure …
La solidarietà a parole aiuta, ma la solidarietà concreta sarebbe ancora meglio. In quale scuola o università viene insegnata la vera solidarietà?… In futuro ci sarà maggior bisogno di una vera e propria educazione alla solidarietà operativa. La pedagogia individuale e sociale del dopo-coronavirus dovrà essere più fattiva e lungimirante. Salvifica. Ma, passerà! Tutto passa prima o poi. Andrà comunque bene. Grazie agli eroi. Perché abbiamo sempre bisogno di eroi, di cirenei, di coloro che si sobbarcano il maggior peso?…
# ANDRA’ TUTTO BENE
Ma, grazie a tutti coloro i quali, specialmente bambini, hanno disegnato un arcobaleno con la frase “# andrà tutto bene” e, comunque, grazie a tutti coloro che hanno suonato e cantato sui balconi e alle finestre, esponendo la bandiera tricolore e le luci serali. Grazie a tutti coloro i quali messaggiano pensieri gentili ed incoraggianti. Grazie a chi ci strappa un sorriso o una buona riflessione. Tutto aiuta a non cadere in depressione in queste settimane di quarantena. Vogliamoci bene e, in particolare, diamoci da fare per stare vicini alle persone più fragili e, soprattutto, a prepararci per un futuro veramente migliore.
Grazie a tutti coloro i quali rispettano diligentemente e disciplinatamente la consegna di restare in casa, senza fare i furbetti del cane o di altri allontanamenti illeciti e persino azzardati per la salute pubblica. Noi Italiani siamo solitamente ricchi di cuore e di fantasia, ma anche ricchi di contraddizioni e ipocrisie! Riflettiamo e miglioriamoci. Abbiamo molte potenzialità geniali. Usiamole per contribuire a salvare noi stessi e l’universo-mondo!
LE MILLE E UNA ITALIA DI GIOVANNI ARPINO
L’Italia è una nazione multipla e raramente sa essere veramente una. Pure in questo difficile periodo noi italiani, nel bene e nel male, sappiamo essere il tutto e il contrario di tutto. Siamo ancora e sempre quell’incorreggibile (sempre nel bene e nel male) popolo de “Le mille e una Italia” vista dallo scrittore Giovanni Arpino (1927-1987) nel libro omonimo, pubblicato da Einaudi nel 1960 in vista del primo centenario della sempre fragile unità italiana. Sarebbe bene leggerlo o rileggerlo. Così come tanti altri buoni libri. Specialmente quelli più lungimiranti e rivoluzionari.
<< Un’Italia diversa dai libri di scuola – ha scritto Arpino in una nota al testo – Un’Italia imprevedibile e piena di speranza>>. E allora, diciamo noi, aumentiamo la speranza con gesti utili a noi stessi e agli altri!
LE MILLE E UNA NOTTE
Il titolo “Le mille e una Italia” ricalca quello della famosa raccolta di racconti arabo-persiani “Le mille e una notte” (risalente al nono-decimo secolo dopo Cristo) quando la principessa Shahrazad si ingegnò a narrare una storia per notte al fine di salvarsi la vita dal suo sanguinario ed implacabile tiranno (che oggi, potremmo identificare nel devastante killer Covid-19). Ma “Le mille e una notte” sono pure un simbolo della disunità dei popoli arabi ed islamici in genere, nonostante abbiano una medesima importante fede religiosa ed una stessa grande cultura di riferimento. Dobbiamo aiutare questi popoli (quasi sempre in guerra) a trovare motivi di pace e di cooperazione tra loro e con il resto del mondo. No only business, please!
LE MILLE ED UNA EUROPA
“Gli amici si vedono al momento del bisogno!” sentenzia un antico proverbio. Da sempre l’Università delle Generazioni ha ammonito sul fatto che, pur essendo una buona base di partenza, il MEC (mercato europeo comune) o la CEE (comunità economica europea), insistere soltanto sull’economia avrebbe portato l’Europa a situazioni assai critiche, vicine alla rottura. Ed eccoci … il Regno Unito ha lasciato la UE (unione europea) e sono sempre più insistenti le egemonie, i sovranismi, gli egoismi e le spinte centrifughe. A chi giova?…
Appare chiaro che per tenere viva ed efficiente la CASA COMUNE dell’Europa unita ci voglia ben altro cemento, che non può essere soltanto o in netta prevalenza l’economia e la finanza. Una vera unione non si basa unicamente su una società di affari ed affarismi. Ci vuole molto di più. Lo stanno evidenziando le problematiche innescate dall’epidemia-pandemia del coronavirus. Al momento del bisogno gli Stati europei sono tra loro in forte carenza di solidarietà non solo istituzionale ma anche umana e sociale! Bisognerà rivedere molto bene il tutto! Pure la globalizzazione è fondata sullo sfrenato primato dell’economia, messo comunque in ginocchio da un microscopico virus!… Bisogna correre ai ripari e RIPENSARE IL MONDO !!!
UNO NESSUNO CENTOMILA DI LUIGI PIRANDELLO
Pregi e difetti dell’essere “uno, nessuno, centomila” (come argomentava Luigi Pirandello, poi Premio Nobel per la Letteratura, nell’omonimo romanzo iniziato nel 1909 e pubblicato nel dicembre 1925). Quella del protagonista Vitangelo Moscarda è la storia di una consapevolezza che si va man mano formando. La consapevolezza che l’uomo è UNO e che la realtà non è oggettiva.
Così passa dal considerarsi unico (UNO) per tutti al concepire che egli è un nulla (NESSUNO) e, quindi, alla consapevolezza di se stesso nel rapporto con gli altri (CENTOMILA). Così, la realtà perde la sua soggettività e si sgretola nell’infinito vortice del relativismo.
VIVA L’ITALIA DI FRANCESCO DE GREGORI
Poco citata è (invece e purtroppo in questo periodo di “coronavirus”) la canzone di Francesco De Gregori “Viva l’Italia” (ottobre 1979) il cui testo letterario l’Università delle Generazioni riporta qui di seguito in una prosa che ha però la stessa valenza dei celebri versi, specie se la si canta nella nostra memoria: << Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer e l’Italia del caffè, l’Italia derubata e colpita al cuore. Viva l’Italia, l’Italia che non muore. Viva l’Italia presa a tradimento, l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura. Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.
Viva L’Italia – Francesco De Gregori
Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare, l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare, l’Italia metà giardino e metà galera. Viva l’Italia, l’Italia tutta intera. Viva l’Italia, l’Italia che lavora, l’Italia che si dispera e l’Italia che s’innamora, l’Italia metà dovere e metà fortuna. Viva l’Italia, l’Italia sulla luna. Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre, l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste. Viva l’Italia, l’Italia che resiste!>>. Non ci resta, quindi, che RESISTERE RESISTERE RESISTERE come in tanti altri momenti della nostra Storia nazionale!
LO SFORZO SOVRUMANO DEL SISTEMA ITALIA
Un GRAZIE davvero infinito deve andare, altresì, a tutti coloro che, dentro e fuori il sistema sanitario, in vari e innumerevoli modi, stanno producendo uno sforzo, spesso sovrumano, nel cercare di guarire quante più persone possibile. Ma GRAZIE anche a tutti coloro che si stanno prodigando nel sostenere logisticamente tale lotta senza quartiere e senza lasciare nulla di intentato per la vittoria finale.
Tutto è mobilitato per cercare di gestire una situazione di allarme e di emergenza (come in una vera e propria guerra contro un killer invisibile quanto micidiale) … dal sistema sanitario al sistema politico-amministrativo, dalle forze dell’ordine e dalle forze armate al sistema socio-economico-culturale affinché ci sia il minor numero di disagi e di disguidi possibile. Un GRAZIE a tutti i lavoratori che sfidano la paura del coronavirus! Il prossimo Primo Maggio è riservato maggiormente proprio a questi nostri lavoratori-eroi!
E POI C’E’ IL POPOLO DENTRO CASA
Un pensiero va pure e sicuramente a tutto il popolo rintanato o confinato in casa. Non tutti sono abituati a stare per così lungo tempo senza poter uscire liberamente. In particolare i bambini. Ad ognuno va un pensiero di affetto e di considerazione. Grazie, in particolare, a tutti coloro che pregano e si ingegnano pure per tenere unite e attive le comunità dei fedeli. La fede, mai come oggi, può essere importante. Tutto sommato, pure per questa fede, abbiamo la sensazione e la speranza che andrà tutto bene, appunto. Siamo certi che tutti questi sacrifici nazionali vadano a buon fine, alla vittoria finale. E comunque niente sarà più come prima.
Così potremmo usare almeno un po’ di tutto il tempo disponibile, in queste settimane dello stare in casa, proprio per pensare a preparare il “dopo-coronavirus” per un mondo veramente migliore, più umano, più etico, riequilibrato ed armonioso. Potremmo cercare di trovare le giuste motivazioni e la convinta volontà per essere tutti più attenti ai valori maggiormente preziosi come la salute convincendo o costringendo i nostri governanti a ripristinare un servizio sanitario equo anche territorialmente, senza cittadini di serie A e di serie Z … lasciamo l’AZ alla sigla internazionale dell’Alitalia!
PREPARIAMOCI PER UN MONDO MIGLIORE
Infatti, non avremo sofferto inutilmente così reclusi in casa per settimane né le decine di migliaia di persone saranno morte invano se tutta questa esperienza difficile ci avrà migliorati dentro e fuori, facendo fare pure un utile balzo in avanti a tutta la Nazione e, insieme agli altri, a tutta l’Umanità. Un deciso balzo etico ed umanitario.
La sofferenza solitamente ha due uscite, due risultati: la bontà o la cattiveria, o si diventa più buoni o ci si incattivisce ancora di più. Cerchiamo di scegliere la via della bontà e possibilmente dell’Armonia. In queste settimane di sosta forzata, cerchiamo di riflettere bene, di lavorare interiormente per cercare le migliori soluzioni affinché noi stessi, per prima, possiamo migliorarci e così migliorare almeno il mondo attorno a noi, il nostro ambiente. Se ognuno, alla fine di questa drammatica esperienza, riuscirà a trovare le giuste motivazioni e l’adeguato impegno personale e sociale, allora tutto il mondo, tutto il pianeta, tutta l’Umanità sarà migliore. Più forte per affrontare sfide sempre più aggressive e vitali per il nostro pianeta.
COMINCIAMO CON IL DONARE IL SANGUE
Nella troppo impegnativa emergenza socio-sanitaria, ci stiamo dimenticando che la gente si ammala ancora delle usuali patologie, cui urgono e sono preziose le trasfusioni di sangue. Nella quarantena imposta all’intera Nazione (non solo italiana) sta diminuendo la donazione di sangue, per problemi ed impedimenti logistici. Non bisogna interrompere assolutamente i normali flussi delle donazioni. L’esortazione ai donatori è, quindi, di mettersi in contatto con le associazioni di riferimento per concordare le donazioni.
Anzi, questo è proprio il momento per coloro che non sono ancora donatori di predisporsi alla donazione volontaria, la quale è molto utile prima di tutto a chi dona poiché lo tiene ben monitorato. E non è cosa da poco. Ma vuoi mettere la soddisfazione di salvare una o più vite con la donazione del proprio sangue?!…
LA SOLIDARIETA’ AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Chi ha veramente buona volontà trova da se stesso come e dove incanalare e dedicare la propria forza altruistica. Quindi, poche parole e molti più fatti. Si suole dire che “con gli occhi non si vede”. Ci vogliono gli occhi dell’anima e dell’amore per vedere là dove c’è bisogno di intervenire utilmente. Si vede persino l’aiuto che non viene chiesto, oltre il silenzio sofferente! E se, guardandoci attorno, non riusciamo a vedere chi ha bisogno di aiuto, allora affidiamoci alle migliaia e migliaia di associazioni di volontariato nazionale ed internazionale, prima tra tutte la Protezione Civile. C’è volontariato per tutti i gusti, vocazione, indole e predilezione, in ogni paese o città! In particolare, monitoriamo e aiutiamo gli anziani, specialmente quelli più avanti con l’età e le persone che vivono da sole o nelle campagne, anche quelle più sperdute!
Le nostre attuali generazioni hanno un compito ed una missione tanto importante quanto straordinaria: cercare di sanificare, bonificare l’intero mondo da tutti quei “virus” biologici e mentali che impediscono la serena esistenza delle persone e dei popoli. Essere solidali oggi può significare (e significa) intraprendere pure professioni che aiutino le persone ed i popoli a liberarsi delle scorie di un passato conflittuale per armonizzare le comunità e per igienizzare fisicamente quanto può ancora produrre malattie che, con la globalizzazione, possano di nuovo minacciare ed invadere il mondo. Ma c’è anche lo Spazio astrofisico da conoscere e utilizzare al meglio. Un compito arduo ma necessario! Urgente! Ma ce la possiamo fare. Insieme. Alla grande!
LA LETTERATURA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
E’ pensabile che, tra le innumerevoli espressioni individuali e sociali che sta producendo la forzata quarantena, ci sia pure la scrittura, la quale rappresenta sempre una ottima auto-terapia, specialmente contro la noia o addirittura contro gli agguati della depressione. Ma è anche utilissima come testimonianza storica, per raccontarci e tramandarci alle future generazioni. La scrittura non è soltanto quella con la penna o la tastiera del computer. La scrittura è anche fotografica, videografica, artistica, musicale e così via.
Infatti, raccontare fa bene a sé stessi ed è utile al futuro poiché chi verrà dopo di noi potrà sapere come siano andate le cose “ai tempi del coronavirus” in ogni angolo del mondo. Chi sopravviverà ne vedrà delle belle! E sarebbe necessario che tutte le espressioni narrative (diari, romanzi, storiografie, pitture, foto, video, musica, ecc. ecc.) possano trovare non soltanto una pubblicazione adeguata, ma anche un apposito luogo (museo?) dove raccogliere almeno buona parte di ciò che è stato prodotto da ognuno di noi. Ci aspetta un futuro di grande impegno per custodire ma soprattutto per cambiare o ripensare la nostra vita individuale, sociale e globale. E’ molto probabile che, vinto il coronavirus, l’Umanità conosca un nuovo Umanesimo e un rinnovato Rinascimento! Come lo è stato dopo precedenti epidemie storiche.
BUON FUTURO ITALIA … BUON FUTURO MONDO !!!
L’Università delle Generazioni, perciò, invita tutti a riflettere e, in particolare, a porsi il tema-problema della importanza della vita in generale, della salute individuale e sociale ma specialmente la necessità di realizzare la migliore etica salvifica e l’Armonia senza la quale l’Umanità rivivrà ancora (e forse con più recrudescenza) periodi simili a questi del coronavirus e di altre guerre così devastanti da far desertificare il nostro pianeta!
Teniamo bene in mente: è concreto il rischio che, per un motivo o per un altro, l’Umanità possa sparire dalla faccia della Terra! Stiamo sempre in allerta! E prendiamo, quindi, urgenti misure e severi provvedimenti! Ci vuole una intera generazione decisiva per il miglior cambiamento possibile!
BUONA VITA ITALIA … BUONA VITA MONDO !!!