Di Marco Frosali
Fuga Dall’Abbottamento Mediatico
I primi tepori primaverili di quest’anno iniziato sotto il cattivo segno del coronavirus, stimolano la voglia di evadere dal mosciore creatosi a Roma a seguito della conseguente psicosi che, ad ogni buon motociclista, ha francamente frantumato gli zebedèi. Dopo ben due inutili blocchi consecutivi del traffico che ci hanno costretto ai box, quale migliore occasione di fare un bel giretto sgranchiante? Dopo la messa a punto e il cambio di olio effettuato circa un mese fa, il Rondone ora parte al primo colpo, desideroso di macinare un po’ di chilometri in barba a Greta Thunberg e al coronavirus!
Partiti verso le nove e mezza di domenica 8 marzo, dopo aver messo benzina e percorso il Raccordo Anulare, passiamo da Cesano e Anguillara per giungere alle dieci e mezza nella piazzetta di Trevignano, dove colgo l’occasione per salutare alcuni amici del gruppo facebook delle Teste di Guzzi, ex Guzzisti Anonimi.
Qui, oltre a due vecchie conoscenze (Davide e Stefano) incontro altri quattro nuovi compagni di giro in sella alle loro moto, uno con moglie al seguito. Dopo i saluti, le presentazioni e qualche chiacchiera prendiamo un caffè al locale baretto
per poi dirigerci un po’ più avanti sul lungo lago, dove erano presenti numerose persone, tra le quali sub, intenti ad immergersi nelle limpide acque e appassionati di modellismo con veloci motoscafi radiocomandati in miniatura.
Qui scattiamo una foto di gruppo prima alle sole moto,
poi tutti insieme!
Nella prosecuzione del giro verso Anguillara, io e il Rondone ci stacchiamo dal gruppetto, salutando a colpi di clacson e proseguiamo in solitaria verso Montefiascone dai miei amici
e da dove, dopo pranzo, ripartiamo per fare ritorno a Roma. Stavolta allunghiamo un po’ il percorso passando da Vetralla e dirigendoci verso Blera; da qui, alla piccola frazione di Civitella Cesi, arroccata su un costone tufaceo, nella cui piazzetta centrale è presente un piccolo castello medioevale, salito all’onore delle cronache poco tempo fa, in quanto messo in vendita dal demanio.
Dopo circa dieci minuti di visita (il borgo è veramente piccolo) io e il Rondone ci avviamo per fare ritorno verso Roma, procedendo per una strada indicata da Google Maps, ma dopo poche centinaia di metri ci rendiamo conto che ‘qualquadra non cosa’… la strada era sterrata e con brecciolino, ma il passaggio di un paio di auto e un pulmino di una squadretta di calcio mi fa pensare che la strada sia sterrata per un breve tratto, cosa che mi fa intendere anche un signore che stava raccogliendo asparagi e a cui ho chiesto indicazioni… peccato solo che fra sassi, fango, buche, brecciolino e cani pastore maremmano, a calci e mozzichi riusciamo a raggiungere la strada asfaltata dopo circa otto chilometri percorsi al massimo a trenta all’ora!
Una tappa della Parigi-Dakar a questa Civitella Cesi-Tolfa, je spiccia cas’a!
Meno male che il Rondone è riuscito a rimanere stabile e a portarmi dall’altra parte senza grossi problemi e senza perdere pezzi lungo la (chiamiamola così) strada, nonostante la stazza!
Ultimo tratto e alle diciannove facciamo ritorno a casa dopo aver percorso in totale poco più di duecentocinquanta chilometri.
Al prossimo giro!