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Attenti Alle Truffe

Di Vittorio Venditti
(Foto), Dal Municipio Di Gambatesa

Repetita Iuvant

Ormai è chiaro: non chi ‘partecipa’, ma le imprese che sanno prendere iniziativa, vengono premiate; capita anche a Gambatesa. Approfittando però di una proposta per una volta seria, lanciata via whatsapp dal municipio locale così come di seguito riportata, verranno ribadite le domande frequenti con relative risposte, spesso, troppo spesso, poste a chi scrive, non in qualità d’indegno giornalista, ma in quanto dipendente nel campo dell’energia elettrica. Andiamo per ordine:

Locandina

“28/02/20, 9:48 AM – Municipio Di Gambatesa:
*Giovedì 5 Marzo 2020 dalle ore 17:30 alle ore 19:30* presso la Biblioteca comunale di Gambatesa si terrà un incontro informativo, tenuto da *ADOC Molise* (Associazione Difesa Orientamento Consumatori), che ha come finalità quella di fornire ai cittadini un’adeguata conoscenza dei propri diritti in materia di energia e gas, aiutarli a difendersi dalle pratiche commerciali scorrette e supportarli nella soluzione di ogni problematica relativa alle utenze di luce e gas e di orientarli sulle diverse offerte commerciali.

_L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza._

Passaparola 🗣️”

Tenendo sempre presente che fra il truffatore ed il truffato è quest’ultimo a gestire il banco, passiamo a quanto promesso sopra, nella speranza: “A: Di rendere un utile servizio nel tempo; “B”: di diminuire il numero di telefonate che spesso si rivelano ripetitive in ordine alle domande, ma soprattutto in riferimento agli interlocutori.

1°: E’ obbligatorio lasciare il ‘Servizio Elettrico Nazionale’, vale a dire quello a maggior tutela o se preferite il vecchio servizio Enel?
– No. Ciò vale almeno fino al trentuno dicembre duemilaventuno, salvo ulteriore proroga all’italiana. Chiunque, nel presentarsi a casa vostra o solo per telefono, esordisce paventando tal imposizione, vi sta truffando.

2°: Che differenza c’è fra il servizio a maggior tutela e quanto proposto dal mercato libero, ‘Enel Energia’ compresa?
– Il servizio a maggior tutela, lo dice quest’ultima parola stessa, tutela gli utenti in quanto tali ed è comunque coperto dallo Stato, vedi quanto si può leggere attorno alla voce in bolletta denominata ‘Oneri Di Sistema’. Le compagnie che operano nel libero mercato, sono a tutti gli effetti società private che agiscono praticamente come le compagnie d’assicurazione, le banche, le società che operano in telefonia o nella vendita di carburanti al di là del metano ecc. Queste aziende, generalmente propaggini di banche et similia, non hanno alcun obbligo di tutela dei loro clienti, (non più utenti), al di là di quanto imposto nel contratto che i clienti giustappunto stipulano, spesso senza dare una sia pur minima occhiata le clausole per le più svariate ragioni. A voi che leggete, ogni possibile deduzione.

3°: Allo stato attuale, qual è la soluzione migliore per poter avere un servizio di distribuzione di energia elettrica, pagando il giusto e senza avere ulteriori pensieri?
– Quello che il cliente decide di acquistare. Come detto sopra, ognuno è artefice della propria fortuna, cosa che vale da che mondo è mondo.

4°: E’ un buon investimento scegliere l’accoppiata luce-gas?
– E’ come quando si fa la spesa nel supermercato senza voler perdere tempo: si acquista ciò che serve, tenendo conto del fatto che quanto si risparmia da un lato, viene caricato su altra merce. Se si vuole risparmiare davvero, bisogna saper cogliere l’attimo, tenendo però conto del tempo che si perde per girare i negozi di proprio interesse, oltre al dispendio di carburante per muoversi con l’auto, sempre che non si decida di comprare in Rete, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che il caso impone.

5°: Ma si deve far tutto necessariamente in solitaria?
– Da un po’ di tempo anche in Italia stanno nascendo gruppi d’acquisto più o meno conosciuti, più o meno di provata serietà d’azione, associazioni che si occupano di spuntare giorno per giorno il miglior prezzo per ciò che si vuol comprare. Questo sistema è applicato all’energia elettrica, al gas, ma anche ad ogni bene primario come cibo et similia e nelle grandi città è messo in pratica da interi condomini, come da quartieri: basta iscriversi al gruppo che si ritiene valido ed in base alle regole che i soci si sono date, si riesce a spendere meno possibile, sulla base della capacità contrattuale di chi, per l’insieme, si fa tramite con le controparti che vendono i beni in tema. Se la cosa è portata avanti seriamente, si riesce addirittura a stare sotto i prezzi ufficiali, vedi quanto accade ad esempio in Danimarca, dove esiste una compagnia telefonica virtuale che ha talmente tanti clienti, da riuscire a tener testa alle società del ramo, in possesso delle infrastrutture di telefonia che l’azienda virtuale appena citata affitta, traendo comunque i naturali profitti, vitali per essa stessa.

Può Bastare?