Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Cronaca Di Un Giorno Normale: Non Certo “Un Bel Giorno”
“Repetita… ‘juventus’”. E se lo dichiara un interista… CAMPOBASSO, 25 novembre 2019. – Il fatidico giorno è ‘tornato’: vado a giudizio per la seconda volta per il medesimo capo d’imputazione per il quale sono stato già assolto e paradossalmente lo faccio da imputato contento, atteso che debba ringraziare chi mi ha rinviato a giudizio la prima volta per l’appunto, perché il ventitré giugno duemiladiciassette, per Gambatesa girava il dire: “tanto quello non verrà rinviato a giudizio perché non ci vede!”: a Gambatesa siamo combinati così e per questo ringrazio chi, per una volta almeno, anzi, per la seconda volta, (manco fossi Franco Freda o Giovanni ventura, imputati per la Strage Di Piazza Fontana, processo per loro non ripetuto, come vuole la Legge), pur volendo operare in questo senso per ben altre ragioni, mi ha fatto il favore di trattarmi secondo l’articolo tre della Costituzione Della Repubblica Italiana, vale a dire come tutti gli altri. Al benpensante di turno che starà già obiettando che l’articolo odierno è come quello precedente, ricordo in breve che anche il processo è una ripetizione, quindi evitasse di frignare per lasciarmi tornare ai fatti:
Decreto Di Citazione In Giudizio, del 17 luglio 2018. Anche stavolta il decreto è arrivato e la data è esposta nel download. Il documento come al solito contiene il nome di chi mi aveva querelato, ma la cosa importante stavolta è che almeno non si è ripetuto lo scandalo di megalomania che potete leggere nella prima puntata di questa storia riproposta poco più sopra, alla quale vi rimando anche per il pippone politico. Ma torniamo al venticinque novembre scorso:
Tutto è iniziato con l’appuntamento alle nove e mezza di un giorno ugioso, dopo che per ben tre volte la causa era stata rinviata per varie ragioni. Il delinquente, imputato dei ‘reati ascritti’, in questo caso si è trovata di fronte una vera armata di avvocati di parte civile: non presente chi si è lamentata ed ha chiesta giustizia, (evito di descriverne gli allora ‘Allegri E Gaudiosi, Oltreché Spensierati Movimenti Giornalieri’ per il borgo e non solo, perché mi ritengo superiore a certe forme di scadente pettegolezzo), la stessa è stata rappresentata dagli avvocati Rosario Losito e… guarda tu certe coincidenze… carmelina genovese, appartenenti entrambi allo Studio Legale Avvocati Associati. Verrebbe facile la botta di sarcasmo sulla inaspettata fantasia espressa per la scelta del nome dello studio, ma… perché sparare sulla ‘Croce Rossa’?
La giudice apre l’udienza e dopo una requisitoria della P. M., durata sì e no un minuto, (pena richiesta: otto mesi di reclusione), ecco la doglianza della ‘parte civile’ che però in questo caso non ha offerti spunti da utilizzare per futuri rilievi, tipo: “centodieci e lode” o “sofferenze indicibili” ecc. Ha parlato solo Losito, ma l’altra componente di cotanto ‘Collegio Legale’ è stata sempre presente. Arringa di difesa e poi la giudice ha aggiornata l’udienza alle tre pomeridiane per il verdetto:
Sentenza n. 645-2019, del 25 nov 2019
Sentenza n. 645-2019, del 25 nov 2019
assoluzione perché il fatto non sussiste… E DUE!!!
Sentenza N 323-2018, del 22 giugno 2018
Le sentenze non si giudicano, soprattutto se derivano dall’esser stati imputati, però si pubblicano, in particolar modo e con immensa goduria quando si è parte in causa e di fronte ad un sopruso che però regala la possibilità di reagire a tempo debito come si conviene. Da ‘Delinquente Incallito e Recidivo’, sono stato al gioco per vedere, non certo di nascosto, l’effetto che fa. Tutto ciò, farà parte del conto che presenterò quando i tempi saranno maturi per agire, atteso che se fino ad ora abbia mangiate le pedine, a seguire io intenda dare scacco a chi si crede dama, essere che a suo tempo, si è permessa di gridare ai quattro venti: “… Ma oggi è un bel giorno.”
Lo scorso venticinque novembre, considerato il capo d’imputazione, riprocessato contro ogni deroga alla Legge in tema e ciò dal quale quello è derivato, non solo è stato un giorno normale perché contenente una ‘non notizia’, visto il responso che ne è derivato, ma non è stato nemmeno “Un Bel Giiorno”, dato che se i processi non si celebrano in televisione o sui giornali, allo stesso modo e per le medesime ragioni, si fa politica in tutti i luoghi ove la democrazia è sovrana, tranne che nelle aule di tribunale, dove si esercita uno dei poteri dello Stato, ma non su basi che non siano contemplate per l’esercizio di tal facoltà, almeno là dove si possa parlare di ‘Democrazia’ e ‘Civiltà’: Come classificare l’Italia?
Però, un piccolo acconto su quanto esigerò a tempo debito, me lo devo assolutamente prendere per una semplice questione di sia pur magro ristoro per quanto patito in questo più di mezzo secolo di vita, da ciò che offre la ‘Democrazia’ e la ‘Civiltà’, somministrate dai poteri che governano il ‘Bel Paese’: Tornando al pomeriggio nel quale veniva ribadita la mia innocenza, ovvero si dichiarava ancora una volta che quanto presente in queste pagine ha un fondamento di verità, si è verificato quanto più volte ho sperato: l’aleggiare in quell’aula del massimo sentimento di ‘Vera Amicizia’. Alla lettura della sentenza che mi ha restituita giustizia, la controparte non era presente; voglio dire che l’avvocato Rosario Losito era sparito, delegando al suo posto carmelina genovese, la quale per altro si era allontanata ed è stata richiamata in aula dal mio avvocato, (l’ottimo Stefano Brienza), vero guadagno importante in tutta questa storiaccia per me, in quanto vero amico, ma soprattutto professionista serio ed onesto. Letta la sentenza, chi, suo malgrado è stata lasciata sola a rappresentare chi per la seconda volta veniva sconfitta, ha abbandonata l’aula senza proferir parola, ma molto probabilmente, se avesse potuto, mi avrebbe ucciso con le sue mani; lei che è stata l’ispiratrice di cotanta inutile gazzarra, cosa che si può vedere dai precedenti nel fascicolo, cosa che non pubblico per ora per umana pietas, cosa che mi riservo di utilizzare in futuro, atteso che in diverse occasioni io abbia definiti i rapporti d’amicizia, veri, quando lo sono, (vedi il legame fra me e Stefano), falsi, quando sono infettati da ogni limitatezza, derivante dai più beceri sentimenti che nascono da certo modo di far politica che viene artificiosamente spostato dai luoghi ove dovrebbe venir proposto ad altri posti, lei, è rimasta sola, vera applicazione moderna della certezza della pena, secondo il libro Dei Delitti E Delle Pene.
Risultato parziale:
Io, a Gambatesa vivo quasi solo, ma nel resto del mondo posso vantare amici spesso più importanti, seri, capaci, facoltosi e se permettete anche più belli di me e per quanto riguarda la Bellezza, quella con la “B” Maiuscola, posso annoverare fra le fila anche diverse Donne che si possono a loro volta permettere di sfoggiare il termine ‘Bella’, sia dal punto di vista fisico che politico e morale.
Carmelina genovese, vera controparte in tema, a Gambatesa ha molti amici; così pure negli ambienti che frequenta.
Peccato che è sola!
A chiudere. Per fortuna non mi è più capitato d’imbattermi in chi utilizzo come bersaglio gambatesano un giorno sì e l’altro pure, quindi non so e sinceramente non voglio sapere come è stata vissuta quest’ennesima sconfitta dalla mia vera controparte, colei che si dichiara ‘Pubblica’ e poi non vuole accettare che la si colpisca per i suoi misfatti. Per ora, sono comunque soddisfatto del mio operato, in attesa della resa dei conti che spero arrivi prima possibile, per poi gustarmi, a tempo debito, quanto le ho sinceramente augurato più volte:
Lunga Vita Per Adeguato Soffrire.