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Ha Ragione Il Giudice

Di Vittorio Venditti

Opera Di Lecchinaggio?

Continuiamo con la saga, contro quell’ente abominevole che risponde al nome di potere giudiziario, riprendendo ed analizzando, da “Voce fuori dal coro”, quanto riportato nell’articolo che segue:

Vicenza, imprenditore condannato a risarcire i ladri a cui sparò – Quotidiano Net.

Sì, ha ragione il Giudice:
Un lavoro, quando iniziato, va portato a termine con teutonica precisione, non con italica approssimazione.

Ai ladri in questione dunque, andava inferto il colpo alla nuca, così, per non farli più soffrire, e soprattutto per evitare che per l’ennesima volta andassero a disturbare il Giudice, che avrà pure il diritto di “lavorare” in santa pace!

Tornando però seri, va detto che per la giustizia italica, si sta predisponendo la stessa cortina utilizzata durante il Ventennio per esaltare le qualità dell’orbace, definendo questo materiale “infinitamente migliore della lana”.

Chissà poi perché l’orbace era per il popolo, mentre i gerarchi vestivano lana!
Ma questa è un’altra storia.

Tornando alla Giustizia italica, oggi, come detto in altre occasioni, non esiste più univocità nel rispetto della Legge, non si è mai stati uguali di fronte alla Legge, oggi lo si è ancora meno.

Mi chiedo:
Forse il nostro imprenditore condannato, non aveva amministrato il sacramento dell’unzione degl’infermi?

E’ sufficientemente probabile.
Com’è probabile anche che il Nostro, faccia parte di coloro che, avendo una pistola, la mostrano agli amici come trofeo, dimenticando poi la ragione di tal acquisto.

Se le cose stanno così, ha ragione il Giudice, a dare una condanna esemplare, battendo sulla quantità anche il pubblico ministero.

Io no.

Al momento opportuno vedrai di cosa sarò capace, sempreché si dovesse avverare di avere un furto in casa.

Ma perché una reazione così drastica?

1°: Per quanto già la Giustizia ha fatto per me e la mia famiglia;
2°: Per quanto hanno fatto le forze dell’ordine, nel momento in cui mi sono permesso di chiedere aiuto;
3°: Per evitare una presa in giro, del tipo di quella propinata all’imprenditore vicentino.

Da quanto infatti, se derubato, finisci in prigione?
Ma dal tempo della favola di Pinocchio!

Noi no.
Noi siamo seri ed esigiamo rispetto.

A coloro che pensano di fare filosofia spicciola sulle disgrazie altrui, magari cercando di trovare delle recondite ragioni per giustificare un sia pur piccolo furto noi diciamo:

“Se ci costringete a comprare un’arma:
1°: poi ovviamente la utilizziamo, con perizia, non con superficialità;
2°: che l’arma in questione, a differenza del condannato del nord, noi non la riveliamo, così come non comunichiamo le esatte condizioni di costruzione di ciò che è nostro”.

Con ciò, mi riferisco a quella stupida legge che imporrebbe di comunicare ai municipi l’esatta piantina della propria abitazione, così, da dare la possibilità a chiunque di verificarla, ladri in primis.

A suo tempo, se disgrazia dovesse avvenire, troverete un’amarissima sorpresa, ultima cosa di cui potrete meravigliarvi.

Il ben pensante dirà:
“Ma poi ti arrestano”!

In casa mia, comando io.
Se sei insalutato ospite, non entri.
Se lo fai, non esci più come sei entrato.
Ciò, vale anche per i complici, chiunque essi siano.

E spero di essere stato chiaro.
Diversamente, vi basterà attendere.

Intelligenti pauca.