Di Vittorio Venditti
Ma A “Pagare” Siamo Noi!
Ormai lo sai che ce l’ho a morte con un certo sistema di potere, andatosi via via sempre più e meglio affermando in Italia, non certo per invidia, ma per i danni già ricevuti e che continuo a ricevere, in attesa di una reazione che, per forza di cose, a breve dovrà comunque avvenire.
Tornando perciò per l’ennesima volta sul tema, oggi vado ad analizzare l’ipocrisia del comportamento di un uomo, schifato anche dalla politica stessa:
Tal, Antonio Ingroia.
Il fatto in sé, puoi leggerlo da quest’articolo, Il pm Ingroia predica pure dal blog di Grillo – Interni – ilGiornale.it, che spiega con dovizia di particolari il contrasto che vige nell’anima di questo nuovo avventore della Mangiatoia.
A me, l’esclusivo compito di rimarcare poche cose, già accennate, semplicemente per rafforzare il mio pensiero in merito alla necessità di reagire allo status quo, costi quel che costi.
Forse sono rimasto l’unico al mondo, ma ritengo che un Giudice con la G Maiuscola, anche se prima di tutto un uomo, con pregi e difetti che ogni uomo può avere, dovrebbe tacere ogni giorno ed in ogni occasione, prima di tutto per evitare che ogni qualsiasi futuro “esaminato” possa conoscere le inclinazioni del Giudice stesso, potendo, di conseguenza, modificare l’inclinazione del giudizio, emessa nei confronti del Nostro, poi, per evitare che ogni giudizio possa essere artificiosamente interpretato dalla massa, prima del verdetto.
Un Giudice insomma, proprio per il Lavoro che deve compiere, non può esporsi così come sta facendo il signor Ingroia.
A tutto ciò, va aggiunto che i Giudici, vista la mole di lavoro arretrato che hanno, dovrebbero, non fosse altro che per questione di dignità personale, il cui valore si accentua, vista la categoria di persone di cui sto sparlando, dovrebbero evitare di perdere tempo prezioso, proprio per rientrare del lavoro arretrato, così, da giustificare i lauti stipendi a costoro corrisposti; stipendi loro dati proprio per il fatto che dovrebbero operare per il bene della collettività, non per il bene e tornaconto personale.
Quindi: I Giudici sono parziali?
Sì, e lo dico a costo di ricevere un’altra querela.
Sono parziali, perché non hanno la capacità di compiere serenamente il lavoro per cui vengono pagati;
Sono parziali, perché parlano a sproposito con i mas media, ben sapendo che questi, nella maggior parte dei casi sono prezzolati;
Sono parziali, perché non considerano il loro ufficio alla stregua di una Missione, missione per altro retribuita quanto quella di chi, eletto dal popolo, ovvero dai poteri forti che si identificano nei partiti politici, si comporta come i Giudici, vale a dire, pensando esclusivamente al proprio tornaconto personale.
Fatta salva la capacità dei politici di promettere e non mantenere, prerogativa che se machiavellicamente applicata, in un certo senso sia degna d’ammirazione, ritengo che il “solerte magistrato”, proprio per il suo status, dovrebbe essere di qualità, professionalità e morale, a dir poco: superiori se non massime.
Così non è.
Tant’è vero che se non si riesce ad ottenere giustizia, questa è una, se non la principale ragione.
Allora, che fare?
Utilizzare il proverbio in tema: “Chi fa da sé, fa per tre”, e questo sarà d’ora innanzi il mio modus operandi, di cui avverto con piacere il mio querelante di fiducia.
Chiedere il conforto dello Stato infatti, è diventato inutile, se non deleterio per chi lo fa.
Tornando però a bomba, una cosa mi consola se mi riferisco al trattamento riservato da politica e magistratura, al nostro nuovo blogger:
Il fatto che non se lo fila nessuno, anzi, che fa schifo a tutta la combriccola.
Bene! Queste sono soddisfazioni che la vita ci offre, e visti i chiari di luna…