Di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti!
Ben trovati con l’Enews 607.
Ancora in queste ore social e talk continuano le polemiche su di noi, su Italia Viva. E noi rispondiamo col sorriso più bello dicendo: bloccate le polemiche e sbloccate i cantieri. Serve il piano Italia Shock, serve subito alla ripresa. E dopo le regionali in Emilia Romagna lo presenteremo ufficialmente. Lasciamo stare la fuffa, concentriamoci sulle cose serie.
Niente litigi da parte nostra ma facciamo di tutto per dare una mano, come ho spiegato nel mio discorso al Senato sulla Legge di Bilancio che trovate qui.
Grazie ancora per i tanti commenti all’altro discorso tenuto in Senato, quello sulla separazione dei poteri, che sta raccogliendo molte visualizzazioni: segno che si può e si deve parlare di cose difficili. È segno che non è vero che si può fare politica solo con gli slogan: si può e si deve riflettere.
Qualche considerazione:
1. Qui un primo e un secondo video di Italia Viva sul lavoro fatto da Elena Bonetti sulla famiglia. Importante! Chi può gentilmente li rilanci.
2. L’accordo Fiat/Peugeot è una pagina importante dell’industria automobilistica europea. Bravo a John Elkann che ha saputo trovare una nuova strada per il gruppo torinese dopo gli anni della crisi. Onore alla memoria di Sergio Marchionne. Il lavoro lo crea chi riapre le fabbriche e produce ricchezza, non chi fa i convegni sulla disoccupazione
3. La Banca Popolare di Bari è uno scandalo, certo. Ma ancora più scandalosa è la reticenza dell’informazione a chiamare le cose con il loro nome. Chi come noi ha combattuto una battaglia sui temi della vigilanza e della trasformazione delle banche popolari è stato mediaticamente massacrato. Quando si parla di banche sembra che dire la verità sia inaccettabile: per gli aficionados, qui una mia intervista al “Corriere della Sera”, qui una intervista di Maria Elena Boschi a “la Repubblica”, qui una intervista di Teresa Bellanova a “La Stampa”. Il tempo è galantuomo, la verità inizia a farsi largo. E la vicenda Bari è – insieme alla Popolare di Vicenza – il simbolo di uno scandalo senza confini.
Un sorriso,
Matteo
Pensierino della Sera. Una mamma vede la propria bimba di 5 mesi morire in un ospedale del profondo Nord. La sua reazione è la reazione di una madre disperata. I commenti alle sue urla, al suo dolore sono commenti razzisti. Perché quella donna è nigeriana. Penso che certe pagine di dolore puro dovrebbero aiutarci a fermare un attimo il nostro frenetico correre. Fermarci per chiederci che cosa rischiamo di diventare. Quella mamma merita solo il nostro abbraccio, non lo sprezzo razzista. E, in questi giorni in cui ci avviciniamo al Natale, il pensiero va innanzitutto a tutti quei genitori che vanno avanti nonostante la perdita di un figlio, il dolore più atroce che un uomo o una donna possano vivere. Restiamo umani.
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