Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Vari Collaboratori
Il Banchetto
Come tutte le feste che si rispettino, anche la Tradizione di Gambatesa non può finire meglio.
Oggi, dopo un giorno di “riflessione”, ti racconto questo finale, ovviamente visto dalla squadra di cui ho fatto e faccio parte: la Stock 84.
Tutto è iniziato verso le diciannove dello scorso 4, quando, quasi alla chetichella, la squadra si è riunita, come fosse una “setta satanica”.
Ma che! secondo me, alla vista di quello che abbiamo mangiato e bevuto, anche Satana sarebbe scappato!
Comunque, dopo aver cominciato con qualche bicchiere di vino, (come aperitivo!), abbiamo incominciato ad apprezzare il lavoro dei nostri cuochi, degustando un generoso piatto di cavatelli, cui è seguito l’ovvio e giustificato bis.
Da dire che, squadra nella squadra, la Stock 84 racchiudeva in sè anche lo stato maggiore della C G Pelle,
che però, al momento della foto viveva ancora lo stato iniziale della sua principale attività.
L’occasione è servita anche per assegnare un nuovo “ministero”; infatti abbiamo avuto l’onore di creare il ministro della pelle precoce, nella persona di Leonardo Capozio, (il milanista).
Noterai che, al momento in cui è stata scattata la foto di cui sopra, era già ubriaco; aveva bevuto solo due bicchieri!
Continuando a descrivere il banchetto, ai cavatelli, è seguito il primo dei secondi, vale a dire salsiccia e patate al forno.
Anche in ogni banchetto che si rispetti, vale il grado che porti, per cui, a me, in qualità di presidente della C G Pelle è toccato quanto puoi vedere.
Insomma: ho fregato anche il caposquadra!
A seguire, dopo agnello ed insalata, torta e spumante, si è arrivati al punto che vedi.
Sarebbe tutto inutile, se il banchetto stesso finisse qui; infatti, dopo aver incamerate le giuste energie, da buoni gambatesani, passiamo a dissiparle.
Mentre gustavamo la torta, forse perché richiamati dai nostri schiamazzi, abbiamo visto arrivare Giovanni Carozza, Gianluca Giorgio, ed altri prodi che, imbracciato qualche bufù e sunagliera, hanno incominciato a fare maidunate a tutti, anche a sè stessi.
Ciò, dovrebbe contribuire a spiegarti qual’era il clima raggiunto.
Nel frattempo si andava avanti a risate e bicchieri di vino di ogni razza e colore, arrivando all’una e mezza del giorno cinque.
A questo punto, finiva il banchetto e cominciava il dopo-banchetto, ancor più spettacolare.
Il nucleo di irriducibili del quale mi onoro di far parte, (dodici pazzi), imbracciati gli strumenti, (di alta e bassa musica), iniziava un giro per il paese, suonando e cantando un’allegra marcetta.
Qui, per un momento desidero fermare il mio racconto, per lodare il gambatesano medio che, vista la tradizione appena celebrata ed il nostro passare in maniera civile ed inoffensiva, si è guardato bene dal chiamare carabinieri e quanto di simile.
Significa che ancora non viviamo in un lager?
Tornando al racconto, c’è da dire che la data del banchetto è stata scelta in modo insolito, visto che, proprio il giorno cinque, la stessa Stock 84 cominciava a perdere pezzi importanti, ad esempio il caposquadra, Antonio Lembo, richiamato presso il luogo ove sta facendo la propria esperienza di vita.
Ovvio, che vista l’ora, il modo migliore per continuare a divertirci era quello di andare a disturbare almeno uno di loro.
Così, in un momento di lucidità, si è deciso di andare a casa del caposquadra, passando per San Nicola e parte della via del cimitero, u Cavcemonie.
Di strada, è la casa di Franco (farfallone), il cui figlio minore era alla finestra, richiamato dalle nostre note.
Visto che fremeva dalla voglia di suonare, lo abbiamo invitato a scendere portando con sè il suo organetto e, con il nuovo elemento più Gianluca Giorgio che non ci aveva abbandonato, abbiamo raggiunta la casa di Antonio, trovandolo intento a preparare le valige.
Il Nostro, vistosi scoperto, ha immediatamente cessata l’attività, convertendola nel preparare ogni ben di Dio da offrire a noi, suoi squadristi oltreché amici.
Certo! prima di saccheggiare la casa di Antonio, ci siamo dovuti predisporre spiritualmente!
Così, è partita una trafila di maidunate che ci ha tenuti impegnati per circa un’ora e mezza.
Dopo aver cantato il cantabile, (ed anche oltre), ed aver mangiato il mangiabile, (tutto ciò che abbiamo trovato) senza parlare del Bere, (dovrebbe essere ovvio ed insignificante), abbiamo salutato Antonio e, tornati in cammino sulla stessa strada, con la voglia di disturbare chi dormiva, siamo arrivati all’ultima tappa della nottata, una piccola tradizione nella Tradizione.
Da circa tre anni, infatti, ogni banchetto di fine Capodanno, per la Stock 84, finisce con la spaghettata aglio ed olio, a casa di Giuseppe e Sandra.
Quest’anno, andare da loro è stato ancora più divertente, visto che c’era un motivo in più.
Le numerosissime maidunate fatte di fronte a questa casa, vertevano sul fatto che i nostri amici, hanno avuta la fortuna di vincere il secondo premio della nostra lotteria, di cui nei giorni scorsi ho proposti i risultati: hanno vinto un viaggio.
La ragione delle maidunate?
Presto detto; Sandra ha paura dell’aereo, ma il suo soprannome è ciavl, (cornacchia).
Hai mai visto un uccello che ha paura di volare?
La tua intelligenza, mi permette di glissare su quanto abbiamo potuto cantare davanti casa di Sandra e Giuseppe, per cui, senza dubbio passo alla continuazione, che consiste nel fatto ovvio.
Dopo una mezzoretta, (questa volta stavamo al centro di Gambatesa), siamo entrati in casa e, mentre si mangiava l’antipasto, consistente anche in questo caso in tutto ciò che si riusciva a trovare, si andava avanti nello sfottò sul tema di cui ti ho parlato.
Terminata anche la spaghettata, erano arrivate anche le ore cinque, per cui si decideva di cessare i bagordi per rientrare ognuno a casa propria ed archiviare anche l’inizio del 2011.
Ecco, in definitiva, cosa si fa a Gambatesa, visto però, dal punto non ufficiale.
Certo è, che una Tradizione come la nostra, non può essere che invidiata, mai emulata.
Tentare una cosa del genere, oltreché stupido è anche impossibile, ed i paesi limitrofi sono stati avvertiti!