Di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti!
Ben trovati con l’Enews 605.
1. Cosa serve per ripartire. La produzione industriale in Italia è calata in un anno del 2.4%. In tanti parlano di gossip, in pochi seguono i fatti: non siamo messi benissimo! Con politiche sbagliate come Reddito di Cittadinanza e Quota 100 il precedente Governo ha accelerato la crisi italiana. Ora bisogna dare una svolta, subito. Il 2019 non è stato un anno bellissimo, il 2020 rischia di andare ancora peggio. Ecco perché noi come Italia Viva insistiamo sul Piano Shock da 120 miliardi per sbloccare i cantieri. Qui trovate la brochure da far girare fra i vostri amici, conoscenti, colleghi. Accadrà come con il dibattito relativo alla legge di bilancio in merito alle tasse: tutti faranno finta di nulla, poi – a gennaio – questo diventerà il vero punto di discussione. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per trasformare questa idea in legge. L’Italia rischia di entrare negli anni Venti con una nuova depressione economica, diamoci tutti una mano.
2. Il sisma dopo il dissesto. La necessità di sbloccare i cantieri vale anche per le tante calamità naturali che colpiscono il nostro Paese. Chi vive in provincia di Firenze ha avvertito nitidamente una serie di scosse del terremoto mugellano di domenica sera. E, ancora oggi, a Barberino ci sono centinaia di sfollati. Nessuno può evitare un terremoto: ma il Sisma Bonus potrebbe essere finalmente valorizzato e speso. Anche per questo lo sblocco dei cantieri è LA priorità. Se finalmente i lavori si faranno, alluvioni e terremoti continueranno a colpirci ma – semplicemente – faranno meno danni. E prevenire è meglio che curare.
3. Il Museo dell’Opera del Duomo. Ho partecipato domenica sera a una bellissima cerimonia di inaugurazione: il restauro della Porta del Battistero di Andrea Pisano. Adesso, al Museo dell’Opera del Duomo si possono ammirare insieme restaurate le porte del Battistero, a cominciare dalla meravigliosa Porta del Paradiso di Ghiberti. Ne avevo parlato durante la seconda puntata di “Firenze Secondo Me” e questa vicenda era stata la base per promuovere il principio “un euro in sicurezza, un euro in cultura” durante il mio discorso pronunciato dopo gli attentati terroristici del 2015. Utilizzo questo spazio solo per dire il mio grazie a tutti coloro che, in questi decenni, hanno reso possibile il lavoro di restauro e alle straordinarie professionalità dell’Opificio Delle Pietre Dure. Riconoscere il valore della cultura, sempre. Anche se non va di moda
Quanto a noi:
– Domani intervengo in Aula alle 12 sul rapporto tra i poteri dello Stato: legislativo, giudiziario, esecutivo. Parlerò per una decina di minuti, ci sarà anche la diretta Facebook. Voglio che resti agli atti parlamentari una riflessione seria, pacata, senza fraintendimenti su ciò che sta accadendo alla politica del nostro Paese. Segnalo a questo proposito le domande del quotidiano “Il Riformista”. Sarò in Senato, dunque, giovedì 12 dicembre alle 12.00. Ma, nei prossimi giorni, interverrò in Aula anche per parlare di Legge di Bilancio, tra venerdì e sabato. E racconteremo in quella sede che cosa pensiamo per il futuro del Paese e del Governo.
– Ci sono state polemiche con alcuni giornalisti a seguito della violazione della privacy di un conduttore televisivo. Penso che ogni violazione della privacy sia un atto barbaro. L’ho detto e lo ribadisco. Mi fermo qui perché non voglio alimentare ulteriori tensioni. Sono tra i pochi politici che accetta di rispondere a tutte le domande, che risponde a tutte le interviste, che va in trasmissioni dove gli altri non hanno coraggio di andare: quindi ho profondo rispetto per il Giornalismo e per i giornalisti. Mi piacerebbe discutere della qualità, della qualità della politica, del giornalismo, del dibattito pubblico italiano. Chissà: prima o poi tutti insieme – politici e giornalisti – riusciremo a fare una discussione pacata su questo tema. Chi si sente defraudato di un proprio diritto, in Italia, ha la possibilità di azionare le vie legali. Io lo sto facendo in modo sistematico non tanto per me, né per vendetta, ma per rispetto alla mia famiglia. Mi dispiace che qualcuno abbia dipinto i “renziani del web” come squadristi. Se uno fa questo paragone significa che non conosce i renziani, persone appassionate che credono alla politica, non all’odio. Ma soprattutto significa che non conosce lo squadrismo. E invece conoscere la storia è un dovere perché non si ripeta, mai più. A questo proposito, fatemi fare i complimenti ai sindaci Ricci, Decaro, Sala, per la bella marcia di ieri al fianco di Liliana Segre. Bravissimi!. Torno a chiedere a tutti coloro che vogliono ascoltarmi: basta polemiche, rilanciamo sui contenuti. Noi siamo bravi sui contenuti. Rilanciamo su quello!
– Bello vedere una giovane donna guidare la Finlandia. Spero che prima o poi accada anche in Italia. Italia Viva farà la propria parte per valorizzare più donne possibile.
Pensierino della Sera. Voto ad alta tensione in UK. Vedremo se vinceranno i conservatori di Boris Johnson o i laburisti di Jeremy Corbyn. In questi giorni – all’estero per conferenze – ho incontrato alcuni ex colleghi europei. Tutti concordano nel dire che, se il leader dei laburisti fosse stato un riformista e non un estremista, i laburisti avrebbero agevolmente vinto contro Boris. Vero? Falso? Chi può dirlo. Lasciamo che gli elettori si esprimano. Certo è che una riflessione profonda su cosa stia davvero accadendo alla sinistra radicale, dalla Francia agli Stati Uniti, sarà molto interessante nelle prossime settimane. Per il momento attendiamo il voto di Londra, il terzo in quattro anni. Dalla serie: l’instabilità politica non è più una caratteristica solo italiana…
Un sorriso,
Matteo
P.S. La Premio Nobel per la letteratura, Olga Tokarczuk, ha tenuto un bellissimo discorso per l’assegnazione del premio Nobel. Lo trovate oggi su “il Foglio”, leggetelo! Parla di social, letteratura, valori. Ma la frase più bella, per me, è legata al rapporto madre-figlia: “Mia mamma ha posto la mia esistenza fuori dal tempo, nelle dolci vicinanze dell’eternità”. Leggete questo testo, se avete tempo. Che poi, alla fine, la letteratura è (anche) questo: farsi attraversare da parole per diventare migliori.
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