Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria
Un Altro ‘Passo’
La radio: mezzo praticamente immortale. Ne ho trattato qui lo scorso ventidue settembre, ma del duemilatredici, ripercorrendo la sua storia ed oggi riprendendo il titolo di quel giorno, rimarco la potenza di tal mezzo di comunicazione di massa che messo in mano a gente come chi scrive, arriva a risorgere nel suo portar messaggi, come fosse la Fenice.
La radio,è stata per tanto tempo la ‘sorella cieca della televisione’ e per questo ha avuto il ‘privilegio’ di venir associata a chi non vede. Il fatto in questione, avrà anche risolta la pulizia della coscienza di tanti ‘normodotati’, ma l’operazione è risultata al limite della sufficienza, come denunciato qui, Radio Digitale Per Ciechi E Ipovedenti: Quasi Un Sogno Ancora Da Realizzare, scritto del undici marzo duemilasedici. Questa teoria, stupida quanto inutile, è stata bypassata dall’evoluzione tecnologica che oggi ci mostra l’utilizzo della creatura di Guglielmo Marconi, addirittura negli ultimi dispositivi messi in commercio, apparati a guida vocale che smentiscono l’esser di serie “B” di qualcosa che ha avvicinata l’intera umanità a sé stessa, al di là di pseudo-deficit imposti dal politicamente corretto.
Dunque: Se andiamo ad analizzare quanto proposto nel tempo anche dai collegamenti ipertestuali presentati, possiamo tranquillamente definire la Radio qualcosa di VIVO con la parola maiuscola per intero, capace di aizzare chi opera con quel mezzo a vivere, al di là di prepotenze e soprusi, il più delle volte a valore inferiore allo zero.
La Radio, Mi Verrebbe Da Dire: Il Massimo Che C’E’!